elgatoloco
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mercoledì 6 novembre 2019
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salvatores eccelso
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Finalmente un vero grande"road.movie"italiano, but american Style: questo"Tutto il mio folle amore"(2019)di Gabriele Salvatores, già ottimo regista teatrale, ma ormai stabilmente prestato al cinema, con esiti straordinari. scomparsi Fellini, Antonioni, Visconti, Pasolini, Ferreri, a parte Pupi Avati, Salvatores è ormai l'unico vero cineasta(ossia autore-.regista, dove sir Alfred Hitchcock è per me modello assoluto)italiano in circolazione. Partendo da un romanzo, che ha spunti assolutamente"reali".documentati, di Fulvio Ervas, Salvatores ci mostra l'inseguimento dei due genitori(di cui uno aodttivo)di un sedicenne autistico, che incontra il proprio paà naturale, detto"Il Merda"dal papà adottivo, dove il papà naturale è un cantante che rifà Domenico Modugno in Slovenia, Croazia e posti affini.
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Finalmente un vero grande"road.movie"italiano, but american Style: questo"Tutto il mio folle amore"(2019)di Gabriele Salvatores, già ottimo regista teatrale, ma ormai stabilmente prestato al cinema, con esiti straordinari. scomparsi Fellini, Antonioni, Visconti, Pasolini, Ferreri, a parte Pupi Avati, Salvatores è ormai l'unico vero cineasta(ossia autore-.regista, dove sir Alfred Hitchcock è per me modello assoluto)italiano in circolazione. Partendo da un romanzo, che ha spunti assolutamente"reali".documentati, di Fulvio Ervas, Salvatores ci mostra l'inseguimento dei due genitori(di cui uno aodttivo)di un sedicenne autistico, che incontra il proprio paà naturale, detto"Il Merda"dal papà adottivo, dove il papà naturale è un cantante che rifà Domenico Modugno in Slovenia, Croazia e posti affini...Tra papà e figlio(che pure ritorna alla fine dai(e con i) suoi genitori"veri", dove la madre è tale, il papà acquisito ma innamorato di quel figlio"difficile")si crea una simbosi straordinaria, decisamente superiore a ogni possibile aspettativa, non senza che il ragazzo conosca anche biblicamente l'amore per una donna, per la prima volta. Road movie, perché ci si muove sempre con mezzi di locomozione, anche decisamente di fortuna, con problemi vari(la Croazia non è.-ancora- oarte della Comunità Europea), si è sempre in viaggio e nolte cose sono molto difficili, ma... nonostante ogni difficoltà(straordinario però il riferimento a"Arthur Gordon Pym"di quello scrittore geniale che è Edgar Allan Poe...), si ha non ho uno"Happy end"che sarebbe, nella concezione di Ervas ma sopratuttto di Salvatores una banalità, certo una riconciliazione tra perosne diverse, dove non è la parentela di sangue a giocare un ruolo, ma invece ben altro, compresa la capacità di relazionarsi con chi è ritenuto(la persona autistica)"fuori dal campo relazionale", odve naturalmente siamo in presezna di uno sciocco pregiudizio, dato dall'ignoranza. Straordinari interpreti Claudio Santamaria(anche cantante dal vivo), Diego Abatantuono, Valeria Golino, Giulio Pranno(il ragazzo autistico), che darà varie altre grandi prove di sé, Daniel Vivian, in un'interpretazione estramemtne toccante, nel ruolo di un aspirante suicida in quanto minato da un"male incurabile". El Gato
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elena
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domenica 10 novembre 2019
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favoloso
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che dire, Salvadores ci regala un altro film dolce e leggero pur parlando di uno dei dolori più grandi per un genitore... avere un figlio fuori dalla normalità .
Ti accompagna alla scoperta della responsabilità genitoriale non dettata dal puro dovere ma dall'amore che unisce indissolubilmente chi procrea e chi è stato procheato.
