Coda - I segni del cuore

.Sordi, uniti e complicati Vita da Oscar della famiglia Rossi

Entrato all'ultimo minuto nella corsa agli Oscar, dove ha vinto la statuetta per il miglior film, Coda-I segni del cuore è un "feelgood movie" se mai ce ne fu uno. Il titolo è l'acronimo di Child of Deaf Adults: tale è l'adolescente Ruby Rossi, unico membro di una famiglia di sor- di non colpito dall'infermità. La trama riguarda il conflitto tra i bisogni dei congiunti e la legittima aspirazione della ragazza a diventare una cantante. Il film ha vinto anche l'Oscar per la migliore sceneggiatura non originale-ovvio-perché è il remake del francese La famiglia Bélier (2014). Sostanzialmente fedele all'originale, anche se con alcune varianti: invece di fare formaggi, i Rossi praticano la (più fotogenica) pesca; inoltre devono subire le angherie del sistema di vendita all'asta del pesce, con coloritura più politica dei loro problemi. Permangono, invece, la scoperta del talento della ragazza da parte di un professore di canto, il primo amore e il resto. Se il remake è superiore all'originale, riesce difficile non pensare che l'Academy abbia sopravvalutato il film di Sian Heder, fin qui nota soprattutto come sceneggiatrice della serie Orange is the new black. Il suo pregio migliore è la credibilità che ha attribuito all'edificante storia affidandole parti dei famigliari di Ruby a tre ottimi attori appartenenti alla comunità deaf: Troy Kotsur (terzo Oscar al film come attore non protagonista), la più nota Marlee Matlin (Oscar per Figli di un dio minore) e il giovane Daniel Durant nel ruolo del fratello. Per il resto Coda è un perfetto crowd pleaser: un film "acchiappapubblico" piacevole ma convenzionale.
Da La Repubblica, 31 marzo 2022


di Roberto Nepoti, 31 marzo 2022