brunopepi
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giovedì 17 settembre 2020
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esaustivo e coinvolgente
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Leggendo riconosciuti critici sparsi qua e là, ritengo inopportuno ed imbarazzante cercare di immettere la solita politica pro deboli o pro classi sociali meno abbienti come si rispecchia nell'eroe Rambo con l'eccezione del primo della serie. Quindi dovremmo analizzarlo sotto l'impegno artistico relativo al suo genere, senza andare a cercare intellettualismo o messaggi sublimi. Il film è un ThrillerAvventuraAzione ed è tutta là la chiave del suo successo. In primis ritroviamo un Rambo-Stallone in perfetta forma visto anche la sua età, in una vendetta scontata ma esaltante per la sua spettacolarità. Una tranquillità interrotta nel suo ranch, un'apparente serenità che nel fondo presentiva fugace e transitoria, conoscendo quell'Io che tiene dentro, quella voglia di guerra e di azione che da più di dieci anni nel fondo gli mancava.
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Leggendo riconosciuti critici sparsi qua e là, ritengo inopportuno ed imbarazzante cercare di immettere la solita politica pro deboli o pro classi sociali meno abbienti come si rispecchia nell'eroe Rambo con l'eccezione del primo della serie. Quindi dovremmo analizzarlo sotto l'impegno artistico relativo al suo genere, senza andare a cercare intellettualismo o messaggi sublimi. Il film è un ThrillerAvventuraAzione ed è tutta là la chiave del suo successo. In primis ritroviamo un Rambo-Stallone in perfetta forma visto anche la sua età, in una vendetta scontata ma esaltante per la sua spettacolarità. Una tranquillità interrotta nel suo ranch, un'apparente serenità che nel fondo presentiva fugace e transitoria, conoscendo quell'Io che tiene dentro, quella voglia di guerra e di azione che da più di dieci anni nel fondo gli mancava...il lupo perde il pelo ma non il vizio, in un soggetto originale e ben ideato senza ricalcare missioni anteriori del filone "Rambo-Mercenari". Un'ottima colonna sonora accompagna quindi un bel film che nel complesso riempie gli amanti del genere e della saga senza deludere come spesso avviene in alcuni sequel. Il film scorre sagacemente senza scemare in sequenze banali o noiose, da vedere con quello spirito d'avventura per esaltarne le gesta...e poi chissà, non sarei poi così sicuro che possa davvero essere l'ultimo Rambo visto il successo internazionale.
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simone
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giovedì 3 ottobre 2019
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un nuovo "john rambo"
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Questo "Rambo" rappresenta per forza di cose (anagrafica, periodo, storia) una evoluzione dello storico Rambo avventuriero che si ripropone nella modernità post-guerre in una chiave nuova e inedita.
E' indiscutibile che i nostalgici della storia di questo film e della figura di John Rambo possano nutrire dubbi su questa produzione, ma in realtà cio' che rappresenta Stallone non è altro che la perfetta riproduzione, perfettamente coerente di quello che, dopo oltre 30 anni, è la vita di questo eroico reduce.
Un Rambo che semplicemente "sopravvive" e non "vive" afflitto dai pesanti ricordi e rimorsi dei tempi che furono.
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Questo "Rambo" rappresenta per forza di cose (anagrafica, periodo, storia) una evoluzione dello storico Rambo avventuriero che si ripropone nella modernità post-guerre in una chiave nuova e inedita.
E' indiscutibile che i nostalgici della storia di questo film e della figura di John Rambo possano nutrire dubbi su questa produzione, ma in realtà cio' che rappresenta Stallone non è altro che la perfetta riproduzione, perfettamente coerente di quello che, dopo oltre 30 anni, è la vita di questo eroico reduce.