Un amore che cresce solo se il genitore è sufficientemente maturo per accettare la diversità e non vivere la diversità del figlio come un bimbo a cui si è regalato il giocattolo sbagliato
Esci dalla sala con un'anima picevolmonte rigenerata.
E' incredibile come due splendidi film in uscita contemporanea Joker e Tutto il mio folle amore dove in entrambi si parla di
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che dire, Salvadores ci regala un altro film dolce e leggero pur parlando di uno dei dolori più grandi per un genitore... avere un figlio fuori dalla normalità .
Ti accompagna alla scoperta della responsabilità genitoriale non dettata dal puro dovere ma dall'amore che unisce indissolubilmente chi procrea e chi è stato procheato.
Un amore che cresce solo se il genitore è sufficientemente maturo per accettare la diversità e non vivere la diversità del figlio come un bimbo a cui si è regalato il giocattolo sbagliato
Esci dalla sala con un'anima picevolmonte rigenerata.
E' incredibile come due splendidi film in uscita contemporanea Joker e Tutto il mio folle amore dove in entrambi si parla di diversità ti lascino senzazioni tanto forti quanto diametralmente opposte
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felicity
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mercoledì 17 marzo 2021
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il rapporto di due adulti con l’essere genitori
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Tutto il mio folle amore segue alla lettera gli stilemi dell’on the road ed è sempre all’altezza dell’arduo compito. Viaggiamo così insieme ai personaggi avvertendone gradualmente e senza forzature i cambiamenti.
Gabriele Salvatores parte dalla storia vera di un padre, di un figlio e di un viaggio, e volge lo sguardo all’indietro, verso la riscoperta di alcuni toni e colori cinematografici a lui molto cari.
Il regista ambienta il suo film nei Balcani e grazie alla luce del fidato direttore della fotografia Italo Petriccione, ne restituisce sia le sfumature malinconiche che le tonalità calde del giallo dei campi, riportandoci indietro al Tavoliere di Io non ho paura.
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Tutto il mio folle amore segue alla lettera gli stilemi dell’on the road ed è sempre all’altezza dell’arduo compito. Viaggiamo così insieme ai personaggi avvertendone gradualmente e senza forzature i cambiamenti.
Gabriele Salvatores parte dalla storia vera di un padre, di un figlio e di un viaggio, e volge lo sguardo all’indietro, verso la riscoperta di alcuni toni e colori cinematografici a lui molto cari.
Il regista ambienta il suo film nei Balcani e grazie alla luce del fidato direttore della fotografia Italo Petriccione, ne restituisce sia le sfumature malinconiche che le tonalità calde del giallo dei campi, riportandoci indietro al Tavoliere di Io non ho paura. Attraverso le tappe dei concerti di Willy, padre e figlio viaggiano per la Slovenia e per la Croazia, passando da Nova Gorica a Svetana, da Otocici a Sveta Marija.
Il risultato è un’ottima commedia che attraverso il viaggio e i suoi significati simbolici, travalica i temi più espliciti del film, come l’autismo, per raccontare tutt’altro. L’esordiente Giulio Pranno affronta in modo sorprendente la prova attoriale, ma il disturbo del ragazzo non è il punto focale della storia, che ruota invece attorno al rapporto di due adulti con loro stessi e con l’essere genitori, e ancor di più nello specifico al rapporto di una madre che deve riscoprire il figlio, farlo nascere per la seconda volta.
Ogni tappa di Tutto il mio folle amore racconta un inseguimento, l’andare verso se stessi e verso l’altro dei veri protagonisti Willy e Elisa, attorno ai quali gravitano i punti solidi, Vincent e Mario (un imponente Abatantuono, vero contrappunto comico del film).
E poi la colonna sonora, a cui Salvatores come sempre affida ogni sua scena senza remore, spaziando fra Modugno, Don McLean e gli Imagine Dragon.
