Regia e sceneggiatura di Roan Johnson, cinema italiano indipendente e di conseguenza di nicchia. Narrazione ambientata in un appartamento condiviso da giovani , di diversa provenienza che si ritrovano a vivere il lockdown insieme. Nonostante le buone intenzioni iniziali, lo spazio ristretto, la crescente e non dichiarata paura della pandemia e , inevitabilmente , l’inasprimento dei rapporti tra di loro, dà vita ad un crescendo ansiogeno e pieno di colpi di scena, uno dietro l’altro, in chiave strettamente teatrale e dalla farsa, di sapore a tratti grottesca, si cade lentamente nella tragedia, nell’irreparabile. Sceneggiatura senza dubbio interessante, ben sviluppata anche grazie alle capacità degli attori protagonisti , tra cui spicca Dario Aita, giovane talento emergente, insieme a Tommaso Ragno, consolidato attore teatrale, di solida formazione.
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Regia e sceneggiatura di Roan Johnson, cinema italiano indipendente e di conseguenza di nicchia. Narrazione ambientata in un appartamento condiviso da giovani , di diversa provenienza che si ritrovano a vivere il lockdown insieme. Nonostante le buone intenzioni iniziali, lo spazio ristretto, la crescente e non dichiarata paura della pandemia e , inevitabilmente , l’inasprimento dei rapporti tra di loro, dà vita ad un crescendo ansiogeno e pieno di colpi di scena, uno dietro l’altro, in chiave strettamente teatrale e dalla farsa, di sapore a tratti grottesca, si cade lentamente nella tragedia, nell’irreparabile. Sceneggiatura senza dubbio interessante, ben sviluppata anche grazie alle capacità degli attori protagonisti , tra cui spicca Dario Aita, giovane talento emergente, insieme a Tommaso Ragno, consolidato attore teatrale, di solida formazione. Il cinema italiano ha ancora molto da dire, a discapito dei disfattisti.
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