In buona compagnia |
||||||||||||||
Un film di Cristina Comencini.
Con Giovanna Mezzogiorno, Vincenzo Amato, Beatrice Grannò, Clelia Rossi Marcelli.
continua»
Titolo originale Tornare.
Thriller,
durata 107 min.
- Italia 2019.
- Vision Distribution
uscita lunedì 15 giugno 2020.
MYMONETRO
In buona compagnia
valutazione media:
2,27
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
I misteri della giovinezza Giovanna Mezzogiorno in viaggio nella memoria
di Roberto Nepoti La Repubblica
Doveva uscire nelle sale il 12 marzo Tornare di Cristina Comencini. Bloccato dal virus, due mesi dopo è finalmente disponibile on demand sulle piattaforme. Definito "un thriller dell'inconscio" dalla regista, rimanda alle atmosfere del suo La bestia nel cuore e si dipana come un'indagine nel profondo della protagonista, Alice, vittima di antiche rimozioni alla ricerca del proprio passato. Affermata giornalista sulla quarantina, Alice arriva dall'America, dove vive, per il funerale del padre, ex ufficiale americano di stanza in Italia. Nella vecchia casa di famiglia, che verrà messa in vendita, la donna incontra una Alice diciottenne, punita dagli uomini per la sua ingenua esuberanza sessuale, quindi sé stessa da bambina. Scoprendo che le repressioni subite dalle due alterego hanno formato la sua personalità adulta. Col loro aiuto riuscirà a fare luce su un infelice passato, guidata dalla "lanterna" di cui parlò Freud. Sarà parte attiva nel processo anche un uomo, Marc, intimo di suo padre e che sembra sapere molte cose su Alice. Tornare è un film misterioso e pieno di reminiscenze: dal nome dell'eroina, che evoca Lewis Carroll e la sua viaggiatrice nel paese delle meraviglie, al titolo del film di Almodóvar Volver, a certo cinema di Antonioni (Identificazione di una donna). Comencini, che ha scritto la sceneggiatura assieme alla figlia Giulia Calenda, è convinta della necessità della memoria, anche a prezzo di sofferenze e paure. Con una Giovanna Mezzogiorno interamente calata nel ruolo, ci conduce in un cammino attraverso il tempo (dagli anni 60 ai 90) e lo spazio, che si compone come un mosaico sotto i nostri occhi, attraversando una serie di soglie fisiche e simboliche. Il tempo è un attore a pieno titolo: ma declinato nell'accezione "scientifica" della frase del fisico Carlo Rovelli che fa da esergo al film: "Non c'è passato, non c'è presente, non c'è futuro. Il tempo è solo un modo per misurare il cambiamento". Così i piani temporali s'intersecano nel labirinto della memoria, nei cui cunicoli si è smarrito l'enigma della giovinezza di Alice. Quanto allo spazio, Comencini disegna una Napoli "velata" come nel recente film di Ozpetek, senza un'oncia di folklore e dove i paesaggi sono soprattutto scene del ricordo.
|
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
Nastri d'Argento (4) Articoli & News |
Link esterni
|