Non tutti i film col buco riescono, questo sì: nel ventre delle Alpi Apuane, un artista fatto uomo. Convince il documentario dell'esordiente Tommaso Landucci
di Federico Pontiggia La Rivista del Cinematografo
La profondità non di campo, ma nel campo, dunque, il buco. Non tutti i film col buco riescono. O, meglio, non tutti riescono allo stesso modo: l'ultima Mostra di Venezia ha messo in Concorso Il buco di Michelangelo Frammartino, dedicato all'esplorazione nel 1961 dell'abisso del Bifurto nel Pollino e premiato dalla Giuria di Bong Joon-ho, ma se n'è perso un altro, francamente più interessante. E nel modo più letterale, financo spiccio: più profondo. Vedendolo torna in mente, e suffragato ovvero soddisfatto, quel che lo stesso Frammartino aveva osservato rispetto al suo, di buco: "Mi colpisce la coincidenza che speleologia, cinema e psicoanalisi abbiano il loro battesimo nella stessa data, il 1895". [...]
di Federico Pontiggia, articolo completo (3423 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 15 febbraio 2022