cinefoglio
|
sabato 16 marzo 2019
|
istantanea di momenti di trascurabile felicità
|
|
|
|
Una commedia semplice e spensierata che gioca ironicamente con la Morte per far prendere coscienza delle cose realmente importanti della vita, a volte non adeguatamente valorizzate e date per scontato.
Il simpatico e «sempre giovane» Pif ritorna sul grande schermo, diretto dal regista Daniele Luchetti ed accompagnato, qui in veste di attrice, da una romantica Federica Victoria Caiozzo in una commedia, dai toni vagamente riconducibili al Canto di Natale, tutta palermitana.
La storia si concentra sull’ultima ora e trentadue minuti della vita di Paolo, ingegnere di un cantiere navale che per un quarto di secondo, all’attraversamento di un semaforo rosso, troverà l’incidente fatale (nonostante l’avesse fatto da anni).
[+]
Una commedia semplice e spensierata che gioca ironicamente con la Morte per far prendere coscienza delle cose realmente importanti della vita, a volte non adeguatamente valorizzate e date per scontato.
Il simpatico e «sempre giovane» Pif ritorna sul grande schermo, diretto dal regista Daniele Luchetti ed accompagnato, qui in veste di attrice, da una romantica Federica Victoria Caiozzo in una commedia, dai toni vagamente riconducibili al Canto di Natale, tutta palermitana.
La storia si concentra sull’ultima ora e trentadue minuti della vita di Paolo, ingegnere di un cantiere navale che per un quarto di secondo, all’attraversamento di un semaforo rosso, troverà l’incidente fatale (nonostante l’avesse fatto da anni). In un purgatorio più simile ad un ufficio postale che ad un cantico dantesco rimarrà in attesa del giudizio definitivo ma, per errore del calcolatore della vita (o del contabile di Dio) che non ha tenuto conto delle salutari centrifughe vegetali, Paolo avrà la possibilità di tornare sulla Terra per un tempo limitato.
La narrazione, nonostante il tempo extra guadagnato coincida esattamente con la durata della pellicola, si sviluppa saltando da singoli momenti del presente tra attese in taxi e la partita di calcio del Palermo per la serie A nel bar sotto casa a lunghi e sconnessi flashback, dalla gioventù della prima cotta al matrimonio e la nascita dei due figli.
Il procedere saltellante ed illogico del racconto si rifà ai pensieri che si hanno sul punto di morte, almeno per detto, che rivisitano tutti quei momenti della propria vita importanti e fondamentali che si vogliono portare con sé.
L’allegoria della pellicola gioca con Pif nel poco tempo concessogli nel quale, ingenuamente, vorrebbe poter sistemare ed aggiustare tutte le scelte sbagliate e le mancanze commesse «da vivo» in un costante e pressante countdown prima di ripartire verso l’alto.
Il film si presenta e rimane, comunque, una commedia dolce che tocca lo spettatore per la profonda spensieratezza di Paolo nel gestire le proprie emozioni ed i piccoli dettagli. La pellicola offre un finale ottimista e di riconciliazione passando, inevitabilmente, lungo tutto un vaglio interiore: abbandona le futilità ma non conserva solamente «le cose magnifiche e grandi», poiché le cose importanti per la felicità prendono vita dai vincoli di amore e di amicizia, legami che non fanno a meno dei difetti ma li tengono ben presenti e non trascurano il prossimo per il solo egoismo.
14/03/2019
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cinefoglio »
[ - ] lascia un commento a cinefoglio »
|
|
d'accordo? |
|
isabella lustrati
|
mercoledì 27 marzo 2019
|
per una vita che vale la pena di essere vissuta...
