il film di Marcello Sannino è un film coraggioso e tagliente, affronta vari temi intimi, e sociali , in un contesto difficile da definire se di conflitto tra miserie umane e difficoltà economiche, oppure entrambe le condizioni vissute dalle protagoniste, Carmela, ragazza madre e la giovanissima figlia Maria che vivono tra Napoli e Portici e l’immediata periferia .
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il film di Marcello Sannino è un film coraggioso e tagliente, affronta vari temi intimi, e sociali , in un contesto difficile da definire se di conflitto tra miserie umane e difficoltà economiche, oppure entrambe le condizioni vissute dalle protagoniste, Carmela, ragazza madre e la giovanissima figlia Maria che vivono tra Napoli e Portici e l’immediata periferia . Lo sfondo di Napoli non è quello che a cinema si è già visto, anzi. I tratti accennati della città sono crudi e aspri . Tuttavia il popolo si mostra sempre umano e quindi pronto ad aiutare persone come Carmela senza un lavoro , e poi sfrattata dalla casa . Il film rende un aspetto poco visibile della realtà di Napoli , la presenza di personaggi che lavorano in semi legalità, anche all’interno di istituzioni come i tribunali . Carmela pur di sopravvivere con la figlia adolescente e di buoni principi, cerca di guadagnare soldi procurando permessi di soggiorno ad immigrati africani arrivati con vari espedienti. Qui nella storia di affetti e sentimenti anche difficili tra madre e figlia, nonna e ancora altre figure femminili, si inserisce una vicenda di malaffare che coinvolge loschi figuri di avvocati disonesti che procurano legalmente documenti dietro lauti compensi. Carmela, donna di sicura personalità volitiva, accetta di trafficare con e per gli immigrati pur di ottenere la sua parte. Intanto si inserisce un personaggio maschile con una sua umanità dolente ma di aiuto per Carmela , Tarek algerino immigrato inserito , con un lavoro appunto semi legale colloca i suoi connazionali con lavori temporanei, presso imprenditori senza scrupoli. Forse l’unico personaggio che con Carmela riesce a parlare e a sentire una comune difficoltà di vivere. La storia del film prende una svolta quando Carmela, viene sfrattata dalla sua casa non trovando alternative ad una impossibile convivenza con la madre e la sorella in conflitto con lei da sempre. Una storia dai molteplici livelli di lettura, Madre figlia, innanzitutto una versione al femminile di un rapporto di non - famiglia che tiene comunque unite delle donne , anche se in conflitto. Dunque una lettura sociale , con la difficoltà di lavoro e guadagno, e la conseguente vita difficile che nel caso porterà Carmela a scelte sbagliate. Decide di occupare una casa andandoci ad abitare con la figlia in un appartamento della curia con un parroco che aveva già rifiutato di aiutarla, Sembrava una svolta di tranquillità , per Carmela e la figlia Maria , che intanto tra mille problemi frequenta le scuole medie pure se segnalata ai servizi sociali. Infine interviene la realtà crudele dei fatti. Carmela viene denunciata e la polizia su segnalazione dei servizi sociali preleva dalla casa Maria per trasferirla in casa famiglia. Anche qui si intravvede una figura femminile contraria a Carmela e in conflitto , la dottoressa dei servizi che già aveva segnalato il caso. La Storia di Carmela , poco rosa e molto pietra e forse stella , finisce , nella disperata ricerca dello sguardo della figlia Maria , dall’esterno di una finestra della casa famiglia , dove si reca per trovarla.
Molto lontano questo personaggio ben interpretato da Ivana Lotito, dalla Carmela della canzone napoletana donna pienamente desiderata dall’amore del suo uomo. Da segnalare la vivace interpretazione di Maria ,da parte di Ludovica Nasti ormai attrice , viscerale e autentica, in previsione di future interpretazioni, di sicuro geniali. (mauridal)
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