giovanni
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martedì 22 novembre 2022
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hanno distrutto un buon ricordo!!!
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Siamo andati al cinema x vedere una storia che aveva riempito momenti della nostra gioventù di avventura, genialità, astuzia e imprevidibilità.
Quello che abbiamo visto al cinema è stata una delusione totale, non tanto per la storia che poteva anche passare, ma per la scarsa, scarsissima capacità di recitazione di tutti gli interpreti.
Ha rasentato il ridicolo; forse lavorando in una certa direzione, poteva passare per un film ironico, comico...purtroppo neanche quello!
E' incomprensibile perchè un produttore spenda i suoi soldi (e quelli della comunità visto che c'erano le partecipazioni di diverse regioni italiane) x un opera simile.
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lizzy
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sabato 4 marzo 2023
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fumettoso 2 - reprise
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Di male in peggio.
Che già il Marinelli non c'entrasse nulla con Diabolik lo scrissi ai tempi, ma questo muovo - come si chiama? - Gianniotti... ma chi è, cosa fa, da dove spunta?
Comunque, ancora una volta, una maschera sbagliata per il Re del Crimine.
E tanto è errato l'attore che impersona il nero furfante quanto resta azzeccata (finchè manterrà la giusta fisicità) Eva/Leone: perfetta... appunto, come ha detto qualcuno, fin che non parla.
Non parliamo del personaggio di Altea: ma che c'entra la Bellucci qui? A parte l'età (ha quasi il doppio degli anni che dovrebbe avere la duchessa), ma come la han fatta parlare?
Per com'è conciata, vestita e truccata, assieme alla parlata, sembra più una scrausa badante rumena che una vera altolocata di sangue blu.
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Di male in peggio.
Che già il Marinelli non c'entrasse nulla con Diabolik lo scrissi ai tempi, ma questo muovo - come si chiama? - Gianniotti... ma chi è, cosa fa, da dove spunta?
Comunque, ancora una volta, una maschera sbagliata per il Re del Crimine.
E tanto è errato l'attore che impersona il nero furfante quanto resta azzeccata (finchè manterrà la giusta fisicità) Eva/Leone: perfetta... appunto, come ha detto qualcuno, fin che non parla.
Non parliamo del personaggio di Altea: ma che c'entra la Bellucci qui? A parte l'età (ha quasi il doppio degli anni che dovrebbe avere la duchessa), ma come la han fatta parlare?
Per com'è conciata, vestita e truccata, assieme alla parlata, sembra più una scrausa badante rumena che una vera altolocata di sangue blu.
L'unica cosa rimasta uguale è la figura (sempre più sfigata) del Ginko dove Mastrandrea più che una vera interpretazione ne fa una risibile macchietta.
Un pollice verso poi a sceneggiatura e scene varie: ma come... un delinquente che si crea un covo segreto dentro la montagna... fa dipingere le strisce stradali nel tunnel? Mancavano semaforo e cartelli vari e poi la cavolata sarebbe stata completa.
Carina la sigla iniziale, assolutamente mutuata (alla paesana) dai classici 007, ma niente brivid in quella finale (visto che già un terzo episodio è stato girato almeno mettere qualche anteprima succulenta o inserire qualche piccolo indizio.
Ma niente...
I Manetti, così geniali in "Zora", si sono appisolati e sembrano i classici filosofi meridionali del "anzi che c'è".
Il film di per se non sarebbe malissimo, le location andrebbero anche bene e la storia, mutuata dal volume 16 del fumetto, anche decente, ma la recitazione in generale è pessima, gli attori fuori luogo (su tutti la povera Monica...che il suo dio la abbia in gloria!) e si vede che ad un certo punto il progetto ha "preso la mano" ai due fratelli.
Vedremo cosa succederà nel terzo capitolo... ma se le cose stanno così mi sa che dovremo attenderci un ulteriore virata verso il peggio.
P.S. E trovatelo un Diabolik più realistico! Che diamine. E dategli più spazio! Qua son tutti protagonisti (financo il povero Roller) tranne lui.
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stramonio70
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domenica 5 marzo 2023
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ai livelli di una fiction pomeridiana di raiuno...