|
|
|
|
L'uomo si é da sempre rapportato con l'idea della precarietà e brevità della propria esistenza e ha da sempre fatto i conti con una vita troppo breve e la percezione di una morte che lentamente si avvicina. Da tale riflessione era nato il carpe diem oraziano, il "cotidie morimur senecano e da qui si potrebbero elencare un numero esorbitante di poesie ed opere d'arte che trattano del medesimo argomentom. Il film di Daniele Lucchetti sembra riproporre lo stesso topos: la vita é breve e come tale va vissuta a pieno, cercando di godere il più possibile di ogni singolo attimo. Questa consapevolezza però é acquisita dal protagonista Paolo, ingegnere e uomo mediocre senza troppe qualitá e aspettative, solo al momento della sua morte, quando in uno pseudoparadiso dove sembrano ripresentarsi gli stessi moduli e disordini terreni, gli viene concesso, grazie all'uso di salutari centrifughe un'ora e 32 minuti da trascorrere ancora sulla terra.
[+]
L'uomo si é da sempre rapportato con l'idea della precarietà e brevità della propria esistenza e ha da sempre fatto i conti con una vita troppo breve e la percezione di una morte che lentamente si avvicina. Da tale riflessione era nato il carpe diem oraziano, il "cotidie morimur senecano e da qui si potrebbero elencare un numero esorbitante di poesie ed opere d'arte che trattano del medesimo argomentom. Il film di Daniele Lucchetti sembra riproporre lo stesso topos: la vita é breve e come tale va vissuta a pieno, cercando di godere il più possibile di ogni singolo attimo. Questa consapevolezza però é acquisita dal protagonista Paolo, ingegnere e uomo mediocre senza troppe qualitá e aspettative, solo al momento della sua morte, quando in uno pseudoparadiso dove sembrano ripresentarsi gli stessi moduli e disordini terreni, gli viene concesso, grazie all'uso di salutari centrifughe un'ora e 32 minuti da trascorrere ancora sulla terra. Paolo diviene così emblema dell'uomo comune, posto dentro i confini di una società che ci spinge continuamente a fare, ad agire, a muoverci a ritmi incessanti e frenetici. Il tempo così, che il poeta Seneca riteneva essere il bene più prezioso, si disperde in azioni futili, occupazioni vane, senza avere la possibilità di riflettere sul senso della nostra esistenza, sul valore proprio e delle persone che ci circondano. In una corsa contro il tempo egli cerca così di sistemare tutto ciò che nella sua vita non andava, partendo dai legami familiari. Un rapporto con la moglie sbiadito che lo ha portato a ricercare continuamente nei tradimenti un'evasione alla quotidianità e due figli a cui non ha mai dato troppa importanza. Ma adesso che rimangono solo quei pochi istanti tutto appare completamente chiaro e nitido; le cose vere ed essenziali si svelano e con tutta la forza emergono. Un film, dunque, che ci invita a vivere ogni attimo come se fosse l'ultimo perché la vita non é eterna come può sembrare e si rischia di arrivare insoddisfatti, pieni di rimpianti, di ti amo non detti, di baci non dati, ti voglio bene non urlati. Ma la riflessione, a mio parere, va oltre. Che vuol dire vivere una vita a pieno? Quale é il senso più giusto da attribuire alla nostra esistenza? Come si crea una via per la felicità? L'uomo sogna costantemente di compiere grandi azioni, di essere ricordato, ammirato, elogiato, di lasciare una traccia, di fare qualcosa di importante. Lo stesso protagonista scopre però che la vera felicità non é nelle grandi cose o nei grandi progetti, ma nei piccoli attimi, appunto trascurabili come suggerisce il titolo, di felicità. Un film, dunque, che esalta i rapporti umani e la loro complessità ponendoli come base per un'esistenza che vale la pena di essere vissuta.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a isabella lustrati »
[ - ] lascia un commento a isabella lustrati »
|
|
d'accordo? |
|
michelecamero
|
giovedì 21 marzo 2019
|
momenti di drammatica leggerezza
|
|
|
|
Nonostante un eccesso di voce narrante, il film è da vedere. Commedia elegante che conserva una sua meritoria leggerezza trattando con il sorriso un interrogativo disarmante: cosa farebbe ognuno di noi se sapesse di avere a disposizione poco più di un’ora prima di morire? Soprattutto, calato improvvisamente nella tragedia della propria esistenza che va a terminare imprevedibilmente, cosa gli verrebbe in mente? Ricordi di giornate memorabili o facezie del quotidiano? Verrebbe assalito dal rimorso di come ha vissuto, di quanto ha trascurato i propri affetti, le cose e le persone importanti della propria vita, salirebbero a galla i piccoli inganni, i tradimenti, le miserie del quotidiano di ognuno di noi che, pensando di essere eterno, o meglio non pensando mai alla morte, consuma l’esistenza servendo quasi esclusivamente il proprio ego? O addirittura affiorerebbero ricordi ai confini dell’insignificanza e della banalità? Il tema a cinema non è originalissimo, essendo già finito in alcune pellicole americane del passato anche abbastanza recente, ma qui lo si riprende all’italiana, anzi alla palermitana, con un sorriso ed una indulgenza che in fondo è la stessa indulgenza che lo spettatore riserva a sé stesso, perché, inutile non confessarlo, nel personaggio di PIF, si finisce con l’identificarsi.
