fabiofeli
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lunedì 28 settembre 2020
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una amicizia che viene da lontano
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César (Patrick Bruel) è un parigino che vive giorno per giorno sommerso dai debiti ed è sotto sfratto. Si reca per farsi ospitare dal suo amico Arthur (Fabrice Luchini), ricercatore di microbiologia, con il quale ha frequentato una scuola in un collegio; questi è divorziato ed ha una figlia, ma spera sempre che sua moglie torni da lui. César si fa accompagnare da Arthur per una visita medica, una lastra ai polmoni, per utilizzare la tessera sanitaria e la copertura assicurativa per malattia del suo amico. E’ chiaro che per consegnare il risultato verrà chiamato Arthur: gli comunicano che César ha un tumore ai polmoni.
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César (Patrick Bruel) è un parigino che vive giorno per giorno sommerso dai debiti ed è sotto sfratto. Si reca per farsi ospitare dal suo amico Arthur (Fabrice Luchini), ricercatore di microbiologia, con il quale ha frequentato una scuola in un collegio; questi è divorziato ed ha una figlia, ma spera sempre che sua moglie torni da lui. César si fa accompagnare da Arthur per una visita medica, una lastra ai polmoni, per utilizzare la tessera sanitaria e la copertura assicurativa per malattia del suo amico. E’ chiaro che per consegnare il risultato verrà chiamato Arthur: gli comunicano che César ha un tumore ai polmoni. Arthur non ha coraggio di dire subito al suo amico del destino che lo aspetta e il suo discorso è così ingarbugliato che César equivoca e pensa che il malato terminale sia Arthur. César non accetta il consiglio di riaprire un rapporto con il padre e pensa che è giusto costringere l’amico a scrivere una lista di desideri da soddisfare prima dell’inevitabile; scriverà una lista anche lui ed faranno in modo di compiere assieme le scelte a turno …
Il film è una commedia francese “leggera” pure se il tema della morte è piuttosto pesante e difficile da trattare. I due autori, de La Patelliere e Delaporte, riescono abbastanza nell’intento di compiere il percorso. I due attori sono bravi e comunicano con bravura i loro sentimenti sulla loro amicizia, pur nella assoluta diversità di caratteri, fondata sulle comuni birichinate infantili compiute all’epoca del collegio lontanissima nel tempo. La storia è indovinata, ma la situazione creata, nella quale l’amicizia è celebrata come un possibile surrogato di un legame profondo che dura un’intera vita, non sopporta il “cambio di passo” nel drammatico e si sfilaccia un po’. Sembra quasi che gli autori dicano abbiamo scherzato un po’ e continuiamo lo scherzo, perché è meglio così. Il dialogo funziona e le situazioni comiche ci sono, ma c’è la rinuncia a voler attingere a qualcosa di più alto. La valutazione è che ci si trova di fronte ad un discreto film, ma non proprio eccezionale.
Valutazione ***
FabioFeli
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enzo70
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martedì 14 dicembre 2021
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film intelligente sull''amicizia e la vita
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L’amicizia è un sentimento complesso. Non c’è attrazione fisica, ma intesa, e le differenze sono la forza di questo rapporto che rende la vita, almeno, meno difficile. E così due amici diversi in tutti si trovano a condividere i fallimenti di una vita. César ha dovuto abbandonare la casa a seguito dell’ennesimo fallimento delle sue attività. È affascinante, sicuro di sé e irresponsabile. Arthur è un ricercatore all’istituto Pasteur di Parigi ma è sempre fuori dal coro. E patisce il fallimento del matrimonio, aspettando sempre il ritorno dell’ex moglie che, intanto, ha una relazione con un suo collega.
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L’amicizia è un sentimento complesso. Non c’è attrazione fisica, ma intesa, e le differenze sono la forza di questo rapporto che rende la vita, almeno, meno difficile. E così due amici diversi in tutti si trovano a condividere i fallimenti di una vita. César ha dovuto abbandonare la casa a seguito dell’ennesimo fallimento delle sue attività. È affascinante, sicuro di sé e irresponsabile. Arthur è un ricercatore all’istituto Pasteur di Parigi ma è sempre fuori dal coro. E patisce il fallimento del matrimonio, aspettando sempre il ritorno dell’ex moglie che, intanto, ha una relazione con un suo collega. Arthur è un uomo che ama l’opera, l’arte, la cultura, noioso quanto pochi altri agli occhi di César. Ma sono amici, amici da sempre. Il problema nasce quando tocca ad Arthur comunicare all’amico che ha male che non gli lascia scampo. Il problema diventa, però, un dramma quando Arthur tentenna e César pensa che sia l’amico ad avere il tumore. E con l’irruenza e la generosità che gli sono tipiche prova ad accompagnarlo nell’ultimo giro di giostra. Il film riesce a muoversi bene tra la comicità che due grandi attori possono dare e il dramma che è la quotidianità della vita. Io l’ho trovato un film molto intelligente e gradevole che è riuscito a rappresentare in maniera leggera la tragedia dell’annuncio dell’imminenza della morte.
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