Fuqua ripercorre la traiettoria sovversiva nell'immaginario collettivo di Muhammad Ali, che con l'uso accorto della sua immagine ha realizzato l'impossibile tanto sul ring quanto nel sociale.
di Riccardo Baiocco Sentieri Selvaggi
What's my name. Nessun punto interrogativo, nessuna domanda. Anche solamente porla sarebbe stato l'equivalente di ammettere la possibilità di una risposta diversa da Muhammad Ali. Questo è il nome che rompe le catene che legano il suo possessore a un passato di schiavitù, a quel Cassius Marcellus Clay, schiavista del Kentucky che possedeva i suoi avi, in onore del quale era stato nominato. È la prima picconata, il primo atto di sabotaggio costituivo di un'immagine che Ali vuole costruirsi su misura, rifiutando il posto fin troppo comodo che gli è stato assegnato. [...]
di Riccardo Baiocco, articolo completo (3272 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 13 febbraio 2021