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Tentativo di risollevare il cinema di genere italiano, in questo caso con un cinefumetto, fallito miseramente su tutti i fronti. In realtà il disastro era già stato fatto dai Manetti Bros con la trasposizione l'anno scorso del primo film su Diabolik. Già in quella pellicola i difetti erano così evidenti che mi avevano lasciato senza parole. Marinelli e Mastandrea erano assolutamente fuori parte così come quasi tutto il resto del cast. Per portare sullo schermo un fumetto scritto nel 1962/63 (a quell'epoca infatti risalgono i due albi trasposti in questi due film) occorreva fare un attento lavoro di adattamento sia di sceneggiatura che di dialoghi, cosa che invece non è stata assolutamente fatta.
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Tentativo di risollevare il cinema di genere italiano, in questo caso con un cinefumetto, fallito miseramente su tutti i fronti. In realtà il disastro era già stato fatto dai Manetti Bros con la trasposizione l'anno scorso del primo film su Diabolik. Già in quella pellicola i difetti erano così evidenti che mi avevano lasciato senza parole. Marinelli e Mastandrea erano assolutamente fuori parte così come quasi tutto il resto del cast. Per portare sullo schermo un fumetto scritto nel 1962/63 (a quell'epoca infatti risalgono i due albi trasposti in questi due film) occorreva fare un attento lavoro di adattamento sia di sceneggiatura che di dialoghi, cosa che invece non è stata assolutamente fatta. I registi infatti si sono limitati solo a trasporre sullo schermo le pagine di un fumetto scritto oltre 60 anni fa, con tutte le ovvie conseguenze di una scelta così voluta quanto sbagliata. I dialoghi pertanto risultano fastidiosamente vuoti, banali e didascalici, il ritmo è lentissimo e la recitazione di TUTTI gli attori sembra quella di una fiction televisiva da quattro soldi. Giacomo Gianniotti è sicuramente più adatto a ricoprire il ruolo di Diabolik più di quanto non lo fosse Luca Marinelli nel primo film ma qui al di là del casting (l'unica aderente al personaggio è Miriam Leone, anche se sulla sua recitazione ci sarebbe da lavorare parecchio) i problemi sono ben altri e riguardano sia la sceneggiatura come già detto che la regia stessa. Il colpo di scena finale è di una prevedibilità disarmante e questo proprio perchè la regia non riesce a creare alcun diversivo valido. Assolutamente inutile poi la sottotrama riguardante Ginko e Altea, totalmente irrilevante ai fini della trama, sembra messa lì solo per aumentare il minutaggio del film, rallentandone il già soporifero ritmo. E a questo proposito c'è da dire che la palma della peggiore attrice in questo secondo film va senza dubbio a Monica Bellucci che offre una recitazione che definirla da cani è un complimento. Qualunque attrice sconosciuta con vent'anni di meno avrebbe fatto una figura migliore, e non sto scherzando! Al suo confronto Asia Argento o Valeria Marini sembrano attrici da Oscar. Concludo questa mia riflessione dicendo che leggo Diabolik da quando avevo dieci anni e conosco benissimo il fumetto e mai e poi mai mi sarei aspettato una trasposizione cinematografica così brutta, scialba e pedestre.
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bryan_finley
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mercoledì 25 ottobre 2023
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buona (???) la seconda
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Non è semplice scrivere su questo secondo capitolo della saga inventata dalle geniali sorelle Giussani portata sul grande schermo dai Manetti Bros. Rispetto al primo c'è comunque un passo avanti, in quanto Gianniotti è più somigliante a Diabolik di Marinelli. Miriam Leone non si tocca: Eva Kant è lei, identica al fumetto, Mastandrea è (quasi) Ginko, ma andrebbe doppiato come tutti i poliziotti. Il film non è il fumetto, così come non lo era stato il Diabolik di Mario Bava del '68. Allora però c'era la scusa di rendere più appetibile il film mischiando suspence e sensualità, fornita in dosi quasi esagerate da Marisa Mell, noto sex-symbol dell'epoca.
