The King's Man - Le Origini

Con il duca agente segreto la guerra diventa un pasticcio

I primi due film della serie Kingsman (2014 e 2017), tratta dalle tavole del fumettista Mark Millar, non erano dei capolavori; però l' attitudine punk e il tono umoristico piacquero al pubblico. Col terzo capitolo del franchise, invece, Matthew Vaughn ha fatto un mezzo pasticcio. The King' s Man - Le origini è un lungo e costoso prequel, che sposta l' azione ai tempi della Prima Guerra mondiale per raccontare la genesi dell' agenzia di spionaggio al servizio di Sua Maestà. Ralph Fiennes (il Mallory/M degli ultimi film di 007) è il Duca di Oxford, aristocratico altruista e pacifista che vorrebbe impedire al figlio Conrad di arruolarsi; in realtà, fa parte di un gruppo di agenti segreti impegnati a sventare un complotto ordito dai più grandi geni del crimine. Dopo un prologo ambientato durante la guerra dei Boeri, la trama comincia ad annaspare: surfa tra generi diversi (la spy-story, la commedia nera, il war-movie, la parodia) senza mai decidere quale direzione tenere. Gli episodi si affastellano, alternando scaramucce piuttosto ben coreografate con sequenze drammatiche (l' assassinio dell' Arciduca Francesco Ferdinando) e altre parodistiche (il presidente americano Woodrow Wilson ha il ruolo farsesco di un imbecille): come se Vaughn si sforzasse di amalgamare pezzi di film diversi che non vogliono stare insieme. C' è poco da sperare anche dai personaggi. Se Rhys Ifans spreca il proprio talento nella caricatura di un Rasputin maniaco sessuale, character dotati di potenziale come Polly (Gemma Arterton) e Shola (Djimon Honsou) ricoprono ruoli di servizio (una donna e un nero ci devono essere) senza un minimo di autonomia.
Da La Repubblica, 6 gennaio 2022


di Roberto Nepoti, 6 gennaio 2022