Emma di Autumn de Wilde, concentrandosi prettamente su una sorta di perfezione estetica, è un film dalla forma ineccepibile che non coglie lo spirito della Austen.
Rimanendo fedele al romanzo, Autumn de Wilde predilige, in linea con il suo mestiere principale, il lavoro sulla componente prettamente estetica del film, celebrando i costumi della bravissima Alexandra Byrne, più volte candidata all’Oscar.
Sull’aspetto visivo quindi nulla da dire, le immagini di Emma sono ineccepibili.
Insomma i colori pastello, la simmetria delle scene e la bellezza dei paesaggi inglesi che tanto amiamo, sono davvero impeccabili.
Ma è proprio questa ostinatezza sulla perfezione estetica ad essere il principale difetto di Emma di Autumn de Wilde.
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Emma di Autumn de Wilde, concentrandosi prettamente su una sorta di perfezione estetica, è un film dalla forma ineccepibile che non coglie lo spirito della Austen.
Rimanendo fedele al romanzo, Autumn de Wilde predilige, in linea con il suo mestiere principale, il lavoro sulla componente prettamente estetica del film, celebrando i costumi della bravissima Alexandra Byrne, più volte candidata all’Oscar.
Sull’aspetto visivo quindi nulla da dire, le immagini di Emma sono ineccepibili.
Insomma i colori pastello, la simmetria delle scene e la bellezza dei paesaggi inglesi che tanto amiamo, sono davvero impeccabili.
Ma è proprio questa ostinatezza sulla perfezione estetica ad essere il principale difetto di Emma di Autumn de Wilde. Vien da pensare a Marie Antoinette di Sofia Coppola, con Milena Canonero ai costumi e Lance Acord alla fotografia, dove il fattore estetico era il motore narrativo del film, un personaggio della storia a tutti gli effetti, chiamato a disegnare il carattere fanciullo e edonista della monarca francese.
In Emma tutta questa bellezza rimane fine a se stessa. Il risultato è un film fermo, scomponibile in belle immagini, che poco hanno a che fare col cinema e con l’anima malinconica della Austen, ben restituita da Ragione e Sentimento di Ang Lee o dall’Orgoglio e Pregiudizio di Joe Wright, per fare due esempi. E non solo. Anche il carattere ironico dei romanzi della Austen e nel caso di Emma, velatamente comico, non riesce a sprigionarsi dalle immagini e rimane ancorato alla scrittura.
Insomma Emma non ci dice nulla di nuovo su una storia che ben conosciamo e il risultato finale è un film bello da guardare ma che stanca abbastanza in fretta.
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