La paranza dei bambini |
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Un film di Claudio Giovannesi.
Con Francesco Di Napoli, Artem Tkachuk, Alfredo Turitto, Viviana Aprea, Valentina Vannino, Pasquale Marotta, Luca Nacarlo, Carmine Pizzo, Ciro Pellecchia, Ciro Vecchione, Mattia Piano Del Balzo, Aniello Arena.
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Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 111 min.
- Italia, Francia 2019.
- Vision Distribution
uscita mercoledì 13 febbraio 2019.
- VM 14 -
MYMONETRO
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anche le "stese" hanno un'anima
di carloalbertoFeedback: 52205 | altri commenti e recensioni di carloalberto |
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giovedì 14 febbraio 2019 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Saviano ha romanzato, attingendo come sempre a piene mani alla cronaca nera napoletana, Giovannesi ha realizzato il film, come fosse un altro episodio di Gomorra serie Tv di cui ha curato la regia, attori tutti giovanissimi e bravi e due partecipazioni di rango, Aniello Arena di Reality di Matteo Garrone, e Renato Carpentieri de La Tenerezza di Gianni Amelio. Ormai genere di intrattenimento, l’ennesimo film sulla criminalità partenopea riesce nell’intento e non annoia e del resto le storie di gangsters e malavitosi hanno fatto sempre successo giocando su ancestrali stimolazioni cerebrali dello spettatore che nel suo profondo è pur sempre un primate evoluto. L’argomento è drammatico la pellicola non lo è. Non appassiona, non commuove, rimane in superficie nonostante i primissimi piani alla ricerca disperata di un pathos che non c’è. I personaggi sono appena abbozzati, non si tenta nemmeno di descriverne gli stati d’animo, come se non ne avessero. Come se fosse tutto un gioco, i ragazzini prendono pistole e mitra e iniziano a sparare, a fare le famose “stese” per i vicoli della città. Per fortuna o per disgrazia dei protagonisti veri delle vicende narrate la realtà è un po’ più complessa, i ragazzi di Napoli non sono automi ma esseri umani in carne ed ossa con speranze, disillusioni, passioni, rimorsi, insomma sentimenti, che nel film sono del tutto assenti o meglio non comunicati. Il mondo cosiddetto “perbene” può uscire rasserenato dalla sala sentendosi meglio, felice della propria condizione di cittadino della città di sopra dove si deruba con il sorriso, si rapina con educazione e si fa razzia di danaro e di sogni con la gentilezza ed il garbo che oggi si conviene, senza fare chiasso, senza sparare. Piuttosto che film di denuncia da definirsi film terapeutico per tutti noi irrimediabilmente diversamente onesti.
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