La spiaggia di Riccione fa da sfondo alle vicende di un gruppo di adolescenti alle prese con le loro prime esperienze amorose. Sebbene l'intento dei registi, considerata anche la loro etá, sia quello di rappresentare in modo fedele le dinamiche sociali tra i giovani, ció che emerge è un ritratto banale del mondo dei teenager italiani, piú vicino alla visione dei "boomer" che alla realtá; il frequente utilizzo di termini appartenenti ad un presunto "slang" giovanile e i riferimenti all'uso compulsivo dei social sono indicativi di questo proposito.
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La spiaggia di Riccione fa da sfondo alle vicende di un gruppo di adolescenti alle prese con le loro prime esperienze amorose. Sebbene l'intento dei registi, considerata anche la loro etá, sia quello di rappresentare in modo fedele le dinamiche sociali tra i giovani, ció che emerge è un ritratto banale del mondo dei teenager italiani, piú vicino alla visione dei "boomer" che alla realtá; il frequente utilizzo di termini appartenenti ad un presunto "slang" giovanile e i riferimenti all'uso compulsivo dei social sono indicativi di questo proposito. Quanto alla trama, la parte iniziale del film, a dire il vero, fa sperare in interessanti risvolti, ma tali aspettative sono destinate ad essere tradite nel giro di pochi minuti. Tralasciano le vicende piú scialbe, anche quelle che dovrebbero destare piú interesse, ossia quelle di Marco e Vincenzo, si concludono in maniera molto prevedibile. Particolarmente scontato è, a tal proposito, il modo in cui si conclude il corteggiamento del personaggio interpretato da Saul Nanni; il suo tentativo disperato di conquistare Guenda è talmente "cringe" (giá che ci siamo, utilizzo anch'io un termine g-g-giovane) da azzerare le possibilitá di attrarre una qualsiasi ragazza, ma, siccome si tratta di un film, anche questa idea fallimentare si rivela vincente.
Tutto sommato, il film, malgrado gli stereotipi e alcuni risvolti inverosimili, è godibile, sebbene non meriti affatto di essere visto una seconda volta. 2 stelle!
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