Riflessione sulla maternità secondo Naomi Kawase: melodramma troppo cerebrale, a basso impatto emotivo. Alla Festa del Cinema di Roma
di Lorenzo Ciofani La Rivista del Cinematografo
Sarebbe stata la settima volta a Cannes per la giapponese Naomi Kawase, da oltre un ventennio abbonata alla Croisette (vincitrice della Camera d'Or all'opera prima, poi cinque partecipazioni in concorso e una in Un Certain Regard). È andata com'è andata, ma, a testimonianza dell'amicizia che lega la regista e il festival, True Mothers fa il giro del mondo - e arriva anche alla Festa del Cinema di Roma - con il label voluto da Thierry Fremaux.
Partendo da un romanzo di Mizuki Tsujimura (tradotto a livello internazionale con il titolo Morning Comes), Kawase costruisce un'inchiesta sentimentale sulla maternità raccontata attraverso un'idea di montaggio che sembra voler mettere in dialogo la complessità letteraria della narrazione e l'ambizione del poema visivo. [...]
di Lorenzo Ciofani, articolo completo (3036 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 19 ottobre 2020