mauro.t
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mercoledì 2 marzo 2022
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omaggio ad un umile e grande artista
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Tributo al maestro da parte di un regista che ha stabilito con lui un lungo e fortunato sodalizio. Tornatore sceglie di sviluppare il profilo di Morricone con criterio cronologico, attraverso interviste al protagonista e a personaggi del mondo dello spettacolo, alternate ad immagini di repertorio e a spezzoni di film. Si va dalle origini all'ultimo oscar in modo lineare e ritmico. Morricone, dopo il conservatorio, suona la tromba e lavora come arrangiatore per la RCA, poi arriva alla prima colonna sonora quasi per caso, e per decenni dice a sé stesso che quella è solo un'attività temporanea. Non sarà così, per fortuna. Splendide le immagini del privato (lo studio, la ginnastica, la sua commozione), mai invadenti.
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Tributo al maestro da parte di un regista che ha stabilito con lui un lungo e fortunato sodalizio. Tornatore sceglie di sviluppare il profilo di Morricone con criterio cronologico, attraverso interviste al protagonista e a personaggi del mondo dello spettacolo, alternate ad immagini di repertorio e a spezzoni di film. Si va dalle origini all'ultimo oscar in modo lineare e ritmico. Morricone, dopo il conservatorio, suona la tromba e lavora come arrangiatore per la RCA, poi arriva alla prima colonna sonora quasi per caso, e per decenni dice a sé stesso che quella è solo un'attività temporanea. Non sarà così, per fortuna. Splendide le immagini del privato (lo studio, la ginnastica, la sua commozione), mai invadenti. Successione incalzante ed efficace delle interviste a grandi musicisti, cantanti, registi, produttori, critici e a lui stesso. Montaggio equilibrato e perfetto. Ne emerge il ritratto di un uomo semplice, educato, timido, serio, con una immensa passione che ha seguito e sviluppato. Morricone è stato uno sperimentatore e un innovatore nella sua ricerca del suono perfettamente adatto alla scena, il genio che ha usato anche strumenti e suoni atipici, disdegnando talora la melodia e introducendo dissonanze, sempre però attento all’armonia della composizione. La sua grandezza sta essenzialmente nell’essere riuscito, senza che si fosse posto neppure l’obiettivo, a far diventare popolare la musica da cinema e ad elevarla a musica "alta", una duplice impresa mai portata a termine da nessun altro a questo livello.I musicisti accademici, dopo averlo snobbato, hanno dovuto ammettere la sua grandezza, mentre i riconoscimenti arrivavano anche dagli altri compositori e persino dalle rock star. Impossibile non emozionarsi e non entusiasmarsi durante la proiezione. Decenni di musica che ha accompagnato un po' tutti noi, anche i non cinefili. Grande Morricone, grazie Tornatore.
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crispino seidenari
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martedì 1 febbraio 2022
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il genio sovversivo
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Sebbene sia impossibile circoscrivere in termini umanamente comprensibili il genio superlativo e rivoluzionario di Ennio Morricone, questo documentario riesce a svelare una parte del mistero che racchiude la sua straordinaria, prolifica creatività.
Ripercorrendo le tappe della sua formazione, ricostruendo i rapporti con i maestri e i colleghi del conservatorio, Tornatore risale alle scaturigini del suo talento.
Terminati gli studi, Morricone diviene arrangiatore della RCA e allo stesso tempo comincia a comporre musiche per il cinema. Pur rimanendo convinto per molti anni che si tratti di un’occupazione provvisoria, seguendo il suo istinto, non smetterà più di comporre per i film, allontanandosi dal mondo accademico che disdegna quel genere di attività.
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Sebbene sia impossibile circoscrivere in termini umanamente comprensibili il genio superlativo e rivoluzionario di Ennio Morricone, questo documentario riesce a svelare una parte del mistero che racchiude la sua straordinaria, prolifica creatività.
Ripercorrendo le tappe della sua formazione, ricostruendo i rapporti con i maestri e i colleghi del conservatorio, Tornatore risale alle scaturigini del suo talento.
Terminati gli studi, Morricone diviene arrangiatore della RCA e allo stesso tempo comincia a comporre musiche per il cinema. Pur rimanendo convinto per molti anni che si tratti di un’occupazione provvisoria, seguendo il suo istinto, non smetterà più di comporre per i film, allontanandosi dal mondo accademico che disdegna quel genere di attività.
