Tre piani |
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Un film di Nanni Moretti.
Con Margherita Buy, Nanni Moretti, Alessandro Sperduti, Riccardo Scamarcio.
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Titolo originale Tre piani.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 119 min.
- Italia 2021.
- 01 Distribution
uscita giovedì 23 settembre 2021.
MYMONETRO
Tre piani
valutazione media:
2,92
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Tutti i volti del disamore
di Fabio Ferzetti L'Espresso
Le conseguenze del disamore. Nella palazzina di "Tre piani", da vedere mettendo un poco tra parentesi gli altri film di Moretti, nessuno (o quasi) è capace d' amare. Le conseguenze sono durissime. E reiterate nel tempo, perché se nel romanzo di Eshkol Nevo le storie restano aperte, il film che Moretti ha scritto con Federica Pontremoli e Valia Santella segue i protagonisti a lungo dettagliando gli effetti di quell' incapacità. I tre piani del libro alludono alla tripartizione freudiana in Es, Io e Super-Io. Il film esplora piuttosto i diversi volti dell' amore. Ossessionato dalla presunta violenza subita dalla figlia bambina, Riccardo Scamarcio finisce per aggredire davvero l' anziano vicino sospettato (Paolo Graziosi). E soprattutto per fare alla nipote adolescente del vicino (Denise Tantucci) ciò che teme abbia subito la figlia, anche se diverse sono le età dei personaggi, diversi i pesi, le modalità, le responsabilità di questo amore così malvissuto. Al secondo piano Alba Rohrwacher combatte contro i suoi disturbi psichici nell' eterna attesa di un marito assente (Adriano Giannini). Qui è l' amore coniugale a essere malato. Come capiremo grazie al "doppio" di quel marito, suo fratello Stefano Dionisi, in una scena ispirata e inattesa che rimette l' eros al centro.
Al terzo piano le colpe salgono di grado: è l' amore familiare che latita. In apertura un giovane ubriaco (Alessandro Sperduti) investe e uccide una passante. I genitori, entrambi giudici (Nanni Moretti e Margherita Buy), non avranno pietà per il colpevole. II padre anzi rivendica il suo disprezzo per quel figlio difficile e certamente mai amato. Tanto da imporre un ultimatum alla moglie...
È l' episodio più tragico e morettiano, anche se la "frontalità" cara a Moretti (frontalità morale, non visiva) poggia sulle spalle di Sperduti, il soggetto più fragile. Sarà lui a porre, nel tempo, le domande più scomode. Lui a farsi carico di un disagio che innerva un film ispido, dissonante, diseguale, ma carico di una tensione che resta dentro. Per imporsi verso la fine, quando i ragazzi e i bambini ormai cresciuti iniziano a far sentire la loro voce. E l' immancabile epifania musicale, così morettiana, assume di colpo un tono inquietante, quasi di congedo. Chi a Moretti chiede conferme resterà perplesso. Per gli altri i conti restano proficuamente aperti.
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