Alla SIC l'opera prima del barese Ascanio Petrini, che inquadra un italo-americano deportato dagli States: un'autofiction senza mordente
di Federico Pontiggia La Rivista del Cinematografo
Opera prima del barese Ascanio Petrini, già cortista, unico italiano alla 34esima Settimana della Critica, Tony Driver inquadra l'eponimo, all'anagrafe Pasquale Donatone, nato a Bari, espatriato negli States a metà anni Sessanta all'età di nove anni, professione tassista a Yuma, finché non viene pizzicato in un blitz anti-immigrazione: trasporta illegalmente quattro messicani, e da non cittadino americano può scegliere tra la detenzione in Arizona e la deportazione in Italia per dieci anni. [...]
di Federico Pontiggia, articolo completo (1262 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 3 settembre 2019