Segnato dal senso di colpa indotto dai musicisti del tempo, che in maniera più o meno esplicita lo accusano di aver svilito, tradito la composizione musicale, prostituendola ad un ruolo minore, tenterà di riscattarsi per tutta la vita aspirando ai vertici dell’espressività umana e facendo della sua musica la mediatrice ideale tra la realtà intelligibile, oggettiva delle immagini e la realtà sensibile, individuale dello spettatore.
Con profonda umiltà, con una dedizione esclusiva alla professione, sempre insoddisfatto, immerso nella ricerca insonne, febbrile ossessiva della perfezione, tenta senza requie si superare sé stesso, apparendo all’esterno come una artista inarrestabile, incapace di fermarsi, perennemente posseduto dal demone creativo. Il suo pensiero si nutre di un’estenuante, macerante ricerca sulle potenzialità espressive del linguaggio musicale, sulle sue possibilità di rivelare ciò che la ragione non riesce a cogliere.
Tutto questo produce il miracolo. La sua musica diviene una voce narrante che trasfigura la realtà obiettiva della scena cinematografica, arricchendola di senso, di bellezza, di mistero. Una nuova presenza in grado di plasmare, nella sensibilità dello spettatore, significati, sensazioni, emozioni che le immagini e le interpretazioni dei protagonisti, da sole, non potrebbero mai evocare.
Morricone ha emancipato la musica del cinema dalla sua funzione accessoria, trasformandola in essenza narrativa. Le sue colonne sonore sono importanti almeno quanto i film che hanno valorizzato, impreziosito con la loro forza espressiva. La sua musica non è al servizio del cinema, la sua musica è il cinema. Morricone è un genio che ha saputo “erotizzare” la percezione del cinema attraverso la sua sensibilità visionaria.
Con la sua sintassi rivoluzionaria, spezzando e distruggendo alle radici le concezioni preesistenti, Ennio Morricone è stato un artista che, come pochi nella storia, ha contribuito ad ampliare l’orizzonte della coscienza umana, ad approfondire la sensibilità collettiva.
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felicity
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mercoledì 25 maggio 2022
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racconti, aneddoti, curiosità e ricordi
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La grandezza del documentario Ennio, un vero capolavoro, sta nell’invenzione di un “montaggio polifonico” che restituisce una straordinaria sinfonia di voci e suoni mai vista prima in un lavoro del genere. Il ritmo del film è talmente in sintonia con le nostre emozioni da poter durare per sempre, senza sfocature e momenti di stanchezza. E si imparano così tante cose su questo artista, che Tarantino aveva paragonato ai grandi nomi della musica classica come Mozart e Beethoven, da auspicare che il film, godibilissimo anche per i non addetti al lavori, diventi materia di studio, proprio come un manuale di istruzioni, in tutte le scuole dedicate a chi il cinema vuole farlo.
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La grandezza del documentario Ennio, un vero capolavoro, sta nell’invenzione di un “montaggio polifonico” che restituisce una straordinaria sinfonia di voci e suoni mai vista prima in un lavoro del genere. Il ritmo del film è talmente in sintonia con le nostre emozioni da poter durare per sempre, senza sfocature e momenti di stanchezza. E si imparano così tante cose su questo artista, che Tarantino aveva paragonato ai grandi nomi della musica classica come Mozart e Beethoven, da auspicare che il film, godibilissimo anche per i non addetti al lavori, diventi materia di studio, proprio come un manuale di istruzioni, in tutte le scuole dedicate a chi il cinema vuole farlo.
Racconti, aneddoti, curiosità, ricordi, confessioni, gesti si alternano con passione, divertimento e grande semplicità, rievocando sin dall’infanzia e gli esordi, la lunga e prolifica carriera di Morricone, invenzioni e colpi di genio nella canzone pop così come nella musica sperimentale e in quella da film, il suo rapporto con gli spaghetti western di Sergio Leone, la mancata collaborazione con Stanley Kubrick per Arancia meccanica, il rammarico di non aver mai ottenuto la giusta considerazione da quel mondo accademico al quale aspirava, l’ammirazione e l’omaggio di chi gli riconosce di aver cambiato le regole della musica, la commozione sul palco del Kodak Theatre durante la consegna degli Oscar, l’amore per la moglie Maria che gli spezza la voce, i grandi silenzi più eloquenti di tante dichiarazioni di intenti.