[+]
Nonostante un eccesso di voce narrante, il film è da vedere. Commedia elegante che conserva una sua meritoria leggerezza trattando con il sorriso un interrogativo disarmante: cosa farebbe ognuno di noi se sapesse di avere a disposizione poco più di un’ora prima di morire? Soprattutto, calato improvvisamente nella tragedia della propria esistenza che va a terminare imprevedibilmente, cosa gli verrebbe in mente? Ricordi di giornate memorabili o facezie del quotidiano? Verrebbe assalito dal rimorso di come ha vissuto, di quanto ha trascurato i propri affetti, le cose e le persone importanti della propria vita, salirebbero a galla i piccoli inganni, i tradimenti, le miserie del quotidiano di ognuno di noi che, pensando di essere eterno, o meglio non pensando mai alla morte, consuma l’esistenza servendo quasi esclusivamente il proprio ego? O addirittura affiorerebbero ricordi ai confini dell’insignificanza e della banalità? Il tema a cinema non è originalissimo, essendo già finito in alcune pellicole americane del passato anche abbastanza recente, ma qui lo si riprende all’italiana, anzi alla palermitana, con un sorriso ed una indulgenza che in fondo è la stessa indulgenza che lo spettatore riserva a sé stesso, perché, inutile non confessarlo, nel personaggio di PIF, si finisce con l’identificarsi. Brava l’attrice che interpreta il ruolo della moglie con la giusta dose di bellezza e sensualità domestica.
micam
[-]
|
|
[+] lascia un commento a michelecamero »
[ - ] lascia un commento a michelecamero »
|
|
d'accordo? |
|
samanta
|
lunedì 25 marzo 2019
|
impiegate bene il tempo!
|
|
|
|
"Redimentes Tempus" diceva San Paolo ai fedeli di Efeso e cioé impiegate bene il tempo anzi "mercanteggiate con il tempo" e questo motto potrebbe adattarsi al film che narra la vicenda di Paolo (Pif) che muore all'improvviso in un incidente, va nel al di là e viene rimandato sulla terra perché il suo custode che lo accompagnerà (Renato Carpentieri) ha fatto un errore nel conteggio della durata della vita, ma il tempo in più è di soli 92 minuti. Il ritorno dal Paradiso è stato un soggetto di tanti film da Il Pilota Joe (con Spencer Tracy) al suo remake di Spielberg Alwais (con una breve apparizione, l'ultima della sua carriera, di Audrey Hepburn) o a Ghost (con Demi Moore e Patrick Swayze) e alla suo struggente musica.
