L'Indice della Paura

Una trappola per il genio della finanza

Se ha un pregio questo L' Indice della paura (Sky Atlantic, già disponibili i quattro episodi della nuova miniserie) è quello di non porre condizioni strette allo spettatore. Tratto da un romanzo dello specialista Robert Harris, che lo ha scritto dieci anni fa indovinando - di parecchio - il futuro immediato, può anche essere visto, nonché goduto, come un thriller senza troppe storie nel quale arrivare velocemente alla verità, incuriositi dall' intreccio. Ma è ovvio che invece se ne parla perché tra finanza raider, nuove tecnologie, algoritmi killer - e qui e là anche un vaghissimo complottismo - la serie con Josh Hartnett vorrebbe essere soprattutto apocalittica sul presente. A Ginevra un geniale scienziato con applicazioni economiche pesanti - tanto da essere ricchissimo - inventa un algoritmo finanziario che si muove da solo sui mercati e opera sempre la scelta giusta, sfruttando la paura e incamerando soldi a palate. Ma sorge un piccolo problema quando il medesimo algoritmo si dimostra abilissimo nel prevedere sciagure imprevedibili: ovvero c' è qualcosa sotto, e di altamente pericoloso. Lui, il genio (è stato anche una grande promessa del Cern, ma poi è finita malissimo) vorrebbe compiacersene parecchio, ma gli sta succedendo di tutto: compreso il fatto di essere perseguitato da un personaggio misterioso che sembra creato sul modello del vagabondo Aqualung, quello dei Jethro Tull. E in realtà è anche peggio: instabile mentalmente, grossi problemi nel passato, lo scienziato sospetta che qualcuno che conosce i suoi segreti l' abbia chiuso in una trappola perfetta. Non ci sono molte serie o miniserie simili in circolazione, negli anni passati venivano realizzati molti film su tracce simili: ma anche qui, con ogni evidenza, il formato seriale va velocemente a imporsi.
Da La Repubblica, 20 febbraio 2022


di Antonio Dipollina, 20 febbraio 2022