The Irishman

Un film di Martin Scorsese. Con Robert De Niro, Al Pacino, Joe Pesci, Harvey Keitel.
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Titolo originale The Irishman. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 209 min. - USA 2019. - Cineteca di Bologna uscita lunedì 4 novembre 2019. MYMONETRO The Irishman * * * * - valutazione media: 4,13 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

C'è qualcosa di Noodles in quell'irlandese Valutazione 4 stelle su cinque

di eden artemisio


Feedback: 1420 | altri commenti e recensioni di eden artemisio
lunedì 2 dicembre 2019

C’è qualcosa di Noodles in quell’Irlandese
Con Irishman, Scorsese torna nuovamente a rappresentarci un mondo criminale che ci fa sentire ed immaginare atmosfere che non vorremmo mai veramente conoscere, ma che al cinema ci attraggono come una calamita. Sappiamo che al di qua dello schermo, non ci fanno troppo male.
Quelle storie accadono in America, ma quei personaggi provengono da diverse nazioni lontane e conservano radici a cui rimangono saldamente legati, con propri codici e consolidate ritualità.
Pur non potendo essere definito un sequel e nemmeno un remake di Goodfellas, in un primo momento, potrebbe comunque essere scambiato per un doppione: le ambientazioni sono simili, i personaggi sono ancora una volta criminali, alcuni attori sono gli stessi; infine, viene, come al solito, dato molto spazio alle famiglie: siano esse quelle costituite dai legami di sangue, siano esse quelle risultanti dalle affiliazioni criminali.
Osservando, però, con maggiore attenzione, ci accorgiamo che, oltre agli episodi di violenza e alle vicende legate alla criminalità, in Irishman, non soltanto viene dedicato molto spazio ai pensieri e dubbi del protagonista principale, Frank, ma il motore della storia è costituito proprio da quei dubbi, da quelle scelte, da quei ricordi. Insomma, nel film non sono soltanto le scene di azione e di violenza ad inchiodarci alla sedia, ma i momenti di riflessione di Frank (l’irlandese).
Ritroviamo allora l’eterno dilemma, presente in ogni narrativa, quello di un’esistenza combattuta tra il bene e il male. La scelta, il dubbio e il libero arbitrio è il vero protagonista del film. Ne è l’ingrediente più interessante e l’elemento differenziatore da Goodfellas.
Frank è un uomo che vorrebbe essere giusto, ma non ci riesce, in parte anche perché declina in modo confuso il suo codice di protezione e fedeltà alla patria e alla famiglia e di rispetto dei patti con i suoi sodali. E in definitiva, è proprio il suo confuso codice a spingerlo progressivamente verso il male.
Poteva Frank scegliere diversamente? Certamente sì. Ma soltanto prima di entrare in quella storia, soltanto prima di abbracciare quei legami, soltanto se si fosse limitato ad essere un operaio qualunque, uno di quelli che si accontentano onestamente della loro paga. Invece, già dai piccoli furti di Frank, emerge il terreno fertile per seminare il male, quello più grande. E quel male grande poi arriva. All’inizio si insinua lentamente, apparentemente senza un vero progetto, magari attraverso una simpatia spontanea tra due amici, una simpatia disinteressata come avviene tra bambini. E, disinteressatamente, Bufalino (Joe Pesci) lo aiuta a riparare la macchina senza pretendere nulla, ma facendo attenzione a non rivelare il suo nome. In seguito, dopo aver accertato l’affidabilità di Frank, Bufalino non ha più bisogno di dare ordini. Le cose che devono essere fatte, vanno fatte. Quella è la forza dei codici. Nel bene e nel male. Ma quello è anche il tema del libero arbitrio.
 Frank è chiamato ad eseguire l’incarico che non avrebbe mai voluto avere, ma a cui non può sottrarsi. E tradisce così anche il suo codice di fedeltà, perdendo, infine, la cosa più importante: l’amore, il rispetto e la parola di Peggy, la figlia a cui tanto voleva bene, seppure a modo suo.
Affiancando la narrazione sulla mafia italo americana, offerta da Il Padrino di Coppola, e di quella legata agli americani ebrei, rappresentata in Once upon a time in America di Leone, Irishman è un film che parla della forza dei legami e dei legacci ambigui di certi codici.
Non passa inosservato, infine, che Frank (irlandese) assomiglia un po’ a Noodles (ebreo) di Once upon a time in America. Ambedue sono personaggi che sguazzano nel mondo del crimine, ma per certi aspetti vorrebbero restarne fuori. E non c’è da stupirsi che poi le cose prendano un percorso inatteso e non desiderato. E come Noodles, nel film di Leone, viene tradito e beffato da Max, suo amico fraterno, così Frank, nel film di Scorsese, viene manipolato dall’inquietante Bufalino.
Irishman, affresco d’epoca e tematiche senza tempo.

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