marione
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mercoledì 9 settembre 2020
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buon film, gradevole senza troppe pretese
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Cocordo sostanzialmente con la recensione di Marianna Cappi. Il cartone del '98 visto al cinema con mia figlia piccola mi piacque parecchio, ma questo piacevole film è giustamente diverso. Tutto funziona molto bene, la scenografia e la fotografia sono di ottimo livelli, la storia scorre fluida , il coinvolgimento emotivo dello spettatore è notevole senza essere travolgente, la figura della giovane donna che per sviluppare tutte le sue notevoli potenzialità deve rivelare e rivendicare il suo essere donna viene posta nella giusta prospettiva, così come il riconoscimento del suo ruolo femminile da parte degli uomini. Si poteva fare di più, si poteva drammatizzare, ma è evidentemente un film per famiglie, va bene così, è piacevole e interessante e non si sente la mancanza della vena comica che pervadeva il cartone né di scene particolarmente cruente, anzi meglio così.
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Cocordo sostanzialmente con la recensione di Marianna Cappi. Il cartone del '98 visto al cinema con mia figlia piccola mi piacque parecchio, ma questo piacevole film è giustamente diverso. Tutto funziona molto bene, la scenografia e la fotografia sono di ottimo livelli, la storia scorre fluida , il coinvolgimento emotivo dello spettatore è notevole senza essere travolgente, la figura della giovane donna che per sviluppare tutte le sue notevoli potenzialità deve rivelare e rivendicare il suo essere donna viene posta nella giusta prospettiva, così come il riconoscimento del suo ruolo femminile da parte degli uomini. Si poteva fare di più, si poteva drammatizzare, ma è evidentemente un film per famiglie, va bene così, è piacevole e interessante e non si sente la mancanza della vena comica che pervadeva il cartone né di scene particolarmente cruente, anzi meglio così. Consigliato, senza avere grosse aspettative. Voto 3 1/2.
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felicity
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martedì 2 febbraio 2021
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una sorta di parodia,una scene
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Questa versione del film d’animazione Milan non aggiunge nulla, ma assolve il compito in maniera più che diligente. Non ha la mano di Jon Favreau di Il libro della giungla e Il Re Leone che, nelle sue apparenti ‘copie’ dei cartoon, esce invece un film magicamente trasformato.
Riesce comunque a sfruttare a dovere Gong Li nei panni nei panni della strega puntando più sull’apparizione che sul combattimento e di Jet Li in quelli dell’Imperatore della Cina.
Forse s’incanta troppo sul volto della protagonista Liu Yufei riflettendo il suo volto e i suoi occhi sulla spada. E nelle stesse scene d’azione, come l’inondazione e il combattimento, serviva probabilmente un maggiore dinamismo.
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Questa versione del film d’animazione Milan non aggiunge nulla, ma assolve il compito in maniera più che diligente. Non ha la mano di Jon Favreau di Il libro della giungla e Il Re Leone che, nelle sue apparenti ‘copie’ dei cartoon, esce invece un film magicamente trasformato.
Riesce comunque a sfruttare a dovere Gong Li nei panni nei panni della strega puntando più sull’apparizione che sul combattimento e di Jet Li in quelli dell’Imperatore della Cina.
Forse s’incanta troppo sul volto della protagonista Liu Yufei riflettendo il suo volto e i suoi occhi sulla spada. E nelle stesse scene d’azione, come l’inondazione e il combattimento, serviva probabilmente un maggiore dinamismo.
È però un film che, come la figura di Mulan, sa tenere bene i suoi segreti nascosti. Tutta la parte iniziale e quella dell’addestramento sono le più riuscite.
Rispetto al cartoon del 1998 è un film più aereo, anche inafferrabile quando non s’impantana sulla storia.
Il difetto, però, più grande di Mulan è il suo essere noioso, come la gran parte dei live action Disney, che ormai appaiono come dolenti parodie dei classici a cui si ispirano.
Sarà per la storia già nota, sarà per un disincanto naturale dell’età adulta, il film sembra poter divertire solo i più piccoli. Ma in fondo è quello il pubblico di riferimento di Mulan, per i bimbi non esistono CGI, regia, attori bravi, per loro esistono solo eroi, avventura ed emozioni, e forse, Mulan, in questo potrà accontentarli.
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wolvie
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martedì 5 gennaio 2021
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fotoromanzo adolescenziale
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Unico,caso, post 2000, in cui si rifa' un classico a cartoni animati di casa Disney, senza ricalcarlo pedissequamente, utilizzando un cast di attori di prima scelta: Jet Li, Donnie Yen, Gong Li e il redivivo Jason Scott Lee, chiaramente per sfondare un mercato orientale. Poi c'e' il dato tristemente sociologico, una produzione creata per portare le masse al cinema ma che come il coevo "Soul", causa pandemia e chiusura forzata delle sale viene proposto sulle piattaforme digitali a pagamento.