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mauridal
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lunedì 7 febbraio 2022
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una sinfonia di immagini
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Soltanto un vero amico poteva rendere un omaggio ,così ben riuscito ed in sintonia col personaggio a lui caro, è questo il film di Giuseppe Tornatore dedicato al maestro Ennio Morricone omaggiato attraverso la sua musica principalmente, ma non solo ,tutto il film è una sinfonia per così dire di immagini ,tutte composte, montate e create apposta per raccontare il genio musicale , e i gesti, i pensieri dell'uomo Ennio ,un amico del regista Tornatore , che ha sentito il bisogno di comporre un film come forse avrebbe composto un opera musicale il maestro Ennio.
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Soltanto un vero amico poteva rendere un omaggio ,così ben riuscito ed in sintonia col personaggio a lui caro, è questo il film di Giuseppe Tornatore dedicato al maestro Ennio Morricone omaggiato attraverso la sua musica principalmente, ma non solo ,tutto il film è una sinfonia per così dire di immagini ,tutte composte, montate e create apposta per raccontare il genio musicale , e i gesti, i pensieri dell'uomo Ennio ,un amico del regista Tornatore , che ha sentito il bisogno di comporre un film come forse avrebbe composto un opera musicale il maestro Ennio. Dunque , tutto il segreto di questo bel film , imperdibile , da rivedere cento volte, da riascoltare sempre, è ,come se fosse una nostra propria colonna sonora . Già , perché tutto quello che abbiamo visto e ascoltato nel film , ci appartiene in qualche modo , lo abbiamo vissuto nei film visti ma anche sfiorati o ascoltando una musica per caso. Ecco il genio di Ennio Morricone , la sua musica ci appartiene, è entrata nelle orecchie e nella testa di un bel pò di gente , di qualunque parte e specie umana. Il Film di Giuseppe Tornatore ne è la conferma. Ci basta per godercelo a cinema, da pubblico che vuole sapere qualcosa della storia del maestro Morricone ma anche di un poco di storia del Cinema, della nostra epoca contemporanea, attraverso le musiche e il rapporto tra i tanti registi presentati e il genio del Maestro. (Mauridal)
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emilio concettoni
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venerdì 18 febbraio 2022
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tornatore racconta ennio
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Ennio Morricone si racconta, in un documentario apparentemente lunghissimo e dico apparentemente in quanto la lunghezza è stemperata dall'eccellente capacità del regista di raccontare la vita del compositore e soprattutto dalle innumerevoli colonne sonore e non solo, che pervadono la pellicola. Questo documentario però non ci racconta solo l'Ennio compositore prettamente cinematografico ma, soprattutto, e questa é la parte più sorprendente del film, l'arrangiatore ovvero colui che ha musicato moltissime canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana degli anni'60 e '70 (da "Abbrozantissima" a "Se telefonando" ) e abbiamo le preziosissime testimonianze di coloro che hanno beneficiato di queste musiche di sottofondo, da Paoli a Morandi e Vianello.
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Ennio Morricone si racconta, in un documentario apparentemente lunghissimo e dico apparentemente in quanto la lunghezza è stemperata dall'eccellente capacità del regista di raccontare la vita del compositore e soprattutto dalle innumerevoli colonne sonore e non solo, che pervadono la pellicola. Questo documentario però non ci racconta solo l'Ennio compositore prettamente cinematografico ma, soprattutto, e questa é la parte più sorprendente del film, l'arrangiatore ovvero colui che ha musicato moltissime canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana degli anni'60 e '70 (da "Abbrozantissima" a "Se telefonando" ) e abbiamo le preziosissime testimonianze di coloro che hanno beneficiato di queste musiche di sottofondo, da Paoli a Morandi e Vianello. Ennio aveva cominciato proprio da arrangiatore per poi diventare colui che tutti noi conosciamo, ovvero uno dei maggiori compositori di colonne sonore della storia del cinema e la sua evoluzione e crescita da musicista non é stata priva di ostacoli (significativo il suo rapporto col maestro e padre putativo Goffredo Petrassi) ci viene raccontata da lui e da tutti coloro che hanno avuto il piacere e l'onore di lavorarci, dai registi degli inizi (Bertolucci, Argento, Bellocchio) a quelli degli anni più recenti (lo stesso Tornatore, Tarantino). Interessanti gli interventi di studiosi del campo musicale e anche di veri e propri compositori di colonne sonore come Zimmer e Piovani. Da evidenziare un paio di scene interessanti e soprattutto divertenti, dalla reazione di Migliacci alla versione finale e vincente di "In ginocchio da te", fino alla marcia di "Allonsanfàn" cantata in coro dai Fratelli Taviani. Numerosissime le voci chiamate a commentare il lavoro di Ennio, in un film interessantissimo che ti sorprende, in quanto tu entri in sala pensando che Ennio si già grande, e invece ti rendi conto che la sua grandezza é ancora maggiore di quanto tu pensassi in precedenza.