Un Rambo che semplicemente "sopravvive" e non "vive" afflitto dai pesanti ricordi e rimorsi dei tempi che furono. Tornato a casa in Arizona, ma con il cuore ancora in guerra, Rambo passa i suoi giorni fra missioni di soccorso da volontario, addestramento dei suoi cavalli al ranch di famiglia, ma soprattutto nelle sue gallerie sotterranee dove si rifugia per forgiare armi o attrezzi. La solitudine dell'uomo è al centro della scena, con la sola presenza della nipote Gabrielle unica ragione rimasta per credere in qualcuno.
Sulle avventure della nipote, che scappata in New Mexico seguendo persone sbagliate viene sequestrata e subisce violenze di ogni tipo, Rambo torna in scena riscoprendo la sua vera essenza di combattente spietato, con una fase finale del film che mostra una violenza oltre la norma ed elementi splatter molto presenti, per un effetto "vendetta" ai massimi termini. E' passato il tempo delle avventure nella giungla e delle missioni speciali, il film è un'opera nel complesso coraggiosa e coerente con i tempi moderni. Una chiusura piu' che degna per questa gloriosa serie.
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muttley72
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sabato 28 settembre 2019
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due stelle e mezzo.... chiude un ciclo
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Ho già recensito il film Rambo (il primo della serie) e lo considero un capolavoro ben messo sullo schermo con qualche modifica azzeccata rispetto al romanzo da cui è tratto. IL Morandini , libro di critica scritto da una famiglia di critici cinematografici di sinistra, dice che Rambo piaceva alla destra perchè esaltava un ex eroe in divisa e alla sinistra poichè esaltava un emarginato che combatteva contro l'ordine costituito. Nei successivi 3 episodi il personaggio ha perso in parte "smalto" anche se l'azione ne guadagnava (partecipando Rambo ad avventure in zone di guerra qe quindi con più armi). Questo utlimo episodio coinvolge un uomo che orrmai vecchio, vive a casa sua che, per "deformazione professionale" e per darsi sicurezza (lui reduce) ha munito di una fitta rete di tunnel sotterranei.
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Ho già recensito il film Rambo (il primo della serie) e lo considero un capolavoro ben messo sullo schermo con qualche modifica azzeccata rispetto al romanzo da cui è tratto. IL Morandini , libro di critica scritto da una famiglia di critici cinematografici di sinistra, dice che Rambo piaceva alla destra perchè esaltava un ex eroe in divisa e alla sinistra poichè esaltava un emarginato che combatteva contro l'ordine costituito. Nei successivi 3 episodi il personaggio ha perso in parte "smalto" anche se l'azione ne guadagnava (partecipando Rambo ad avventure in zone di guerra qe quindi con più armi). Questo utlimo episodio coinvolge un uomo che orrmai vecchio, vive a casa sua che, per "deformazione professionale" e per darsi sicurezza (lui reduce) ha munito di una fitta rete di tunnel sotterranei. Quando la figlia adottiva (per metà messicana) viene rapita in Messico (mentre era in cerca del padre naturale) per essere avviata alla prostituzione Rambo cerca di salvarla. Solo nel secondo tempo la banda di messicani si porta in Arizona nel ranch di Rambo per vendicarsi ....dove lui li aspetta avendo preparato tutto per accoglierli al meglio. Nel primo tempo il film è abbastanza credibile (Rambo nella favelas messicane con le vedette viene subito individuato come estraneo e prende un sacco di botte) e funzionale ad accumulare torti ed angherie e giiustificare quindi la "vendetta del giusto", mentre all secondo (quello con più azione) si può muovere l'obiezione che non occorrevano tutti i traboccheti e le gallerie per stendere (magari con una mitragliatrice piazzata nel fienile in posizione sopraelevata) un gruppo di gente che scende armata da alcuni veicoli ammassata allo scoperto....ma è una "licenza poetica" poichè Rambo deve uccidere per forza con le sue tecniche da ex berretto verde....ed in modo un pò splatter.
