effepi57
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mercoledì 29 gennaio 2020
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che peccato ...
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Continuare sulla falsariga della prima serie sarebbe stato senz'altro inaccettabile per un grande creativo come Sorrentino, ma questa serie non ha una chiave di lettura, e si trascina in modo stanco, noioso e molto ripetitivo. Sempre spettacolare la coreografia, sembra di stare in una rivista patinata di arredi, l'unica cosa che salverei. Ben altro spessore avevano i personaggi della prima serie, e ben più solido il filone narrativo. Ottimo Silvio Orlando, che ogni tanto ci ritira un po' sù. Ma è un davvero poca cosa. L'estenuante attesa del risveglio del vecchio papa e della rivelazione del segreto che si porta dietro lord Brannon sono espedienti narrativi che così esasperati perdono la loro efficacia.
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Continuare sulla falsariga della prima serie sarebbe stato senz'altro inaccettabile per un grande creativo come Sorrentino, ma questa serie non ha una chiave di lettura, e si trascina in modo stanco, noioso e molto ripetitivo. Sempre spettacolare la coreografia, sembra di stare in una rivista patinata di arredi, l'unica cosa che salverei. Ben altro spessore avevano i personaggi della prima serie, e ben più solido il filone narrativo. Ottimo Silvio Orlando, che ogni tanto ci ritira un po' sù. Ma è un davvero poca cosa. L'estenuante attesa del risveglio del vecchio papa e della rivelazione del segreto che si porta dietro lord Brannon sono espedienti narrativi che così esasperati perdono la loro efficacia. Questa serie si "doveva fare", evidentemente (e in nove puntate !), ma il genio non può andare a comando. Continueremo comunque ad amare Sorrentino.
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frascop
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lunedì 20 gennaio 2020
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al sorrentino-fellini preferisco vince gilligan
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Nel 2001 ho visto il primo film di Paolo Sorrentino, “ L’uomo in più”. Per me fu una rivelazione anche se aveva incastrato due storie in un solo film per paura che fosse il primo e ultimo. Raccontava la storia intrecciata di Antonio Pisapia, un calciatore come Di Bartolomei (della Roma) e Tony Pisapia, un cantante caduto in disgrazia. Dal 2011 Sorrentino pensa invece a contenuti che possano interessare gli americani e il mondo. La vita, il peccato, la morte, il sesso, la religione. La bellezza, Roma, Venezia. Poi li racconta in maniera felliniana (animali, mostri, ballerine, sesso) ma senza Nino Rota. Sorrentino è un rocker (guardate le sue basette) e ha gusti musicali personali.
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Nel 2001 ho visto il primo film di Paolo Sorrentino, “ L’uomo in più”. Per me fu una rivelazione anche se aveva incastrato due storie in un solo film per paura che fosse il primo e ultimo. Raccontava la storia intrecciata di Antonio Pisapia, un calciatore come Di Bartolomei (della Roma) e Tony Pisapia, un cantante caduto in disgrazia. Dal 2011 Sorrentino pensa invece a contenuti che possano interessare gli americani e il mondo. La vita, il peccato, la morte, il sesso, la religione. La bellezza, Roma, Venezia. Poi li racconta in maniera felliniana (animali, mostri, ballerine, sesso) ma senza Nino Rota. Sorrentino è un rocker (guardate le sue basette) e ha gusti musicali personali. Secondo me ha pensato al Vaticano perchè a Fellini tutti avrebbero voluto chiedere (lo ha anche detto Bellocchio) “Ma tu ci credi in Dio?”. Il suo desiderio è che ogni frase che i suoi personaggi pronunciano diventino aforismi come quelli di Karl Kraus (penso che Contarello lo aiuti molto nella ricerca). Le serie tv (da Lost a Breaking bad) sono un’altra cosa, e mi pare che lui abbia dichiarato di non averne viste molte. Bene, le serie tv di Sorrentino sono due film lunghi di 450 minuti ciascuno. Io preferivo il regista di “ Le conseguenze dell’amore”, ma magari se approfondisse Vince Gilligan, J.J. Abrams & Damon Lindelof, chissà. Tornando a Fellini e al suo ego narrativo, Sorrentino ha scritto "The young Pope" immaginando questa situazione "astratta": se io diventassi Papa, cosa farei? Per realizzare "The new Pope" si è fatto aiutare da Stefano Bises per sistemare l'intreccio narrativo, stavolta "contemporaneo". Lo "spostamento dell'amore", la Bibbia che non può essere aggiornata come un iphone, la lotta alla pedofilia e il matrimonio dei preti, sono contenuti attuali che ha voluto in questa seconda stagione affrontare con coraggio. Riuscendo anche ad essere pre-veggente come tutti i grandi artisti: la storia del libro con la firma di Ratzinger che difende il celibato è sembrata quasi uno spot per far vedere la serie. Il cardinale Voiello grande devoto del Napoli resta il personaggio più riuscito ma anche il più simbolico. Realtà e fantasia si uniscono in Sorrentino che perse i genitori per una fatalità mentre lui ragazzo era andato allo stadio per vedere Maradona e si salvò.
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