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Tra la celebrazione e il resoconto storico, il documentario vincitore dell'edizione romana del Salina DocFest è ancorato ad uno sguardo accademico, ma Bettina Wegner riesce ancora a vibrare
di Lorenzo Levach Sentieri Selvaggi
La figura di Bettina Wegner nel documentario diretto da Lutz Pehrert, che ha vinto il Grand Prix Internazionale nell'ultimo Salina DocFest edizione romana, affronta la pratica diffusa della replicazione corporea dell'artista in relazione con lo scorrimento del tempo storico a cui appartiene, come tentato da Todd Haynes con Io non sono qui, e in parte Luhrmann con il suo Elvis. Anche con Bettina assistiamo ad una, pur restia, disgregazione della figura della cantante tedesca attraverso il corso della sua cronistoria. [...]
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