Il film ha una sua dignità ma forse è inferiore al penultimo (che non è malaccio), il primo resta inarrivabile, il secondo ed il terzo episodio sono film più commerciali e spettacolari (adatti agli anni 90). Due stelle e mezzo il mio voto.
Ho letto delle polemiche sul muro tra USa e MEssico di Trump e che il film sarebbe pro Muro e quindi contro i messicani: non mi pare proprio visto che Rambo ha la compagna messicana e la figlia messicana e poichè è vero che in Messico esiste un certo tipo di delinquenza oraganizzata che è pronta a dare lezioni di "Ius culturae" a qualsiasi fighetto dei Parioli che vada li e si comporti in modo eccessivamente imprudente. Sono gli stessi che qui vorrebbero lo "ius soli"...allo scopo di blindare interi nuclei famigliari anche in caso di sopraggiunta disoccupazione e con ricongiugimenti parentali....allora occorre dare la cittadinanza prima (dopo soli 5 anni di scuola) bennche anche senza si avrebbero comunque tutti i diritti fondamentali come residenti.
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[+] il doloroso ed immutabile destino di rambo
(di antonio montefalcone)
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felicity
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martedì 18 febbraio 2020
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scrittura infima e violenza splatter
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Concepito come il crepuscolo di un eroe che non salva più nessuno, il film è condannato da una scrittura infima e parzialmente salvato dalla violenza splatter.
Rambo è stato sempre l’anima nera di Stallone. Rambo è la sfiducia nel Paese.
In tutti i film della serie John Rambo, la macchina di morte addestrata dal governo e poi scaricata, dimenticata e abbandonata, è bersagliato, odiato e scatenato dalle persone, dall’esercito o da chi sosteneva di stare dalla sua parte.
L’idea qui era sicuramente quella di farne un eroe crepuscolare, arrivato a quel punto in cui non ha più senso essere eroe per gli altri, in cui non è più utile a nulla e può solo dedicarsi a futili vendette, ma scrivendo così male un film è impensabile che ciò passi dalla mente degli sceneggiatori al film.
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Concepito come il crepuscolo di un eroe che non salva più nessuno, il film è condannato da una scrittura infima e parzialmente salvato dalla violenza splatter.
Rambo è stato sempre l’anima nera di Stallone. Rambo è la sfiducia nel Paese.
In tutti i film della serie John Rambo, la macchina di morte addestrata dal governo e poi scaricata, dimenticata e abbandonata, è bersagliato, odiato e scatenato dalle persone, dall’esercito o da chi sosteneva di stare dalla sua parte.
L’idea qui era sicuramente quella di farne un eroe crepuscolare, arrivato a quel punto in cui non ha più senso essere eroe per gli altri, in cui non è più utile a nulla e può solo dedicarsi a futili vendette, ma scrivendo così male un film è impensabile che ciò passi dalla mente degli sceneggiatori al film.
Si avverte lo sforzo per costruire a Rambo un background, il legame con la vecchia domestica e la ragazza, tale da creare il pretesto per lo scatenarsi della collera e della conseguente vendetta, perché Rambo mai ha avuto una parentesi sentimentale, mai è stato plausibile immaginargli una famiglia.
E faticosi sono i dialoghi che vorrebbero restituire al personaggio una parvenza di intimità.
Supponendo che sopravviva alle sue ferite, Rambo termina Last Blood nel modo in cui ha iniziato il film del 1982: solo, alla deriva e alla ricerca di un significato in un Paese che preferirebbe fingere che un uomo come lui non sia mai esistito piuttosto che ammettere che sia stato un errore mandarlo, insieme alla sua generazione, a morire nelle giungle del Vietnam.
La tragedia nazionale di quel conflitto armato è ancora radicata nell’inconscio collettivo americano. Fa parte del DNA del Paese e finché si avvertirà il bisogno di denunciare o, più semplicemente, ricordare gli effetti devastanti di quella guerra, allora Rambo continuerà a essere il protagonista di nuove storie e nuove avventure.