[+]
"Redimentes Tempus" diceva San Paolo ai fedeli di Efeso e cioé impiegate bene il tempo anzi "mercanteggiate con il tempo" e questo motto potrebbe adattarsi al film che narra la vicenda di Paolo (Pif) che muore all'improvviso in un incidente, va nel al di là e viene rimandato sulla terra perché il suo custode che lo accompagnerà (Renato Carpentieri) ha fatto un errore nel conteggio della durata della vita, ma il tempo in più è di soli 92 minuti. Il ritorno dal Paradiso è stato un soggetto di tanti film da Il Pilota Joe (con Spencer Tracy) al suo remake di Spielberg Alwais (con una breve apparizione, l'ultima della sua carriera, di Audrey Hepburn) o a Ghost (con Demi Moore e Patrick Swayze) e alla suo struggente musica. Ma in genere il protagonista ritorna in Paradiso dopo che ha messo a posto alcune cose sulle Terra.
[Spoiler] Ma in questo film il finale è diverso e francamente non solo sorprende grazie all'errore del suo custode, ma lo trovo un bel espediente.
Paolo ritorna sulla terra e rivede attraverso numerosi flashback ed anche alcuni flash forward il suo passato ed alcuni momenti del futuro. Paolo sposato con 2 figli è un uomo mediocre, con un pensiero mediocre, (medio lo definisce la moglie), che filosofeggia a buon mercato, un pò paranoico, con tante piccole manie che coltiva meticolosamente, sposato con una donna che in fondo ama sua moglie Agata (Thony) ma saprà dirglielo veramente solo alla fine, che tradisce abitualmente ma non con grandi passioni, ma perché approfitta delle situazioni, con una figlia petulante e noiosa che gli fa una morale spicciola in continuazione e con un figlio piccolo che però non conosce veramente, in poche parole "la vita è quella cosa che passa accanto mentre uno è occupato a fare altro".
In realtà non riesce a modificare la situazione in quel breve lasso di tempo, però capisce che la sua famiglia è la cosa più importante e che vale per essa la pena di vivere. E' un finale ottimistico di un film delicato (niente volgarità o scene di sesso), che a mio avviso esagera un pò nei flash back ed anche nella voce fuori campo di Paolo, con una sceneggiatura che in alcuni dialoghi si dimostra non solo divertente ma anche intelligente. La regia di Daniele Luchetti appare adeguata e abile nella direzione degli attori che recitano bene, specie Pif e Thony, senza contare Renato Carpentieri che è ormai diventato il "prezzemolo" del nostro cinema.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a samanta »
[ - ] lascia un commento a samanta »
|
|
d'accordo? |
|
l''imbecille
|
lunedì 18 novembre 2019
|
un'ora e trentadue minuti di nuova vita
|
|
|
|
Definirlo un film originale e una sceneggiatura estremamente singolare è poca roba. Occorre aggiungere che è di certo un film bellissimo! Ma non basta, l’attenzione che suscita nello spettatore cresce man mano che il film va avanti, e perché no, grazie alla singolarità della narrazione e ad una scenografia degna di miglior cronaca; una Palermo che di rado si vede nei film. Sono certo che tutti gli spettatori pian piano si saranno chiesti: <<ma come andrà a finire?>>. E guarda caso, fatto insolito, non siamo di fronte ad un rituale film giallo. Anzi, esattamente all’opposto: dolce, sobrio ed anche “casalingo” nel senso più stretto della parola.
[+]
Definirlo un film originale e una sceneggiatura estremamente singolare è poca roba. Occorre aggiungere che è di certo un film bellissimo! Ma non basta, l’attenzione che suscita nello spettatore cresce man mano che il film va avanti, e perché no, grazie alla singolarità della narrazione e ad una scenografia degna di miglior cronaca; una Palermo che di rado si vede nei film. Sono certo che tutti gli spettatori pian piano si saranno chiesti: <<ma come andrà a finire?>>. E guarda caso, fatto insolito, non siamo di fronte ad un rituale film giallo. Anzi, esattamente all’opposto: dolce, sobrio ed anche “casalingo” nel senso più stretto della parola. La recitazione di PIF è esemplare, probabilmente nessun altro sarebbe stato altrettanto adeguato alla recita come lo è stato lui. Qualcuno ha già aggiunto in maniera decisamente dotta “una visione ironica della morte”! Niente di più azzeccato e l’ironia la si tocca con mano negli sguardi di PIF, sempre in linea con il messaggio del film. E non vogliamo dire nulla sulla simpatica durata dell’ora e trentadue minuti che PIF può ancora vivere che è esattamente pari alla durata del film meno il primo minuto laddove avviene l’incidente? Originalità molto rara ed accattivante. Bravissimi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a l''imbecille »
[ - ] lascia un commento a l''imbecille »
|
|
d'accordo? |
|
mauridal
|
martedì 26 marzo 2019
|
la morte verrà ,ma per errore.
