Yes Day

Ilaria Feole

Curioso il percorso di Miguel Arteta, regista portoricano autore a inizio carriera di ritratti perturbanti e caustici dei giovani statunitensi, tra ossessione per la fama e invincibile (talvolta pericolosa) sindrome di Peter Pan: Star Maps, Chuck & Buck, The Good Girl, Youth in Revolt, quasi tutti nel regno indie del Sundance, i migliori scritti dal sodale Mike White. Poi, il passaggio non troppo graduale alla commedia mainstream, e infine al film per famiglie, con Alexander e la terribile, orribile, abominevole ma veramente bruttissima giornata, di cui Yes Day è una sorta di auto-remake assai meno riuscito: anch'esso tratto da un libro per bambini, ambientato in sole 24 ore, incentrato su catastrofi familiari a catena e capitanato da una ipercinetica Jennifer Garner (certo, in Alexander aiutava che il partner fosse un grandioso Steve Carell, mentre qui Édgar Ramírez ce la mette tutta ma non raggiunge la sufficienza comica). [...]

di Ilaria Feole, articolo completo (1708 caratteri spazi inclusi) su Film TV 23 marzo 2021