Questo forse sara' ultimo capitolo della saga cominciata con Il mitico Jurassic Park del 1993.Qui si ritrovano davvero tutti i protagonisti da Sam Neil a Laura Dern,Jeff Goldblun con quelli di Jurassic World.Essendo appena uscito il film si rischia lo spoiler..posso dirvi che la novita'sono le locuste col DNA di dinosauro e il Gigantosauro.La Storia e'un ricalco dei 5 precedenti films..con richiami perfino ad Indiana Jones.Non e'il migliore questo" Dominio"manca di inventiva perche'copia molto o vuole ricordare e dare lustro ai precedenti racconti Jurassici.Diciamo che molto viene salvato dagli attori riuniti che hanno fatto miliardaria questa saga 29anni fa.Forse un pizzico di delusione,ma le 2 ore e 25minuti passano senza esitazioni severe.Da vedere su grande schermo e una volta tanto anche per bimbi.Dinosauri in primo piano perché lottano tanto tra loro..non potevano cibarsi dei protagonisti mitici..stonava no?
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antonio montefalcone
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sabato 11 giugno 2022
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tra action-movie e spy-story, non convince tanto
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Al sesto capitolo della celebre saga sui dinosauri o al terzo della nuova trilogia, torna alla regia di ''Jurassic World: Il dominio'' Colin Trevorrow (dopo la scivolata gotica di ''Il regno distrutto'' affidato al regista horror Juan Antonio Bayona), ma il film in questione non sembra comunque essere tra i più riusciti della serie. E il difetto principale è proprio nella sceneggiatura, molto debole e lacunosa, e soprattutto ''già vista'' (le idee sono sempre quelle e riassumibili nell''incapacità dell''uomo di fermarsi in tempo di fronte alle possibilità delle scienza, riconoscendo i propri errori). Lo script, strutturato su diversi piani narrativi (action-movie e spy-story), senza molte novità o sorprese, ruba idee un po'' ovunque, e non soltanto nelle pellicole precedenti di questa serie.
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Al sesto capitolo della celebre saga sui dinosauri o al terzo della nuova trilogia, torna alla regia di ''Jurassic World: Il dominio'' Colin Trevorrow (dopo la scivolata gotica di ''Il regno distrutto'' affidato al regista horror Juan Antonio Bayona), ma il film in questione non sembra comunque essere tra i più riusciti della serie. E il difetto principale è proprio nella sceneggiatura, molto debole e lacunosa, e soprattutto ''già vista'' (le idee sono sempre quelle e riassumibili nell''incapacità dell''uomo di fermarsi in tempo di fronte alle possibilità delle scienza, riconoscendo i propri errori). Lo script, strutturato su diversi piani narrativi (action-movie e spy-story), senza molte novità o sorprese, ruba idee un po'' ovunque, e non soltanto nelle pellicole precedenti di questa serie. Tutto sembra essere giocato sull''effetto nostalgia, quello di ritrovare vecchi amici e soprattutto vecchie situazioni (immancabile anche l''inevitabile scontro finale tra il Tirannosaurus Rex e l''inedito Giganotosaurus, il «carnivoro più feroce di sempre»), citazioni e omaggi vari. Ritornano persino Jeff Goldblum, Sam Neill e Laura Dern, i vecchi amici della vecchia saga, e sono in ottima forma, la chimica tra loro funziona, ed è un piacere rivederli. L''opera, tra azione, ritmo, adrenalina e una dose corposa di dinosauri, è comunque godibile in sé; e ha i suoi unici punti di forza soltanto nell''aspetto tecnico sempre più ineccepibile (la realizzazione delle creature è decisamente realistica, studiata nei dettagli e ricorre ad un maggiore utilizzo di animatronics rispetto al capitolo precedente) e nelle sequenze più spettacolari e coinvolgenti, oltre che nel doveroso (seppur scontato) invito rivolto all''uomo di proteggere l''ambiente terrestre e imparare a convivere, nei limiti del possibile, con tutte le specie animali. Una tematica che si poteva approfondire di più. In conclusione, la pellicola di Trevorrow offre sicuro intrattenimento anche se spesso sembra sbilanciato senza un equilibrio capace di creare un amalgama tra le varie situazioni che offre, chiedendo stavolta troppo in termini di sospensione dell''incredulità. Nella maggior parte dei casi la regia preferisce non rischiare e si appiattisce purtroppo su un linguaggio massimalista senza mai avere il pieno controllo del film nel suo insieme. Peccato.
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