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yarince
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sabato 26 febbraio 2022
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l'arte delle muse
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Un grande tributo, quello di Tornatore al maestro Morricone, un ringraziamento dovuto, per averci fatto accapponare la pelle tantissime volte, ma soprattutto per quei tre minuti di climax del finale di Nuovo Cinema Paradiso, il collage dei baci dei film, in cui Salvatore, seduto sulla poltroncina ricorda, si commuove e sorride e a noi si spalancano i canali lacrimali. Un documentario che è metacinema; il cinema che racconta di sé, perché Ennio è parte insolubile del cinema internazionale, non si può separare un film dalla colonna sonora, non si può immaginare una sequenza di Per un pugno di Dollari, Indagine su un cittadino o C’era una volta , senza che , automaticamente non pensiamo al motivo di sottofondo che li accompagna.
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Un grande tributo, quello di Tornatore al maestro Morricone, un ringraziamento dovuto, per averci fatto accapponare la pelle tantissime volte, ma soprattutto per quei tre minuti di climax del finale di Nuovo Cinema Paradiso, il collage dei baci dei film, in cui Salvatore, seduto sulla poltroncina ricorda, si commuove e sorride e a noi si spalancano i canali lacrimali. Un documentario che è metacinema; il cinema che racconta di sé, perché Ennio è parte insolubile del cinema internazionale, non si può separare un film dalla colonna sonora, non si può immaginare una sequenza di Per un pugno di Dollari, Indagine su un cittadino o C’era una volta , senza che , automaticamente non pensiamo al motivo di sottofondo che li accompagna. Morricone è stato un grande conoscitore dell’animo umano e ha saputo tradurre ogni emozione e sentimento nel suo suono corrispondente. Come gli strutturalisti e come i personaggi di Calvino, che si rifugiano nel mondo scritto e negli scacchi, Ennio cerca di dar voce, di raccontare, di spiegare tutto il reale, di dare un ordine alla molteplicità della vita, per darle un senso, pur nella consapevolezza che ci sarà sempre una variabile che sfugge e forse proprio per questo sarà così prolifico. Così quel pentagramma vuoto davanti a lui, fatto di righe e spazi, nella molteplicità delle combinazioni delle note, prende la forma di un disegno in movimento, proprio come la sequenza della pellicola di un film: puntini pieni, asticelle con una virgola, due virgole, che si rincorrono, in un tempo allegretto andante e si arrampicano sul pentagramma e poi, lentamente, planano giù e pausa… Ennio Morricone, esempio di studio, serietà, disciplina, costanza, umiltà, pur avendo imparato dai puristi della musica , si discosta dal contesto di appartenenza per avvicinarsi all’uomo profano, che sente con l’orecchio del cuore , toccherà le corde di tutte le sue emozioni, utilizzando il linguaggio universale della musica e dei suoni in tutte le sue alterazioni, generi e manifestazioni. Ennio ha ridato alla musica “alta” il suo significato originario - “ Mousikè” - l’arte delle Muse, che non era esclusivamente arte del suono, ma anche della poesia, della tragedia, della danza, della commedia. La musica, dunque , considerata come parte di un insieme di linguaggi e al servizio di altre espressioni artistiche. Ennio ha quindi sdoganato, reso fruibile e democratizzato la musica, consegnando all’umanità composizioni orecchiabili, fischiettabili, ma che dietro alla loro presentazione armonica, celano una complessità e una polifonia di stili, perfettamente combinati insieme, che non ha eguali.
Morricone è esempio di come un uomo può elevarsi, di ciò che un uomo in potenza può essere, di come può avvicinarsi a Dio, è esempio del Bello, del Bene, del Nobile e di come il proprio sapere può essere speso per il bene degli altri e consegnato, ad aeternum, al patrimonio umano. Ci si commuove molto a vederlo commuoversi dinanzi ai riconoscimenti del pubblico e dei colleghi. Chapeau al Maestro e anche a Tornatore.