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enzo70
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mercoledì 18 novembre 2020
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mai fare arrabbiare john rambo
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La doverosa premessa è che Rambo fa parte del percorso di crescita di chi, come me, è oggi cinquantenne. Era il film di cassetta per eccellenza, stroncato dalle critiche, ma visto da tutti, tanto che il nome Rambo è entrato nel lessico comune. La premessa è doverosa perché per poter vedere questo film devi aver amato anche se in gioventù Rambo e le sue assurde gesta in Vietnam. Non ti dovevi stupire allora se correva più forte delle pallottole, se estraeva pallottole con il coltello con un semplice sussurro. Se così, allora, diciamoci la verità fare innervosire Rambo è davvero da pazzi. Immagate cosa può accadere se un gruppo di criminali messicani rapiscono la nipote, unico suo grande amore, per destinarla alla prostituzione.
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La doverosa premessa è che Rambo fa parte del percorso di crescita di chi, come me, è oggi cinquantenne. Era il film di cassetta per eccellenza, stroncato dalle critiche, ma visto da tutti, tanto che il nome Rambo è entrato nel lessico comune. La premessa è doverosa perché per poter vedere questo film devi aver amato anche se in gioventù Rambo e le sue assurde gesta in Vietnam. Non ti dovevi stupire allora se correva più forte delle pallottole, se estraeva pallottole con il coltello con un semplice sussurro. Se così, allora, diciamoci la verità fare innervosire Rambo è davvero da pazzi. Immagate cosa può accadere se un gruppo di criminali messicani rapiscono la nipote, unico suo grande amore, per destinarla alla prostituzione. E la ragazza muore apri. Apriti cielo😊. Alla fine, questo è il film, che come detto va visto solo se si è dei nostalgici e si può accettare che un soldato ne uccide da solo altri cento. Altrimenti meglio lasciare stare.
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dandy
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giovedì 11 febbraio 2021
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more blood,still blood.
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11 anni dopo "John Rambo",il quinto capitolo della serie,a dispetto delle precedenti dichiarazioni di Stallone di non voler più interpretare il suo iconico ruolo.Come nel film precedente,scompare ogni tratto mitico o eroico,e Rambo diventa un outsider autoisolatosi da un mondo dove gli è sempre stato impossibile adattarsi per merito di quella "sporca guerra" che non era mai stato in grado di terminare ma che qui non viene mai menzionata.Qui la guerra è combattuta in casa.Ci sono degli apprezzabili richiami al western("Il cavaliere della valle solitaria","Sfida infernale" e "Sentieri Selvaggi") ,l'idea della nipote di Maria che assume il ruolo di una figlia adottiva per Rambo è interessante,ed in questo senso è notevole ed azzeccata la conclusione tragica della sua "missione".
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11 anni dopo "John Rambo",il quinto capitolo della serie,a dispetto delle precedenti dichiarazioni di Stallone di non voler più interpretare il suo iconico ruolo.Come nel film precedente,scompare ogni tratto mitico o eroico,e Rambo diventa un outsider autoisolatosi da un mondo dove gli è sempre stato impossibile adattarsi per merito di quella "sporca guerra" che non era mai stato in grado di terminare ma che qui non viene mai menzionata.Qui la guerra è combattuta in casa.Ci sono degli apprezzabili richiami al western("Il cavaliere della valle solitaria","Sfida infernale" e "Sentieri Selvaggi") ,l'idea della nipote di Maria che assume il ruolo di una figlia adottiva per Rambo è interessante,ed in questo senso è notevole ed azzeccata la conclusione tragica della sua "missione".Ma dalla seconda parte si prende una deludente svolta da revenge movie-slasher,con abbondanza di forzature e una resa dei conti al ranch disseminato di trappole che sembra un incrocio tra "Mamma ho perso l'aereo" e "Cane di paglia".Con la violenza splatter che pur infinitamente inferiore rispetto al capitolo precedente anzichè sottolineare l'orrore e la tragedia della violenza ineluttabile risulta puramente spettacolare e gratuitamente truce.E il personaggio della giornalista è totalmente inutile.Stallone è comunque ancora in parte,e la sequenza finale non si scorda.Se vesse diretto anzichè limitarsi a sceneggiare probabilmente il film avrebbe funzionato assai meglio.La regia è tecnicamente e visivamente competente,ma nulla più.Scarso successo un pò ovunque,e in patria accuse di xenofobia nei confronti dei messicani con accostamento alla politica di Trump.Accuse piuttosto assurde,se si considera come erano caratterizzati i nemici in "John Rambo".Un paio di Razzie awards e altre candidature nello stesso settore.Persino l'autore del romanzo da cui è tratta la saga ha avuto una pessima opinione al riguardo.Ma a sentire Stallone,sarebbe pronto a girare anche un sesto capitolo....Sinceramente se si fermase qui sarebbe la cosa più saggia.Non solo perchè ormai gli 80 anni sono prossimi,ma anche perchè dopo quasi 4 decadi e 5 film non c'è veramente altro da dire su John Rambo.
