Ninjababy |
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Un film di Yngvild Sve Flikke.
Con Kristine Kujath Thorp, Arthur Berning, Nader Khademi, Tora Christine Dietrichson.
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Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 103 min.
- Norvegia 2021.
- Tucker Film
uscita giovedì 13 ottobre 2022.
- VM 14 -
MYMONETRO
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Ninjababy è incinta ma non sa di chi
di Fabio Ferzetti L'Espresso
Per qualche strana ragione i ritratti di donna più vivaci ultima mente vengono dalla Norvegia. Un anno fa usciva La persona peggiore del mondo" di Joachim Triers storia di una serial lover irredenta e forse irrisolta. Oggi tocca a "Ninjababy" che di quel film sembra un po' una versione giovanile e dispettosamente femminista. Incarnata è la parola dalla trascinante Kristine Kujath Thorp. la 23enne Rakel ha infatti molti sogni, come tutti alla sua età, e un problema di cui si renderà conto con incredibile ritardo. È incinta, non sa neanche di chi. E quel che è peggio è ormai al sesto mese. Come avrà fatto a non accorgersi di nulla è un mistero, ma a quanto sembra può capitare. E poi, come sappiamo fin dal principio, la sua vita (e la sua stanza) non sono proprio un modello di ordine. Nessun giudizio comunque. La regista Yngvild Sve Flikke, classe 1974, sa bene che l'autore deve lasciare i personaggi liberi di andare dove vogliono. Così l'elettrica Rakel, che sogna anche di diventare una fumettista (altro punto di contatto col film di Joachim Trier), inizia una partita tutta giocata su due piani. Uno reale e uno disegnato, con le animazioni a matita che entrano nei fotogrammi a figurare pensieri e emozioni. Diventare madre controvoglia? Dare il figlio in adozione? Contormarsi alle aspettative sociali? Tra una disquisizione sui maschi (Rakel, ragazza libera, è avida di vita) e la riapparizione del cortese amante di una notte («non ho resistito. profumava di burro»), salta fuori che il vero padre è un ragazzone egoista detto Minchia Santa, qui non servono disegni (ma ci sono, Inga Saetre disegna con grazia ogni cosa, a partire dal feto con cui Rakel è in dialogo Costante, un po' voce della coscienza, un po' facile spunto comico, immaginate cosa succede quando Rakel cede a un amplesso imprevisto). Il resto segue questa falsariga brillante, con qualche sorpresa in meno del necessario. Dialoghi disinibiti fino all'ostentazione ("Fleabag" non è passato invano), "provini" ai potenziali genitori adottivi, sentimenti complessi ma sempre presi dal lato più amabile. Il meglio sta sicuramente nel dialogo col "Ninjababy" (e in quell'ex cosi gentile). Ma a tratti il film sembra un po' ostaggio della sua trovata centrale. Vorremmo vedere Rakel crescere più di quanto non faccia. Ma forse il punto sta proprio qui.
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