Gemini Man

Marcello Garofalo

Henry Brogan è un superkiller al servizio di un'organizzazione legata allo spionaggio governativo: il giorno in cui cerca di abbandonare la sua carriera si ritrova dinanzi a un clone più giovane di se stesso, intenzionato a ucciderlo. Mentre combatte contro un sistema corrotto guidato dal suo ex capo Clay Varris, Henry intraprende una lotta senza esclusione di colpi contro il suo duplicato, nel tentativo di salvare la propria pelle e quella della "copia" prima che si distruggano a vicenda. Dal giorno in cui lo sceneggiatore Darren Lemke (Lost) ebbe l'idea originale di questo film sono passati più di vent'anni e sono stati realizzati molti esperimenti di "deaging" (la tecnologia in grado di ringiovanire un attore), valutate nel tempo diverse ipotesi di coinvolgere interpreti e registi di chiara fama, fino a quando il produttore Jerry Bruckheimer, specializzato in film ad alto tasso di spettacolarità, non ha ritenuto avanzata al punto giusto la Computer-Generated Imagery e individuato in Ang Lee il regista maggiormente affidabile per portare a buon fine l'impresa, avendo egli già mostrato con il suo film precedente, Billy Lynn - Un giorno da eroe (2016), una indubbia familiarità con gli azzardi tecnologici, girando in HFR (120 fotogrammi al secondo, cinque volte la frequenza normale), risoluzione 4K e 3D. [...]

di Marcello Garofalo, articolo completo (2503 caratteri spazi inclusi) su Ciak 2 novembre 2019