Raffaele Meale
Quinlan
Fare un film, si sa, è agire politicamente, quale che sia l'intenzione iniziale, o ancor più la tipologia di opera cinematografica sulla quale si lavora. Ma anche permettere a un film di essere visto, di "circuitare", di passare di sguardo in sguardo, di spettatore in spettatore creando dinamiche dialettiche, equivale ad agire in modo politico. E a volte può persino capitare che tirar fuori dal cassetto un film "vecchio" di un paio di anni permetta di riscoprirlo ancora più forte, ancora più doloroso, ancora più attuale. [...]
di Raffaele Meale, articolo completo (6823 caratteri spazi inclusi) su Quinlan 27 marzo 2024