Roberto Nepoti
La Repubblica
Un horror giovanilistico rimasto sotto naftalina per colpe non sue: quando, a causa di #MeToo, nessuno voleva più aver nulla a che fare con Harvey Wenstein e i suoi film. In sé l'idea di una vecchia macchina fotografica istantanea, i cui scatti possono risultare mortali, è una buona trovata vintage. La studentessa Bird Fitcher, appassionata di fotografia, è tutta contenta quando trova una vecchia Polaroid. Però va a una festa e lì cominciano i guai: coloro che fotografa, infatti, muoiono di morte brutale. Per la ragazza e i suoi coetanei ha inizio una lotta contro il tempo, per capire l'origine dell'insolita manifestazione del Male. Il tipo di horror per teenager che funziona se il pubblico ha l'età dei personaggi (tutti più o meno anonimi, così da non farti soffrire troppo quando vengono trucidati) e ha visto pochi film dello stesso genere. Ne esistono anche esempi di alta qualità: basti citare, per tutti, il recente It Follows. Qui purtroppo siamo ai minimi sindacali. Il regista Lars Klevberg, che ha allungato un proprio cortometraggio, non si spreme troppo il cervello per generare tensione ma ricorre a ombre misteriose, luci che lampeggiano premonitrici e altre cose già viste.
Da La Repubblica, 6 giugno 2019
di Roberto Nepoti, 6 giugno 2019
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