Il giorno più bello del mondo |
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Un film di Alessandro Siani.
Con Alessandro Siani, Stefania Spampinato, Giovanni Esposito, Sara Ciocca.
continua»
Commedia,
Ratings: Kids,
durata 104 min.
- Italia 2019.
- Vision Distribution
uscita giovedì 31 ottobre 2019.
MYMONETRO
Il giorno più bello del mondo
valutazione media:
2,40
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Lieto fine... senza impegno!di Marco BianchiniFeedback: 507 | altri commenti e recensioni di Marco Bianchini |
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martedì 15 giugno 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
“Il giorno più bello del mondo” è una commedia Italiana diretta e interpretata nel ruolo di protagonista, da Alessandro Siani, comico, sceneggiatore, regista, scrittore e produttore cinematografico di Napoli. Il film parla di Arturo Meraviglia, un organizzatore di spettacoli sommerso dai debiti, che riceve un'eredità da un lontano zio, con la quale spera di risistemare la sua vita. Si ritrova però a doversi occupare di due bambini: Gioele e Rebecca. La commedia è per lo più in dialetto napoletano, ed anche sulla contrapposizione tra la finezza di alcuni personaggi e la grossolanità di altri, si sviluppano storie importanti all’interno del film. Come già visto in “Si accettano miracoli” e “Il principe abusivo”, il regista mette in scena una commedia, che non si ferma a far ridere la gente, ma va più nel profondo, ed evidenzia una morale: <Non sempre quelli che sembrano problemi, poi si rivelano tali, anzi magari ciò che inizialmente appare come una complicazione, in realtà può diventare un’opportunità per uscire da quella condizione. E se guardandoti intorno, ti sembra di vedere soltanto il buio, in realtà non bisogna mai perdere la speranza, perché c’è sempre il modo di tornare alla luce.>
Nel film sono concentrate più situazioni di carattere differente, poiché la trama, come in ogni favola, non è costantemente tranquilla e luminosa, ma per arrivare al lieto fine bisogna sempre passare attraverso il male. In questa magic-comedy, definita così dall’autore, sono presenti due tipi diversi di amore: quello di parentela, tra Arturo e i due ragazzi; e quello insolito, tra il rozzo produttore di spettacoli e la raffinata scienziata Flavia. Gioele, il più piccolo dei due fratelli è un bambino speciale, dotato di grandi poteri, che però non parla, o meglio parla esclusivamente in pochissime occasioni. La prima volta che si sente parlare, pronuncia il motto che spesso urla il protagonista, una parola inventata dallo stesso Siani: “Uanemebabb”, che viene usata per esprimere una grande gioia.
La scena iniziale, ci mostra il piccolo Arturo che assiste da dietro le quinte allo spettacolo organizzato dal padre, e gli viene confidato che un giorno, sarà proprio lui a doversi occupare del teatro, con il gesto simbolico di tramandare al figlio il proprio cappello, che nonostante la sbadataggine, il protagonista non dimentica mai di portare con se. L’affezione per questo cappello svanisce solo quando, dopo più attimi di incertezza, con il più grande atto d’amore possibile, Arturo decide di consegnarlo a chi un giorno come lui, dovrà portare avanti e vigilare sulla sorte del teatro. Uanemebabb!
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