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elgatoloco
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mercoledì 1 dicembre 2021
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notevolissimo fim made in italy
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Anche se il cinema italiano da tempo langue e peggio ancora va per la"italian comedy", ogni tanto c'è qualche eccezione, anche recente, come"Tutto il mio folle amopre"(Gabriele Salvatores, sceneggiatura di Umberto Contarello e Sara Mosetti, da un ormanzo di Fulvio Ervas, 2019), dove un ragazzo autistico, di cui il padre adottivo ha sposato la made, viene"scovato"dal padre naturale, che lo vede per la prima volta, Dopo varie vicende, che lo vedono(il padre natruale), che è un cantante melodico detto"il Modugno della Dalmazia", cacciato dalla casa dei due genitori, di cui uno, appunto adottivo, inizia un viaggio quasi"inziatico"per entrambi, padre e figlio, che li conduce nell'Est europeo(SLovenia , in buona sostanza, non molto altro), andando incontro a molti problemi, da un incidente all'essere classificati come"clandestini"(in realtà il padre naturale dove cantare in quelle zone, non era un impostore), alla piacevole anche se contrastata prima esperienza sessuale del ragazzo.
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Anche se il cinema italiano da tempo langue e peggio ancora va per la"italian comedy", ogni tanto c'è qualche eccezione, anche recente, come"Tutto il mio folle amopre"(Gabriele Salvatores, sceneggiatura di Umberto Contarello e Sara Mosetti, da un ormanzo di Fulvio Ervas, 2019), dove un ragazzo autistico, di cui il padre adottivo ha sposato la made, viene"scovato"dal padre naturale, che lo vede per la prima volta, Dopo varie vicende, che lo vedono(il padre natruale), che è un cantante melodico detto"il Modugno della Dalmazia", cacciato dalla casa dei due genitori, di cui uno, appunto adottivo, inizia un viaggio quasi"inziatico"per entrambi, padre e figlio, che li conduce nell'Est europeo(SLovenia , in buona sostanza, non molto altro), andando incontro a molti problemi, da un incidente all'essere classificati come"clandestini"(in realtà il padre naturale dove cantare in quelle zone, non era un impostore), alla piacevole anche se contrastata prima esperienza sessuale del ragazzo. Decisamente un film intelligente, che si può classidficare come"drammatico"MA CON VARI EXCURSUS COMICI, data l'imprevedibilità delle reazioni del ragazzo e delle ulteriori risposte-reazioni che provoca. Il tutto si regge sulla bravura degli interpreti, da DIEGO Abatantuono(IL PADRE ADOTTIVO)A vALERIA gOLINO/LA MADRE)A cLaudio Santamaria, a Giluiom Pranno(il ragazzo), che danno vita a un"gioco infenrale"che ha anche tratti piscologicamente molto interessanti, per la caratterizzazione dell'autismo(il ragazzo dà risposte stereotipate, mangia solo patate, per fare un esempio extra-comunciazione verbale), ma anche e forse soprattutto per la dinamica del microguppo"genitoriale", do ve si intendono ovviamente i genitori naturali e il padre adottivo, con relative dinamiche intragruppali o meglio intramicrogruppali. Decisamente un film che si distingue dal sostanziale grigiore del cinema italiano degli anni Duemula ormai avviati, in quanto proprone un tema e anche un essere"on the road"che non è solo sostazianlenente insolito in ambiente italico, ma riesce anche a includere in sé la probleatica dell'autismo, in specie in età adolescenziale, dopo quel capolavoro che era"Rain Man", film però totalmewnte differente e assolutamente non paragonabile, né tematicamente nè per gli sviluppi drammaturigi a"Tutto il mio folle amore". Da notare, per le musiche, "Cosa sono le nuvole"; frutto dell'inedita accoppiata Pier Paolo Pasolini(testo)e Domenico Modugno(musiche). El Gato
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