samanta
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martedì 26 febbraio 2019
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i poveri non viaggiano in aereo ...
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Il film è da considerarsi una bella favola e una storia intelligente, anche se inverosimile, sorretta da una buona sceneggiatura colletiva in cui è presente anche il regista Franco Brizzi. Certamente non è da considerarsi al livello di altre opere del regista come ad esempio Notte prima degli esami, ma è da considerarsi comunque un'opera valida e con una trama originale anche se è affetta da un buonismo finale in ogni caso gradevole.
[Spoiler] I protagonisti sono da una parte Ivano (Pasquale Patrolo) coadiuvato dal suo amico Sabino (Dino Abbrescia) due addetti alla pulizia dell'aereoporto di Fiumicino e dall'altra il ricco industrale (ha un'azienda di vini conosciuta in tutto il mondo) Diego (Paolo Ruffini, L'agenzia dei bugiardi, I babysitter)) divorziato e con un figlio di 10 anni in un collegio svizzero, è un uomo che fa vita sociale e appare sempre nelle cronache mondane dei giornali di gossip, nei confronti del prossimo è prepotente e arrogante, vive nella suite di un albergo di lusso; la vigilia di Natale prende l'areo per Sidney lasciando solo il figlio, nelle toilettes dell'aeroporto incontra Ivano con il suo amico che gli chiede un selfie perché è l'oggetto del desiderio di sua moglie.
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Il film è da considerarsi una bella favola e una storia intelligente, anche se inverosimile, sorretta da una buona sceneggiatura colletiva in cui è presente anche il regista Franco Brizzi. Certamente non è da considerarsi al livello di altre opere del regista come ad esempio Notte prima degli esami, ma è da considerarsi comunque un'opera valida e con una trama originale anche se è affetta da un buonismo finale in ogni caso gradevole.
[Spoiler] I protagonisti sono da una parte Ivano (Pasquale Patrolo) coadiuvato dal suo amico Sabino (Dino Abbrescia) due addetti alla pulizia dell'aereoporto di Fiumicino e dall'altra il ricco industrale (ha un'azienda di vini conosciuta in tutto il mondo) Diego (Paolo Ruffini, L'agenzia dei bugiardi, I babysitter)) divorziato e con un figlio di 10 anni in un collegio svizzero, è un uomo che fa vita sociale e appare sempre nelle cronache mondane dei giornali di gossip, nei confronti del prossimo è prepotente e arrogante, vive nella suite di un albergo di lusso; la vigilia di Natale prende l'areo per Sidney lasciando solo il figlio, nelle toilettes dell'aeroporto incontra Ivano con il suo amico che gli chiede un selfie perché è l'oggetto del desiderio di sua moglie. Diego per il comportamento maldestro di Ivano si indispettisce li fotografa e manda le foto tramite il cellulare all'amministratore della ditta per farli licenziare, se ne va via per salire sull'areo ma si dimentica del telefonino che viene preso da i due amici. Nell'areo si ricorda di averlo perso in aeroporto ma non può più scendere (il volo dura 24 ore) e contemporaneamente i 2 utilizzano il telefonino combinando guai spaventosi per il buon Diego, anche poi se ci sarà un lieto fine.
