A Chiara

Giovanni Spagnoletti

A ragione e a torto, giunto solo al suo terzo lungometraggio, il giovane italo-americano Jonas Carpignano, classe 1984, è già diventato un regista di culto - tra l'altro, buon sangue evidentemente non mente, è nipote del regista milanese Luciano Emmer. Una fama, probabilmente data e nata, non solo dal suo peculiare stile quasi da documentarista d'osservazione con grande uso e abuso della macchina a spalla ma anche per la scelta di seguire un determinato luogo in cui applicare il suo acuto sguardo antropologico, popolato da personaggi quasi esclusivamente interpretati da attori non professionisti, presi dalla strada e che parlano in dialetto. [...]

di Giovanni Spagnoletti, articolo completo (5463 caratteri spazi inclusi) su Close-up 30 settembre 2021