L'autofiction di Gray, che da ragazzino scoprì l'ingiustizia del mondo
di Filiberto Molossi La Gazzetta di Parma
C'è un senso presente (e urgente) di verità, la necessità di un cinema vintage ma onesto, per nulla autoassolutorio, ma tenero e civile, nella forza dei ricordi (sì, perché i ricordi sono importanti: sono quello che ci ha fatto diventare quello che siamo adesso) che anima e dà luce ad «Armageddon Time», il nuovo lavoro di James Gray, 8 film (intimi, personali, raccolti: da «Little Odessa» a «Ad Astra») in 30 anni.
L'ennesimo, sentito, viaggio nel tempo di un regista che «crede in io»: e affronta un percorso a ritroso per ritrovare l'origine del (suo) mondo negli occhi del ragazzino che è stato. [...]
di Filiberto Molossi, articolo completo (2094 caratteri spazi inclusi) su La Gazzetta di Parma 25 marzo 2023
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