Un viaggio nell'anima, cronaca di una disperata lotta per sopravvivere. Il regista Valerio Jalongo si orienta in mezzo a una mole gigantesca di materiale, e firma il suo film più bello
di Gian Luca Pisacane La Rivista del Cinematografo
Un cinema per raccontare, per immergersi nel reale. Esistenze che si intrecciano in giorni all'apparenza uguali. Lo sguardo del regista Valerio Jalongo non è mai stato così penetrante. È come se tutti i suoi lavori precedenti fossero stati un percorso di avvicinamento a L'acqua, l'insegna la sete - Storia di classe. Il rapporto tra tecnologia e spiritualità (Il senso della bellezza), l'indagine sociale (La scuola è finita), la sete di libertà che si scontra col sistema (Sulla mia pelle), la crisi del settore dell'audiovisivo (Di me cosa ne sai), il racconto di formazione (Messaggi quasi segreti): tutti questi elementi ritornano nel suo nuovo documentario, in concorso al festival Visions Du Réel di Nyon. [...]
di Gian Luca Pisacane, articolo completo (2692 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 25 aprile 2020