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luca scialo
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lunedì 30 settembre 2019
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stallone chiude in malo modo un cult
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John Rambo si è ritirato nel suo ranch di famiglia in Arizona, dove sembra aver trovato un certo equilibrio. A fargli compagnia è una vecchia amica di famiglia e sua nipote Gabrielle. Giovane dalle belle speranze, che vuole proseguire gli studi anziché occuparsi di cavalli, malgrado il suo talento e le speranze dello stesso Rambo. Certo, come avrà modo di dirgli, non è cambiato, ogni giorno cerca di mantenere il suo equilibrio interiore. Gli orrori della guerra, infatti, lo perseguitano ancora. E la violenza che cerca a fatica di contenere riaffiorirà con prepotenza quando sarà chiamato a vendicare la giovane. Il film inizia male, prosegue peggio e chiude nel vano tentativo di intenerire lo spettatore.
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John Rambo si è ritirato nel suo ranch di famiglia in Arizona, dove sembra aver trovato un certo equilibrio. A fargli compagnia è una vecchia amica di famiglia e sua nipote Gabrielle. Giovane dalle belle speranze, che vuole proseguire gli studi anziché occuparsi di cavalli, malgrado il suo talento e le speranze dello stesso Rambo. Certo, come avrà modo di dirgli, non è cambiato, ogni giorno cerca di mantenere il suo equilibrio interiore. Gli orrori della guerra, infatti, lo perseguitano ancora. E la violenza che cerca a fatica di contenere riaffiorirà con prepotenza quando sarà chiamato a vendicare la giovane. Il film inizia male, prosegue peggio e chiude nel vano tentativo di intenerire lo spettatore. Questa la triste sintesi dell'ultimo (forse, con Stallone mai dire mai) episodio della saga legata ad un cult anni '80, che il buon Sly ha riportato in vita negli anni 2000. A vent'anni di distanza dal terzo episodio. Forse l'idea iniziale di Stallone è stata quella di chiudere definitivamente i conti con uno dei due personaggi che lo hanno reso celebre, insieme a Rocky. Se quanto meno quest'ultima saga si è chiusa riallacciandosi al passato ed introducendo un protagonista nuovo (tanto che Rocky ha quasi un ruolo di spalla), Rambo Last Blood appare una operazione commerciale frettolosa e poco curata. La pellicola, di fatto, dura circa un'ora e mezza. Inizia introducendo subito il protagonista in una missione di salvataggio come volontario e non dopo un incipit iniziale, come accade nel precedente John Rambo. Con la stessa fretta, poi, ci mostra subito la nipote di un'amica di famiglia, Gabrielle, intenta a voler conoscere il padre tornato in Messico dopo la morte della madre. Cosa che farà, andando contro la volontà della nonna e dello stesso Rambo. Di lì un crescendo di azione e violenza, passaggi saltati, aspetti poco credibili (su tutti, come fa John Rambo a varcare il confine col Messico con una ragazzina mezza morta in auto?), un Messico alquanto stereotipato, fino al finale a dir poco splatter. Un sorta di versione violenta di Mamma ho perso l'aereo. Quanti sono cresciuti coi film di Rambo, difficilmente avranno gradito. Alla fine della fiera, sarà contento Donald Trump. Che potrebbe trovare maggiori consensi nell'opinione pubblica per l'implementazione del muro ai confini col Messico (dato che esiste già, e lo volle il democratico Clinton). In fondo, Stallone non ha mai nascosto la sua fede politica repubblicana. E forse non a caso, un altro precedente Presidente Repubblicano, Reagan, pure apprezzò il suo Rambo III, che avrebbe mandato volentieri in Afghanistan contro gli allora occupanti sovietici.