|
|
|
|
Il film trae origine dai racconti di Francesco Piccolo anche sceneggiatore con il regista ,del film interpretato dal divertente Pif molto credibile nella parte del protagonista Paolo, un uomo ancora giovane ma vissuto, con famiglia e figli che subito muore sul motorino per un incidente.
[+]
Il film trae origine dai racconti di Francesco Piccolo anche sceneggiatore con il regista ,del film interpretato dal divertente Pif molto credibile nella parte del protagonista Paolo, un uomo ancora giovane ma vissuto, con famiglia e figli che subito muore sul motorino per un incidente. La chiave narrativa è SURREALE quando rivediamo Paolo dopo morto in paradiso per essere smistato con gli altri defunti per la eterna destinazione .A svolgere la funzione di arcangelo smistante è il bravo Renato Carpentieri che nel film seguirà passo passo il redivivo Paolo a cui è stato concesso di tornare sulla terra per vivere una altra definitiva ora e mezza che gli spettava perchè il destino si era sbagliato, e quindi non era giunta la sua ora quando era caduto dal motorino per l'incidente . Ancora surreale quando tornato sulla terra , Paolo si ritrova a rivivere la stessa vita quotidiana ante mortem con in più la consapevoleza che tutto sta lì per finire per scadenza del termine orario concesso. Dunque con la voglia di cogliere anche i piccoli momenti di felicità che in vita aveva trascurato così come avviene per tutti nella routine quotidiana. Il merito della sceneggiatura è di aver condensato in un tempo relativamente breve tanti episodi , tanti flash di una vita vissuta tra moglie e figli , amicizie e altro con l'attenzione però di cogliere gli attimi felici e anche infelici permettendo allo spettatore di riflettere con la dovuta leggerezza sulla inevitabile caducità e fuggevolezza della vita ,a volte peggiorata dalla mancanza o trascurata felicità pur presente in vari momenti vissuti. I momenti e gli episodi narrati sono di una semplicità disarmante, ma per questo si sottolinea l'importanza di un abbraccio, di un sorriso, e della voglia di vivere insieme senza conflitti , anzi specie nel rapporto con la giovane moglie e i figli , dell'amore come unico scopo da perseguire per ottenere sprazzi di felicità . Ma il tempo è scaduto e Paolo accompagnato dall'Arcangelo deve ritornare stavolta all'indietro nel tempo al punto della sua morte , e rientrare in paradiso e qui il film si apre ad un finale che coglie l'attimo fuggente di una possibile scappatoia alla morte, che non vuole essere un lieto fine ma una speranza di allontare ancora nel tempo la fine della vita, possibilmente evitando errori, e tragedie e generalizzando a tutta l'umanità, evitando catastrofi ecologiche . (mauridal)
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mauridal »
[ - ] lascia un commento a mauridal »
|
|
d'accordo? |
|
vanessa zarastro
|
domenica 14 aprile 2019
|
evviva la famiglia tradizionale!
|
|
|
|
“Momenti di trascurabile felicità” è una commedia divertente, ma sottesa da un’insopportabile ideologia conservatrice. Il film è un libero adattamento dei due libri omonimi di Francesco Piccolo del 2010 e del 2015. Piccolo e Luchetti hanno curato la sceneggiatura.
Il film è un perfetto esempio di cinema della leggerezza, e inizia con una raffica di battute molto carine. Domande che ognuno si è posto nella vita, come ad esempio: «La luce del frigorifero si spegne veramente quando lo chiudiamo?», oppure che questioni che esprimono una dicotomia filosofica del tipo: «Lo yoga e l'Autan non sono in contraddizione?»
