La 12enne "nerd" Phoebe, insieme al fratello Travor e alla madre, vengono sfrattati di casa perché inadempienti con il proprietario. E così, sono costretti a trasferirsi in una casa di campagna del nonno, a Summerville, un piccolo paesino dove la noia regna sovrana. La casa è alquanto fatiscente, mentre del proprietario si ricorda solo che fosse un tipo solitario, chiamato "zappaterra". I due fratelli devono anche costruirsi nuove amicizie, con Travor che si infatua di Lucky, la quale lavora in un fast food americano stile anni '50 (prima che esplodesse il fenomeno McDonald's). Mentre Phoebe, introversa e più a suo agio con la scienza, fa più fatica a socializzare. Riuscendo comunque a fare amicizia con un compagno di scuola che si fa chiamare Podcast, per la sua passione di curare un canale online in cui si occupa di paranormale, seppur con pochi mezzi. Anche la loro madre cerca di integrarsi e fa amicizia con l'insegnante di Phoebe. Il quale, anziché insegnare Scienza, fa guardare ai suoi alunni dei vecchi film in Vhs. Tuttavia, quel paesino così apparentemente tranquillo viene scosso, in tutti i sensi, da ripetuti terremoti. Sebbene non si trovi su una faglia. Quei terremoti hanno una ragione che va oltre la semplice morfologia: sono il segnale che qualcosa vuole uscire dalle tenebre e tornare sulla Terra. Proprio quel fenomeno tanto inquietante quanto allarmante che aveva spinto il nonno di Phoebe e Travor, Eagon Spengler, ad andare ad abitare in un posto così remoto. Arrivando ad abbondare anche la figlia... Dopo trent'anni e passa di vana attesa per i fan dei Ghostbusters, con molti che ormai si erano anche arresi da tempo all'idea, arriva una pellicola che è un po' tutto: remake, reboot, sequel. Il compromesso al quale giunge la sceneggiatura di Jason Reitman, figlio di Ivran, regista dei primi 2 film, è comunque ideale: rispettare il cult del 1984 ma avvicinare anche gli adolescenti di oggi. Dunque, un ponte tra passato e presente, e forse futuro, che stia attento a non produrre sacrilegi (come quello visto nel 2016), ma che soddisfi anche le esigenze dei franchise. Ovvero, non sia una operazione nostalgia fine a se stessa, mirata per spettatori che magari potevano anche rimanere delusi del tutto dopo decenni di attesa. I riferimenti al primo capitolo sono molti. A partire dal tentativo di tornare sulla Terra di Gozer il Gozeriano, con l'aiuto del Mastro di chiavi e del Guardia di porta. Grazie al progetto folle di un ingegnere Ivo Shandor, costruttore di quell'edificio di New York nel quale viveva Dana Spencer e il buffo Louis, il quale ha reperito il materiale proprio da una cava di Summerville, chiusa dagli anni '40. E poi ci ritroviamo pure l'omino Mashmallow, questa volta in versione miniatura e molteplice, non più gigante spaventoso ma piccolo pupazzo dispettoso. Ed ancora, i vecchi video spot dei mitici Ghostbuster reperibili su Youtube, le loro tute, il loro equipaggio, la mitica Ecto-1, il tassista-scheletro. Ma, soprattutto loro: Peter, Ray e Wiston. Con un cameo particolare per lo stesso Eagon. Il finale spinge forte nel tentativo di commuovere dei vecchi fan. Ma si consiglia anche di guardare i titoli di coda, perché c'è una ulteriore sorpresa per i vecchi fan. Insomma, Ghostbuster legacy fa ridere, emozionare, commuovere. La gestazione di questo film è durata un trentennio, ma il risultato finale può dirsi soddisfacente.
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