La Bicicletta e il Badile |
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Un film di Alberto Valtellina, Maurizio Panseri.
Documentario,
durata 90 min.
- Produzioni Alberto Valtellina
uscita martedì 17 maggio 2022.
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Umano, Post Umano! Da Carmen Pellegrinellidi no_dataFeedback: 103 | altri commenti e recensioni di no_data |
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mercoledì 4 maggio 2022 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Riceviamo e rilanciamo: Carmen Pellegrinelli PhD Research Fellow in Social Sciences presso Lapin yliopisto I University of Lapland, regista e attrice
Il sociologo francese Bruno Latour afferma che quando la ricercatrice inizia ad analizzare un fenomeno sociale prendendone in considerazione anche solo una piccola parte, può conoscerlo nella sua interezza tracciando le associazioni di cui partecipa. La realtà sociale umana e non umana può essere letta attraverso la ricostruzione delle connessioni che la attraversano. Il piccolo si connette al grande. L’umano è parte del non umano. Il locale è il globale. È così che seguendo la bicicletta di Hermann Buhl lungo le strade che portano fino alle pareti del Pizzo Badile in Engadina, Maurizio Panseri e Alberto Valtellina ci conducono in un percorso di connessioni tematiche e visuali che allargano il quadro fino a rendercene personalmente parte. Guardare questo film mi ha fatto pensare che io certe cose non le farò mai, eppure il filo del racconto mi ha preso fino a mostrarmi come in fondo mi riguardi. Non si parla in realtà d’imprese. L’umano è solo parzialmente al centro della scena. Si parla piuttosto di mutui influenzamenti e di affetti. L’ambiente montano, restituito con una meravigliosa fotografia, testimonia silenziosamente come la complessità del mondo non si traduca attraverso l’intenzionalità umana, ma con un’attenta descrizione degli incontri e delle relazioni che la popolano. Affetti. Quello di Kriemhild per il papà Hermann Buhl. Quello di Renata per la montagna, quello di Caterina e Martino per le arrampicate e di Guido per le salite in solitaria. L’affetto della montagna per i suoi camminatori e le sue scalatrici. Il suo improvviso chiudersi, sgretolarsi, sciogliersi, mutare. La paura che genera questo cambiamento. Il nostro trasformarsi al suo trasformarsi. La cura di chi la montagna la studia e che vorrebbe fermare il flusso del suo cambiare. La gentilezza e il rispetto di chi le si avvicina. Un senso di fragilità. Un equilibrio sempre precario.
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