Daniele Luchetti ci presenta Paolo (interpretato da Pif) un relativamente giovane padre di famiglia che lavora in uno studio palermitano come ingegnere.
[+]
“Momenti di trascurabile felicità” è una commedia divertente, ma sottesa da un’insopportabile ideologia conservatrice. Il film è un libero adattamento dei due libri omonimi di Francesco Piccolo del 2010 e del 2015. Piccolo e Luchetti hanno curato la sceneggiatura.
Il film è un perfetto esempio di cinema della leggerezza, e inizia con una raffica di battute molto carine. Domande che ognuno si è posto nella vita, come ad esempio: «La luce del frigorifero si spegne veramente quando lo chiudiamo?», oppure che questioni che esprimono una dicotomia filosofica del tipo: «Lo yoga e l'Autan non sono in contraddizione?»
Daniele Luchetti ci presenta Paolo (interpretato da Pif) un relativamente giovane padre di famiglia che lavora in uno studio palermitano come ingegnere. È un uomo medio, apparentemente mite, indolente, ma la sua vita è una sommatoria di piccole trasgressioni, compresa quella di passare con il rosso ai semafori andando al lavoro in vespa. Insomma una sorta di Peter Pan a tratti perfino egoista e vigliacco.
La voce fuoricampo del protagonista narra, attraverso un’escamotage, la sua vita (e la sua morte). Infatti, l’idea trainante della storia è quella di dilazionare la propria morte di un po’…purtroppo a Paolo riesce a ottenere un prolungamento di solo di 1 ora e 32 minuti. Come impiegare questo poco tempo? Gli passano nella mente tanti ricordi che si confondono con la vita reale. C’è pure un look forward con la visione del proprio funerale e una rappresentazione fantastica del proprio Edipo.
In una Palermo senza Mafia (film girato parzialmente a Terrasini nell’area metropolitana palermitana) dove il traffico c’è solo se c’è un incidente, passeggia il guardiano del Cielo (interpretato da Renato Carpentieri), l’angelo custode che deve accompagnare Paolo al suo appuntamento finale. Così come tanti altri film visti - fra tutti “Il paradiso può attendere” o “La vita è meravigliosa” di Frank Capra - il dato surreale diventa realistico, come nel caso della partita di calcio vista in TV, dove il Palermo si gioca l’eventuale rientro in serie A.
Tutto viene fatto attraverso gag e frammenti di vita, che però aiutano a far luce sul passato del protagonista. Il regista riesce così a portare sullo schermo con delicatezza episodi di normale banalità, facendo amare un anti-eroe dal pubblico.
Il percorso urbano in vespa evoca “Caro Diario” di Nanni Moretti – di cui Luchetti è stato attore e aiuto regista – e che Paolo ricorda anche nel tipo di conformazione fisica e di comportamento al limite della goffaggine.
Alla fine trionfano i valori della famiglia tradizionale e viene messa in ridicolo l’utilità di una vita sana: «vado a correre, vado in palestra, bevo centrifughe». Inoltre, nel film Aurora (interpretata da Angelica Alleruzzo), la figlia adolescente sensibile alle trasgressioni delle norme, con un alto senso civico e sostenitrice dell’emancipazione della donna, è presentata come una ragazza problematica in cerca solo di attenzioni del padre. Un isterica direbbe la Buongiorno.
E così nel finale, dove a mio avviso il film perde anche di mordente e diventa ridondante, la trasgressione è perdonata, così come l’adulterio, gli arretrati del condominio non pagati, i tradimenti extra-coniugali, le bugie, la macchina in seconda fila, …«Lo fanno tutti» dice lui…Insomma Daniele Luchetti e Francesco Piccolo hanno reso simpatico un “furbetto del quartierino”.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a vanessa zarastro »
[ - ] lascia un commento a vanessa zarastro »
|
|
d'accordo? |
|
|