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Non è semplice scrivere su questo secondo capitolo della saga inventata dalle geniali sorelle Giussani portata sul grande schermo dai Manetti Bros. Rispetto al primo c'è comunque un passo avanti, in quanto Gianniotti è più somigliante a Diabolik di Marinelli. Miriam Leone non si tocca: Eva Kant è lei, identica al fumetto, Mastandrea è (quasi) Ginko, ma andrebbe doppiato come tutti i poliziotti. Il film non è il fumetto, così come non lo era stato il Diabolik di Mario Bava del '68. Allora però c'era la scusa di rendere più appetibile il film mischiando suspence e sensualità, fornita in dosi quasi esagerate da Marisa Mell, noto sex-symbol dell'epoca. Inoltre Michel Piccoli nei panni di Ginko era proprio fuori luogo. Ma è stato rivalutato negli anni come espressione della "pop-art" cinematografica. Tornando al film in questione, risultano accettabili i luoghi dell'azione, soprattutto i rifugi a Clerville e dintorni, nonché tutti gli abili artifici (maschere, tunnel, rocce mobili...) usati dal mago del furto. La celebre Jaguar E non smentisce il suo fascino mentre Altea, qua per la prima volta sullo schermo, appare sbiadita e non convince. Un filmetto per una serata senza entusiasmi, sperando che il terzo lavoro dei Manetti Bros ci regali qualche emozione in più e un ritmo più incalzante, con personaggi di contorno più intriganti.
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jonnylogan
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sabato 26 novembre 2022
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il ritorno di diabolik
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Diabolik mette a segno il furto di una preziosa corona depositata nel caveau del Museo di Ghenf. Sfuggito alla cattura e per completare il furto dell’intera collezione, decide di rapire il corpo di ballo del teatro di Clerville che indossa i gioielli rimanenti, ignaro della trappola tesagli dall’Ispettore Ginko.
Giunge al secondo episodio la trilogia firmata dai fratelli Manetti dedicata all’eroe dark partorito dalla fantasia di Angela e Luciana Giussani, con una narrazione che prende spunto dal sedicesimo albo della serie a fumetti e sempre sullo sfondo di una storia d’amore che da sessant’anni coinvolge i due criminali più efferati del mondo delle strisce.
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Diabolik mette a segno il furto di una preziosa corona depositata nel caveau del Museo di Ghenf. Sfuggito alla cattura e per completare il furto dell’intera collezione, decide di rapire il corpo di ballo del teatro di Clerville che indossa i gioielli rimanenti, ignaro della trappola tesagli dall’Ispettore Ginko.
Giunge al secondo episodio la trilogia firmata dai fratelli Manetti dedicata all’eroe dark partorito dalla fantasia di Angela e Luciana Giussani, con una narrazione che prende spunto dal sedicesimo albo della serie a fumetti e sempre sullo sfondo di una storia d’amore che da sessant’anni coinvolge i due criminali più efferati del mondo delle strisce. Una narrazione che si muove maggiormente sul solco della guerra senza quartiere fra Diabolik e il suo rivale storico e sempre ambientata in un mondo contraddistinto dai medesimi stereotipi ai quali siamo abituati, dove a fare da contraltare alle incursioni del “Re del terrore” si ritrova come sempre l’Ispettore Ginko, ancora una volta impersonato da Valerio Mastandrea. Capace di rubare al criminale la scena, grazie a una recitazione ai limiti della perfezione. Vittima illustre; Monica Bellucci, nel ruolo di un’aristocratica ricca e snob con gioielli pronti per diventare refurtiva. L’attore “canadese” Giacomo Gianniotti, subentrato nel ruolo di Diabolik a Luca Marinelli, porta sul grande schermo un personaggio che, una volta riposta la maschera, risulta maggiormente espressivo rispetto al predecessore. E per finire Miriam Leone, ancora nel ruolo di Eva Kant, che aggiunge spessore recitativo, declinato in più pose, a un personaggio che con Ginko è il vero protagonista della pellicola. Completano questa seconda uscita una colonna sonora ancora una volta molto anni ‘60, e con l’aggiunta dell’inedito di Diodato “Se mi vuoi”. A tutto si aggiungono riprese adrenaliniche, colpi di scena continui, ma normali per chi è avvezzo agli albi a fumetti, riuscendo alla fine a restituire la medesima sensazione che già avevamo percepito al termine del primo film: Se ami Diabolik non puoi non apprezzare questa pellicola, ma anche chi non ama i cine-comics può apprezzarne la trama a patto di accettare di essere di fronte a un prodotto differente rispetto a quello su carta e soprattutto di fantasia.
