Gli Spiriti dell'Isola

Cronache dall'isola silenziosa tra non morti e sentimenti rabbiosi

Un'isola accanto a un'isola più grande: il nuovo film di Martin Mc Donagh è stato girato a Inishmore, una delle isole Aran al largo di Galway, Irlanda. E racconta, perdonate il bisticcio, l'isolamento di una piccola comunità in un'epoca gli anni 20 del XX secolo -in cui l'Irlanda era scossa dalla guerra Civile. Ma li, nell'isoletta che nel film si chiama Inisherin, tutto è lontano e ovattato. Contano solo i conflitti locali", come quello fra Padraic (Colin Farrell) e Colm (Brendan Gleeson), due vecchi amici che all'improvviso rompono sen za litigare: è Colm, unilateralmente, a decidere che Padraic è "noioso", e che non gli vuole più rivolgere la parola. Sembra una cosuccia da niente, ma nell'unico pub dell'isola non si parla d'altro e una situazione all'inizio buffa diventa ben presto drammnatica... Gli spiriti dell'isola è un film fatto di niente, ma quel niente è spesso meraviglioso. Martin McDonagh nasce drammaturgo, e i suoi precedenti film (In Bruges, Tre manifesti a Ebbing Missouri) erano dei copioni magnifici: Gli spiriti dell'isola è invece costruito sulla regia, sulle atmosfere, sul paesaggio, sulle prove degli attori. Si potrebbe persino dire che, dal punto di vista della sceneggiatura, dopo un'ora circa il film cominci a girare a vuoto: ma è giusto che la rabbia silenziosa di Colm resti senza spiegazione, lanciata in un vuoto pneumatico di sentimenti dove le parole non sanno esprimere ciò che si nasconde nel cuore degli uomini, e solo gli spiriti dei "non morti" (le Banshees del titolo originale) capiscono cosa accade. Colin Farrell è bravissimo nell'esprimere lo stupore di Padraic, ma non sfuggirà a nessuno che è Brendan Gleeson, nel ruolo di Colm, a portarsi via il film. Entrambi sono candidati all'Oscar, e l'aver schierato Gleeson nella categoria dei "non protagonisti" è una solare ingiustizia: ma la produzione alla quale spetta indicare tale candidatura- avrà pensato che nell'altra categoria abbia più chance. Per la cronaca il film ha vinto "il Golden Globe come miglior "Commedia", il che fa molto ridere (il film, molto bello, non fa ridere per nulla!).
Da La Repubblica, 2 febbraio 2023


di Alberto Crespi, 2 febbraio 2023