Documentario appassionante sulla presunta autenticità del Salvator Mundi leonardesco. Andreas Koefoed porta a galla l'oscuro legame tra arte, soldi e geopolitica, alla Festa di Roma
di Valerio Sammarco La Rivista del Cinematografo
Questa storia inizia nel 2005. Due "cacciatori di dormienti" (Alexander Paris e Robert Simon) acquistano da una casa d'aste di New Orleans (per poco più di 1000 dollari) un dipinto dalla provenienza dubbia, ma dal mistero indiscutibile. "Potrebbe" trattarsi del perduto Salvator Mundi di Leonardo.
Per scoprirlo lo affidano alla nota restauratrice Dianne Dwyer Modestini (vedova del celeberrimo Mario Modestini): dopo uno scrupoloso lavoro di ripulitura, con acetone e acquaragia, la donna si accorge dei molteplici "ritocchi" che quel quadro ha subito nel corso degli anni, addirittura scovando una sorta di "pentimento" dell'autore originale, relativo alla posizione di un pollice. [...]
di Valerio Sammarco, articolo completo (4906 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 20 ottobre 2021