Il doc sulla street artist Laika si rifugia nel reportage giornalistico, ottenendo il controproducente risultato di amalgamare la ricerca dello sguardo nella più totale conformità. Freestyle
di Lorenzo Levach Sentieri Selvaggi
Tra sorprendenti apparizioni e controverse sparizioni. Si muove in questo stretto confine di provocazione l'arte e lo sguardo della street artist romana Laika, una figura da anni avvolta dal più fitto anonimato, quasi dalla parvenza supereroistica, che ha la sorprendente capacità di manifestarsi con ironia e sagacia nella contemporaneità nonostante i continui attacchi delle più paradossali forme della censura. A partire dall'opera "dedicata" a Virginia Raggi per denunciare gli episodi del Cinema Palazzo del quartiere di San Lorenzo sino alla più recente ed universale COME WITH ME-ALL REFUGEES WELCOME, Laika e in particolar modo la sua arte vivono in questo perpetuo limbo temporale dove le immagini e lo sguardo si corrodono istantaneamente per via delle controverse situazioni politiche e sociali che riescono a catturare, ripiegando spesso a espandersi su ulteriori portali per far si che il suono della propria voce, l'importanza del proprio sguardo non si deturpi. [...]
di Lorenzo Levach, articolo completo (2222 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 17 ottobre 2022