Europa |
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Un film di Haider Rashid.
Con Adam Ali, Svetla Yancheva, Pietro Ciciriello, Mohamed Zouaoui.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 75 min.
- Italia 2021.
- I Wonder Pictures
uscita giovedì 2 settembre 2021.
MYMONETRO
Europa
valutazione media:
3,36
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Rashid pone le domande giustedi FabioFeliFeedback: 25659 | altri commenti e recensioni di FabioFeli |
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domenica 5 settembre 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dopo pochi secondi carichi di tensione nella notte, per i migranti c’è appena il tempo di pagare le guide che li hanno condotti in Turchia fino al confine bulgaro: già parte la caccia dei “volontari bulgari” avvertiti dell’arrivo dei profughi; urla imperiose nella notte, spari, sventagliate di luci sulla scena a sprazzi, c’è chi corre e viene colpito, c’è chi fugge col cuore in gola e il respiro accelerato. Gli uccelli del bosco non tacciono neanche per il frastuono di un elicottero che cerca i fuggiaschi dall’alto. Appena è giorno vediamo un ragazzo assonnato che indossa la maglietta rossa n. 10 di Salah, uno che ce l’ha fatta con la sua velocità e la perizia nei calci a un pallone; il giovane è ancora stremato dopo la corsa per sfuggire ai “volontari”. Basteranno un piccolo uovo celeste e poche more mature a sfamarlo? Cambierà le scarpe rotte con quelle di un migrante morto, che “seppellisce” con una manciata di rami pieni di fronde, recitando una specie di orazione funebre. Mentre si lava e si disseta subirà l’orrore di uccidere un “volontario” per legittima difesa, ed è preso dai rimorsi. Verrà perdonato dal suo Dio? Chiede un passaggio in auto ad una donna: servirà a dissetarsi, ma non a raggiungere un ospedale per curare le sue ferite. E’ troppo giovane e inesperto: ogni tanto canticchia una filastrocca quasi chiedendo aiuto alla mamma … Haider Rashid filma tutte le scene stando addosso al suo attore principale (Adam Ali), mettendo lo spettatore “dentro” un close-up per immergerlo nella situazione di un fuggiasco in costante pericolo di vita. Scopo perfettamente riuscito nelle prime scene e non solo. Però, a nostro giudizio, continuare a “mettere in primo piano” costantemente anche il respiro affannoso del ragazzo via via funziona di meno: se la regia avesse alternato momenti di pausa (con suono accennato in sottofondo) a momenti di pericolo (con respiro concitato più evidente) avrebbe ottenuto una maggiore efficacia. Ma è un “peccato veniale” quello di Rashid, un fiorentino 36enne, padre iraniano e madre italiana. Non conosciamo la sua già ampia opera cinematografica, ma girare una pellicola che fa a meno delle parole, anche quando sarebbe possibile dare vita a un dialogo è già prova di maturità. Il film pone direttamente domande allo spettatore: “Cosa avresti fatto nei panni di questo giovane? E’ giusto che esseri umani debbano affrontare queste prove disumane per sopravvivere?”. Non possono che tacere i sofisti, nati nella “parte giusta” del mondo, che si riempiono la bocca di formule vuote e bugiarde come “aiutiamoli a casa loro”. Chi lo fa, chi lo deve fare, facendo cosa? Se un film solleva queste domande, è un film riuscito. Da vedere. Valutazione *** e ½, FabioFeli
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