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taty23
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lunedì 30 settembre 2019
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un capitolo che non convince del tutto
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Sylvester Stallone torna ad essere Rambo nel nuovo capitolo della saga Rambo: Last Blood.
Rambo; Last Blood si colloca undici anni dopo gli avvenimenti narrati nel capitolo precedente.
John Rambo è tornato nel vecchio ranch del padre e ospita nella casa la sua vecchia amica Maria e l’adolescente Gabriela, nipote di questa.
Gabriela, con l’aiuto di un’amica, scopre che il padre biologico vive in Messico e vorrebbe andare a trovarlo.
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Sylvester Stallone torna ad essere Rambo nel nuovo capitolo della saga Rambo: Last Blood.
Rambo; Last Blood si colloca undici anni dopo gli avvenimenti narrati nel capitolo precedente.
John Rambo è tornato nel vecchio ranch del padre e ospita nella casa la sua vecchia amica Maria e l’adolescente Gabriela, nipote di questa.
Gabriela, con l’aiuto di un’amica, scopre che il padre biologico vive in Messico e vorrebbe andare a trovarlo. Contro il volere di sua nonna e di Rambo che le sconsigliano di incontrarlo, va comunque alla sua ricerca.
Quando a Rambo viene comunicato che Gabriela è scomparsa, andrà a cercarla in Messico e il passato di reduce tornerà a galla.
Rambo: Last Blood – Un capitolo che non convince del tutto
Portare nuovamente un personaggio iconico come quello di Rambo, con le sue problematiche da stress post traumatico da reduce di guerra, poteva risultare funzionale, interessante ed anche contemporaneo.
In Rambo: Last Blood Sylvester Stallone torna nei panni di un John Rambo più maturo e consapevole. Si cerca di umanizzare il personaggio approfondendo il suo lato umano, considerando i momenti di disagio dove cerca di afferrare quella vita che gli orrori della guerra gli hanno portato via e da cui lui non riesce più a tornare. Sfortunatamente l’operazione non funziona del tutto a causa di una storia esile e una sceneggiatura che non brilla di originalità; questi elementi non riescono a dare lo spessore che il personaggio richiedeva in questo ipotetico ultimo capitolo. Funziona invece, soprattutto nella seconda parte del film, il lato action del personaggio di Rambo, anche se il finale, fin troppo splatter, risulta eccessivo.
Purtroppo anche i personaggi sono abbastanza stereotipati, inclusi i villain di turno che potevano essere sfruttati meglio. Invece quelli che potevano avere risvolti più interessanti, come la giornalista interpretata da Paz Vega, non riescono ad essere caratterizzati o approfonditi.
In conclusione
Rambo: Last Blood risulta avere parecchie debolezze, un capitolo con differenze di ritmo abbastanza evidenti che rendono poco efficace l’evoluzione della storia. Un action con tinte drammatiche, ma che non riesce ad essere al livello dei film precedenti. Un vero peccato, perché si poteva chiudere con classe un arco narrativo di un personaggio più sfaccettato di quanto si possa pensare.
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