Adriano De Grandis
Film TV
Ci sono tre momenti in cui la commozione risulta insostenibile. Il ricordo sfocia in lacrime trattenute, in un nodo alla gola che libera lo sconforto, l'orrore: il primo è l'incapacità di sostare davanti ai forni crematori in cui da giovane la protagonista era costretta, internata nel lager di Dachau, a gettare i corpi dei prigionieri morti (e a volte ancora debolmente in vita); la seconda quando da fanciulla, al confessionale, il prete abusava di lei; la terza è il ricordo della figlia "adottiva", scomparsa sulla soglia dei 60 anni. [...]
di Adriano De Grandis, articolo completo (1665 caratteri spazi inclusi) su Film TV 11 gennaio 2022