Parasite |
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Un film di Bong Joon-ho.
Con Song Kang-ho, Lee Sun-kyun, Yeo-jeong Jo, Choi Woo-Sik.
continua»
Titolo originale Parasite.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 132 min.
- Corea del sud 2019.
- Academy Two
uscita giovedì 7 novembre 2019.
- VM 14 -
MYMONETRO
Parasite ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Parasite e il ciclo dei Vinti
di giuliaFeedback: 2 |
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sabato 29 febbraio 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Bong Joon ha affermato in un'intervista, motivando la scelta di In ginocchio da te come colonna sonora di una delle scene centrali del film, di non essere estraneo alla cultura musicale italiana e aggiunge, poi, 'cercavo un brano rilassante, qualcosa che mi facesse pensare al sole del mediterraneo'; e a questo caldo sole, più che la canzone di Morandi, fa sicuramente pensare la vicenda che potrebbe rientrare a pieno diritto nella nostra letteratura verista. Infatti, si ha l'impressione che Bong non abbia subito solo il fascino della canzone italiana, ma anche del romanzo ottocentesco siciliano: Parasite potrebbe infatti entrare a pieno titolo nel ciclo dei Vinti di Verga. La famiglia Kim, come quella dei Malavoglia, e più propriamente come Mastro don Gesualdo, cercando un successo personale, un miglioramento delle proprie condizioni di vita, si allontana pericolosamente dalle proprie origini, dalle radici, e contravvenendo all''ideale dell'ostrica', abbandona lo scoglio, il seminterrato squallido ma al contempo pieno di dignità e ingaggia una vera e propria lotta alla sopravvivenza che diventa una lotta di classe. L'epilogo li vede letteralmente sommersi: la verghiana 'fiumana' ha inondato il loro appartamento, sommerso il loro scoglio e loro, disorientati e privi di punti di riferimento, ormai mancanti della dignità rimasta tra quelle mura, si lasciano andare alle azioni più turpi, incattivi e fomentati dalla consapevolezza che, pur guidando una lussuosa mercedes, l'odore di metropolitana che promanano i vestiti e la pelle tradiranno sempre la tua vera provenienza. Similmente a quel Gesualdo che, dapprima semplicemente 'mastro', rude manovale ossessionato dalla sua 'roba', riesce poi a salire un gradino della classe sociale grazie a un matrimonio vantaggioso. Tuttavia, l'aggiunta del titolo di 'don', lo inserisce solo formalmente in una nobiltà che praticamente, lo rigetterà sempre come un corpo estraneo. Disprezzato persino dalla figlia che dilapida tutti i suoi averi, muore da solo deriso anche dalla servitù che nel finale, nota lo stridente contrasto tra le sue rozze mani callose e il finissimo lino delle coperte nelle quali è avvolto.
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