Il film è positivo sotto vari aspetti: fa ridere anche per il succedersi di eventi e gags farsesche da manuale come la vendita dell'azienda di Diego ai cinesi con Ivano che fa finta di essere il cugino cattivo di Diego, ha anche l'andamento dei musicarelli con Ivano che canta tre canzoni la prima quando incontra Sabrina Salerno che recita se stessa. Parte molto bene come sviluppo della vicenda rallenta un pò ma poi ha un finale travolgente e buonista che accontenta tutti. Non ci sono scene di nudo, le parolacce e i doppi sensi, anche i momenti gay che Pino Farinotti definisce "il momento strategico e obbligatorio di ogni film" sono assenti, il film è visibile anche dai bambini dai 10 anni in su, c'è pure una morale e spesso ci sono frasi intelligenti come quando Diego ritornando da Sidney in classe economica chiede alla hostess (di cui si innamora) "ma i poveri viaggiano in queste condizioni?) e la ragazza risponde "i poveri non viaggiano in aereo!". Bravo Rizzi nella regia creando un film gradevole e finalmente una commedia italiana senza turpiloquio, si toglie anche anche qualche sassolino personale dalla scarpa quando un personaggio dice che "notizie vere o false sono credute da tutti ...". Buona l'interpretazione dei protagonisti specie di Paolo Ruffini che interpreta un industriale arrogante che le avversità rendono umano e di Pasquale Patrolo l'imbranato addetto alle pulizie
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martedì 12 febbraio 2019
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finalmente una commedia italiana degna di nota!
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Ieri sera ho avuto il piacere di partecipare all'anteprima The space di Modalità aereo, di Fausto Brizzi. Si potrebbero dire tante cose per definire il film, ma la prima vorrei che fosse: FINALMENTE. Sì, finalmente: finalmente un film commedia italiano capace di far ridere - a crepapelle, pensare ed emozionare senza ricorrere a banalità, eccessi, ma solo con una buona scrittura ed un'ottima costruzione delle situazioni e delle gag. Ricorda le buone commedie d'oltreoceano, che esasperano leggermente la realtà al fine di generare delle situazioni comiche senza necessariamente ricorrere alla volgarità a tutti i costi come, ahinoi, siamo stati abituati negli ultimi 20 anni dai più infami "cinepanettoni".
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Ieri sera ho avuto il piacere di partecipare all'anteprima The space di Modalità aereo, di Fausto Brizzi. Si potrebbero dire tante cose per definire il film, ma la prima vorrei che fosse: FINALMENTE. Sì, finalmente: finalmente un film commedia italiano capace di far ridere - a crepapelle, pensare ed emozionare senza ricorrere a banalità, eccessi, ma solo con una buona scrittura ed un'ottima costruzione delle situazioni e delle gag. Ricorda le buone commedie d'oltreoceano, che esasperano leggermente la realtà al fine di generare delle situazioni comiche senza necessariamente ricorrere alla volgarità a tutti i costi come, ahinoi, siamo stati abituati negli ultimi 20 anni dai più infami "cinepanettoni". E di cose da dire sull'argomento macchina del fango il regista e coautore del film Fausto Brizzi ne ha sicuramente molte, quindi non c'è da stupirsi se la pellicola, nei 90 minuti abbondanti di risate, trasmetta spesso anche un certo realismo e una grossa quantità di spunti di riflessione per noi maniaci dei "black mirror". Pungente, quidni, scorretto, ma sempre nei confini della satira alla società, che non manca di bersagliare con critiche amare quanto positive ed infine ammonire con un finale, seppur un po' troppo didascalico, "moralista" nel senso delle favole di Fedro: "fin qui abbiamo scherzato, ma ragionateci su". Impossibile non menzionare un formidabile Lillo, capace di tenere sempre il ritmo e il modo dei suoi spettacoli teatrali incredibilmente a tempo cinematografico (cosa del tutto non riuscita negli ultimi film con Greg), suscitando così spesso e volentieri le risate della sala - anche grazie alla sincronizzata spalla di Dino Abbrescia. La commedia riesce ancor più grazie ad un trailer che, contrariamente all'uso recente italiano, non svela niente del film al di là dei primi cinque minuti di trama e gag, lasciando il gusto allo spettatore di rimanere sorpreso ad ogni battuta e svolta narrativa dei 100 minuti di crescendo narrativo. Anche se privo di colpi geniali di regia e fotografia, il film merita davvero di essere visto e ricordato, forse proprio grazie ad una certa semplicità nella narrazione che lo rende fruibile a tutti, anche ai destinatari primi della critica, quei leoni da tastiera, condivisori senza pensiero critico, che talvolta ne sembrano decisamente incapaci. Voto: 8,5/10.
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