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dandy
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domenica 29 gennaio 2023
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"senza ennio molti noi non ci sarebbero..."
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Grandioso tributo ad uno dei più importanti e mastodontici artisti della cultura nostrana.Tornatore adotta uno stile allo stesso tempo classico ripercorrendo cronologicamente la vita e l'ascesa del Maestro e alternando le varie interviste(tra gli altri Bruce Springsteen,Quentin Tartantino,Clint Eastwood,John Williams,Dario Argento,Bernardo Bertolucci,Carlo Verdone,Marco Bellocchio,Paolo e Vittorio Taviani,Roland Joffè,Oliver Stone,Wong Kar-wai,Hans Zimmer)a quella fatta allo stesso Morricone poco prima della scomparsa avvenuta il 6 luglio 2020.Ed è a quest'ultima che viene dato più spazio mentre le rimanenti sono sempre tanto brevi quanto mirate.Lo sguardo partecipe e a tratti spiritoso(l'inizio con l'artista che fa ginnastica)non cerca sensazionalismo ed al tempo stesso evita l'agiografia non celando alcuni aspetti poco idilliaci(i rapporti tra Morricone e il suo maestro Goffredo Petrassi che considerava un "tradimento" comporre per il cinema anche e soprattutto dopo che la sua partitura era stata rifiutata da Huston per "La bibbia" in favore di quella di Morricone;la mancata collaborazione con Kubrick per "Arancia Meccanica" dovuta a una bugia di Sergio Leone;lo scarso apprezzamento di certe colonne sonore come quella di "Per un pugno di dollari";gli Oscar mancati fino a quello per la carriera nel 2007 e per le partiture di "The Hateful Eight" nel 2016)costruendo man mano il ritratto di un genio innovativo che non aveva nemmeno intenzione di comporre per il cinema,le cui opere sono diventate parte della Storia e fonte di ispirazione anche fuori dall'Italia.
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Grandioso tributo ad uno dei più importanti e mastodontici artisti della cultura nostrana.Tornatore adotta uno stile allo stesso tempo classico ripercorrendo cronologicamente la vita e l'ascesa del Maestro e alternando le varie interviste(tra gli altri Bruce Springsteen,Quentin Tartantino,Clint Eastwood,John Williams,Dario Argento,Bernardo Bertolucci,Carlo Verdone,Marco Bellocchio,Paolo e Vittorio Taviani,Roland Joffè,Oliver Stone,Wong Kar-wai,Hans Zimmer)a quella fatta allo stesso Morricone poco prima della scomparsa avvenuta il 6 luglio 2020.Ed è a quest'ultima che viene dato più spazio mentre le rimanenti sono sempre tanto brevi quanto mirate.Lo sguardo partecipe e a tratti spiritoso(l'inizio con l'artista che fa ginnastica)non cerca sensazionalismo ed al tempo stesso evita l'agiografia non celando alcuni aspetti poco idilliaci(i rapporti tra Morricone e il suo maestro Goffredo Petrassi che considerava un "tradimento" comporre per il cinema anche e soprattutto dopo che la sua partitura era stata rifiutata da Huston per "La bibbia" in favore di quella di Morricone;la mancata collaborazione con Kubrick per "Arancia Meccanica" dovuta a una bugia di Sergio Leone;lo scarso apprezzamento di certe colonne sonore come quella di "Per un pugno di dollari";gli Oscar mancati fino a quello per la carriera nel 2007 e per le partiture di "The Hateful Eight" nel 2016)costruendo man mano il ritratto di un genio innovativo che non aveva nemmeno intenzione di comporre per il cinema,le cui opere sono diventate parte della Storia e fonte di ispirazione anche fuori dall'Italia.Capace di trovare di volta in volta la giusta comunione(ed esaltazione)con i film che oggi(come dice uno degli intervistati)sarebbe impossibile immaginare senza le sue musiche.Grandi sono l'entusiasmo e la commozione per il piacere del racconto,fluido e coinvolgente,tant'è che le quasi 3 ore di durata sembrano bastare appena,e anzi si vorrebbe che continuasse oltre.Meritato Nastro d'argento per il miglior documentario e David di Donatello per documentario,montaggio e suono.
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