Il piccolo yeti

Il faticoso viaggio per raggiungere le vette dell'Himalaya

Nella frenetica Shangai, la diciassettenne Yi si impegna in lavoretti per guadagnare parte dei soldi necessari per un lungo viaggio nel suo grande Paese con il padre, la cui morte prematura la lascia in grande sconforto, portandola ad allontanarsi, trascurandole, dalla madre e dalla nonna. Per alleviare il suo dolore, si rifugia spesso sul tetto dell'edificio in cui abita, trascorrendovi ore suonando il violino e dove, una sera, scopre uno strano animale ferito, un giovane yeti. Dopo l'iniziale spavento, Yi riesce in seguito a instaurare un legame con lui, che, fuggito da un laboratorio, in cui era tenuto prigioniero, desidera ritornare nel suo habiat fra le vette dell'Himalaya: rivelatane l'esistenza agli amici vicini d'appartamento, il coetaneo Jin e il più giovane Peng, dopo aver deciso di chiamarlo Everest, la giovane si prepara con loro a un faticoso viaggio, per raggiungere gli innevati luoghi natali del piccolo «abominevole uomo delle nevi», dotato di magici poteri. [...]

di Achille Frezzato, articolo completo (2776 caratteri spazi inclusi) su L'Eco di Bergamo 5 ottobre 2019