Il crepuscolo di un dio con gli occhi di un ragazzo. Tra Il grande Gatsby e la New York anni Settanta, Kingsley giganteggia nei panni del pittore spagnolo. Ma i demeriti del film sono più dei meriti. Dal 25 aprile in sala
di Davide Maria Zazzini La Rivista del Cinematografo
Come si racconta un genio? Come ci si accosta alla poliforme, allucinata, torrenziale, estatica vita di Salvador Dalí? Si può separare l'uomo dalla Storia? Il privato dal pubblico? L'intimità dalla fama?
Mary Harron professionista in biografie di uomini carismatici (La scandalosa vita di Bettie Page, Charlie Says ma anche American Psycho) parte da questi, eterni dilemmi per affrescare il suo Daliland. Ma le premesse, sui titoli di coda rimangono tali.
Perché l'artificio narrativo, benché accorto è reiterato: non esplorare l'universo Dalì con Dalì, ma con gli occhi di un novellino ammesso al suo mondo patinato (via Il grande Gatsby, vero ipotesto di tutto il film). [...]
di Davide Maria Zazzini, articolo completo (3583 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 23 aprile 2023
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