Maria Sole Colombo
Film TV
I am Greta. Prima persona singolare. È con questa semplice attestazione di identità che Greta Thunberg apre le sue dichiarazioni alle proteste studentesche per il clima e gli interventi presso tutte le istituzioni che l'hanno ospitata. Ed è questa la prospettiva che il documentario di Nathan Grossman, la mdp appiccicata alla ragazzina e la sua voce off a mo' di basso continuo, rivendica orgogliosamente. Ma a che pro? Documentare i passaggi di un processo di beatificazione che già conosciamo? Fare da cassa di risonanza a una voce che - vivaddio - ha già puntati addosso tutti i microfoni possibili? Di Greta Thunberg sapevamo già praticamente tutto, così come ci eravamo accorti che l'ascesa del suo astro - con la conseguente, morbosa attenzione per la sua persona, e quindi per la sua sindrome di Asperger - rischiava di non rendere un buon servizio alla causa, non per sue mancanze, ma per il rischio che, spostando il dibattito dai contenuti al suo ambasciatore, si sarebbe continuato a eludere il problema. [...]
di Maria Sole Colombo, articolo completo (1672 caratteri spazi inclusi) su Film TV 27 ottobre 2020