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fabrizio friuli
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giovedì 16 marzo 2023
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prevedibile
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Il genio del crimine mascherato sta compiendo un altro furto assolutamente elaborato, venendo supportato dalla sua inseparabile ( o quasi ) complice Eva Kant, tuttavia, i numerosi gioielli razziati da Diabolik sono stati messi in una sorta di liquame che li ha resi radioattivi e segnalabili, per tanto , Ginko e la sua squadra sono riusciti a sferrare un colpo inaspettato, ma non si sa se potrebbe essere utile per fare scacco matto . Inoltre, appare una nuova figura: Altea, una ricca donna che ha una relazione segreta con l' inesorabile, ostinato ma competente Ispettore Ginko, che , pur amandola , non riesce ad obliare il suo fine vitale : La cattura di Diabolik, che sembrerebbe essere un fine utopico.
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Il genio del crimine mascherato sta compiendo un altro furto assolutamente elaborato, venendo supportato dalla sua inseparabile ( o quasi ) complice Eva Kant, tuttavia, i numerosi gioielli razziati da Diabolik sono stati messi in una sorta di liquame che li ha resi radioattivi e segnalabili, per tanto , Ginko e la sua squadra sono riusciti a sferrare un colpo inaspettato, ma non si sa se potrebbe essere utile per fare scacco matto . Inoltre, appare una nuova figura: Altea, una ricca donna che ha una relazione segreta con l' inesorabile, ostinato ma competente Ispettore Ginko, che , pur amandola , non riesce ad obliare il suo fine vitale : La cattura di Diabolik, che sembrerebbe essere un fine utopico.
I Fratelli Manetti hanno realizzato un altro lungometraggio, basato sui fumetti che hanno come personaggio principale il genio del crimine che riveste sé stesso con una calzamaglia nera e che ha l' abilità di camuffarsi, creando maschere che sembrano dei veri e propri volti umani, tuttavia, piuttosto che soffermarsi sulla figura di Diabolik , è palese notare che, in questo nuovo lungometraggio, Diabolik non è stato impersonato dal talentuoso attore italiano Luca Marinelli , bensì da Giacomo Gianniotti, ed è anche palese la differenza tra i due attori, infatti, le doti recitative di Gianniotti risultano essere meno elevate delle doti recitative di Ĺuca Marinelli ( nonostante sia Luca Marinelli che Giacomo Gianniotti lo abbiano caratterizzato come un' intelligenza artificiale ) invece la femme fatale Eva Kant è stata nuovamente interpretata da Miriam Leone, e purtroppo, le hanno dovuto tingere i capelli, dato che i capelli del personaggio sono biondi, tra l' altro, la seconda attrice Monica Bellucci, che nel film ha impersonato Altea, indossa delle lenti a contatto che mutano il colore dei suoi occhi, e quel dettaglio potrebbe rovinare la credibilità dei personaggio. Quel che si può dire su questo lungometraggio è che consiste in una pellicola PREVEDIBILE, perché, nonostante l' Ispettore Ginko e la sua squadra siano riusciti a tenere testa al criminale per grand parte del film , al termine del film stesso si riesce a comprendere che Diabolik, riuscirà sempre a vincere, e l colpo di scena non è in grado di sorprendere, comunque, non è un brutto film , perché in una scena, appaiono delle attrici che, pur essendo state catturate e abbandonate da Diabolik durante uno dei suoi colpi, loro entrano in un bar, mettono fuori gioco un corteggiatore molesto e chiamano l' Ispettore Ginko e rivelano di essere delle poliziotte sotto copertura, e in molte scene, è possibile percepire della tensione, la sceneggiatura è sufficiente ma non di più, e forse, sarebbe meglio se i Fratelli Manetti cessino di realizzare dei lungometraggi basati sul ladro inafferrabile, sulla sua femme fatale e sul determinato ispettore, molto simile al famoso personaggio creato da Arthur Conan Doyle ( Sherlock Holmes ). La principale pecca di questo film è l' agente di polizia arrogante che cerca di emulare i tipici " sbirri " dei film americani che , nel film, ha cercato di catturare Diabolik da solo, venendo assassinato e usato come travestimento dal famigerato furfante nel corso del film, la seconda pecca è l' interpretazione di Monica Bellucci che utilizza uno stano accento straniero mentre parla, senza dimenticare che Monica Bellucci non sia rammentata per le sue doti recitative, che però, non sono esattamente discutibili.
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