Il film ha una bellissima fotografia, con i colori che riempiono lo schermo, pero' in se' è robetta, la regista Caro non ha il polso del racconto, forse perchè non puo', ma il tutto si trasforma in un piccolo fotoromanzo per adolescenti che devono rivendicare il loro posto nel mondo, e qui le similitudini con l' odierna situazione sociale ( richiami voluti o no) si sprecano.
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Unico,caso, post 2000, in cui si rifa' un classico a cartoni animati di casa Disney, senza ricalcarlo pedissequamente, utilizzando un cast di attori di prima scelta: Jet Li, Donnie Yen, Gong Li e il redivivo Jason Scott Lee, chiaramente per sfondare un mercato orientale. Poi c'e' il dato tristemente sociologico, una produzione creata per portare le masse al cinema ma che come il coevo "Soul", causa pandemia e chiusura forzata delle sale viene proposto sulle piattaforme digitali a pagamento.
Il film ha una bellissima fotografia, con i colori che riempiono lo schermo, pero' in se' è robetta, la regista Caro non ha il polso del racconto, forse perchè non puo', ma il tutto si trasforma in un piccolo fotoromanzo per adolescenti che devono rivendicare il loro posto nel mondo, e qui le similitudini con l' odierna situazione sociale ( richiami voluti o no) si sprecano.
Il wu xian pian è appena sfiorato, le battaglie ci sono ma parecchio edulcorate, la rappresentazione della funzione femminile corretta per lo scopo liberatorio che deve avere, guerriera si, amante ancora no , troppo presto.
La storia è nota: ragazzina più propensa alle arti marziali che al futuro da classica moglie cinese, trova il modo di travestirsi da ragazzo e arruolarsi nell' armata dell' imperatore , che deve fronteggiare le orde del cattivo invasore aiutato da una potentissima strega. Dimostrera' tutta la sua capacità di guerriera , riuscendo anche a cambiare le rigide regole sociali.
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paolp78
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sabato 10 agosto 2024
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dal cartone animato al live-action
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Molti classici d’animazione della Disney sono stati girati di nuovo con attori in carne ed ossa (live-action), modificandone un po’ la storia, ma restando fedeli all’impianto originario. Questa felice operazione commerciale che ha riguardato tanti classici, da “Dumbo” a “Maleficent”, rifacimento de “La bella addormentata nel bosco”, è stata ripetuta per “Mulan”, uno dei classici d’animazione Disney più recenti (il cartone animato risale infatti al 1998).
La regia è affidata alla neozelandese Niki Caro, già autrice di numerose pellicole che hanno portato sullo schermo storie al femminile, quali “La ragazza delle balene”, “North Country - Storia di Josey” o “La signora dello zoo di Varsavia”.
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Molti classici d’animazione della Disney sono stati girati di nuovo con attori in carne ed ossa (live-action), modificandone un po’ la storia, ma restando fedeli all’impianto originario. Questa felice operazione commerciale che ha riguardato tanti classici, da “Dumbo” a “Maleficent”, rifacimento de “La bella addormentata nel bosco”, è stata ripetuta per “Mulan”, uno dei classici d’animazione Disney più recenti (il cartone animato risale infatti al 1998).
La regia è affidata alla neozelandese Niki Caro, già autrice di numerose pellicole che hanno portato sullo schermo storie al femminile, quali “La ragazza delle balene”, “North Country - Storia di Josey” o “La signora dello zoo di Varsavia”. Anche questa pellicola tratta tematiche riconducibili all’affermazione del ruolo della donna ed alle battaglie per i diritti, visto che viene trattata la tematica dell’emancipazione femminile rispetto al tradizionale ruolo di moglie e madre al quale la donna era relegata.
La storia viene narrata in modo sufficientemente appassionante, risultando capace di coinvolgere emotivamente il pubblico; molto toccante in particolare il modo con cui viene descritto il rapporto della protagonista col padre.
Altro punto di forza dell’opera sono sicuramente le scene dei combattimenti tra gli eserciti, messe in scena in modo grandioso e suggestivo.
Molto convincenti e ben girate le scene d’azione.
La parte della protagonista è affidata alla giovane Liu Yifei, ma nel cast figurano anche attori più esperti e più noti, come Jason Scott Lee e Gong Li che interpretano i due principali antagonisti; Donnie Yen interpreta il generale dell’esercito imperiale, mentre la parte dell’imperatore è affidata ad un Jet Li difficile da riconoscere sotto l’ampio trucco necessario per l’invecchiamento. Infine il delicato ruolo del padre di Mulan è ricoperto dal caratterista di lungo corso Tzi Ma.
Bel finale, che sviluppa in modo pregevole le tematiche della famiglia e dell’amore padre-figlia.
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