enzo70
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mercoledì 25 novembre 2020
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un delizioso film per andare oltre le diversità
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L’omofobia può essere affrontata con la consueta pedanteria del politicamente corretto; o nel delizioso e dissacrante modo con cui Maxime Govare e Cedric Le Gallo raccontano una storia vera. Tutto inizia quando un campione di nuoto offende un intervistatore accusandolo di essere omossessuale; e continua con una condanna esemplare: allenare la squadra di pallanuoto dei gamberetti, un gruppo esilarante di gay che vive l’attività sportiva come l’ennesima trasgressione.
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L’omofobia può essere affrontata con la consueta pedanteria del politicamente corretto; o nel delizioso e dissacrante modo con cui Maxime Govare e Cedric Le Gallo raccontano una storia vera. Tutto inizia quando un campione di nuoto offende un intervistatore accusandolo di essere omossessuale; e continua con una condanna esemplare: allenare la squadra di pallanuoto dei gamberetti, un gruppo esilarante di gay che vive l’attività sportiva come l’ennesima trasgressione. Matthias è un uomo duro, rigoroso con sé stesso, vive per vincere e non riesce ad accettare gli atteggiamenti della squadra che allena; che però man mano diventa proprio la sua squadra in un percorso in cui le differenze si accorciano gradualmente, per diventare complementari. Il percorso dell’integrazione culturale raccontato in maniera intelligente. Veramente consigliato.
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felicity
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martedì 6 aprile 2021
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commedia tra sport movie e on the road
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Gamberetti per tutti è un film corale che è anche un road-movie, capace di trasportare lo spettatore in un mondo pieno di allegria e leggerezza, ma senza dimenticare le responsabilità e le difficoltà che la vita ci pone davanti ogni giorno.
Infatti, se da una parte c’è l’obiettivo collettivo dei Gay Games, dall’altra ogni personaggio ha un suo obiettivo personale, che ne tradisce insicurezze e debolezze esaltandone al tempo stesso i punti di forza.
Ciò che però rende così coinvolgente il film è probabilmente l’allegria e lo spirito di squadra con cui è stato realizzato, senza i quali non sarebbe stato possibile affrontare le difficoltà riscontrate sul set mantenendo il sorriso: gestire nove attori quasi sempre contemporaneamente in scena; i duri allenamenti affrontati per essere credibili nel giocare a pallanuoto; le riprese in acqua con le difficoltà tecniche che comportano sia per la troupe che per gli interpreti; il senso di responsabilità nel rappresentare sullo schermo personaggi eccentrici, ma realistici, senza mai scadere nel caricaturale.
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Gamberetti per tutti è un film corale che è anche un road-movie, capace di trasportare lo spettatore in un mondo pieno di allegria e leggerezza, ma senza dimenticare le responsabilità e le difficoltà che la vita ci pone davanti ogni giorno.
Infatti, se da una parte c’è l’obiettivo collettivo dei Gay Games, dall’altra ogni personaggio ha un suo obiettivo personale, che ne tradisce insicurezze e debolezze esaltandone al tempo stesso i punti di forza.
Ciò che però rende così coinvolgente il film è probabilmente l’allegria e lo spirito di squadra con cui è stato realizzato, senza i quali non sarebbe stato possibile affrontare le difficoltà riscontrate sul set mantenendo il sorriso: gestire nove attori quasi sempre contemporaneamente in scena; i duri allenamenti affrontati per essere credibili nel giocare a pallanuoto; le riprese in acqua con le difficoltà tecniche che comportano sia per la troupe che per gli interpreti; il senso di responsabilità nel rappresentare sullo schermo personaggi eccentrici, ma realistici, senza mai scadere nel caricaturale.
Insomma, senza mantenere un sano “trionfo della leggerezza sulla pesantezza della vita” anche sul set, non sarebbe stato possibile farlo trasparire in modo così coinvolgente sullo schermo, anche perché i Gamberetti sono, prima di tutto, un gruppo di amici, ognuno con le sue caratteristiche particolari e uniche, ma uniti dalla voglia di stare insieme e divertirsi esprimendo a pieno se stessi, e rappresentano ciò che chiunque, sin dall’adolescenza, vorrebbe avere: essere parte di un gruppo in cui sentirsi accettati per quello che si è, senza essere giudicati.
Nonostante si tratti di un film senza pretese, la morale che racchiude è senza dubbio condivisibile: non si è mai soli. Anche se i problemi ci condizionano, facendoci sentire isolati in una bolla che sembra imprigionarci, non saremo mai i soli ad affrontare una battaglia. Ci sarà sempre qualcun altro dalla nostra parte, a combattere contro lo stesso nemico. L’unico modo per prenderne coscienza è conoscere, parlare ed aprirsi agli altri. Non appena si avrà anche solo un nuovo compagno di viaggio, tutto apparirà meno spaventoso.
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elgatoloco
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martedì 18 maggio 2021
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simpatica commedia, che non è solo"comèdie"
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"Les crevettes pailletées"(Cédrci Gallo e Marxime Govare, soggetto e scneggiatura delgli stessi registi del film, 2019)parla di campione di nuoto che, avendo offeso un telcronista con affermazioni omofobe, deve allenare , come risarcimento, una squadra di pallavolo rigorosamente gay. Difficoltà iniziali)anche perché deve tirarsi dietro, molto spesso, la figlia preadolescente che, invece, seguirà poi mlto volentieri il papà nelle sue scorribande con l'équipe)dove anche i gay avranno probelmi tra loro, con i trans, ma soprattutto con una squadra avversaria, composta unicamente da lesbiche), saranno gardualmente superate, tra battute e problemi vari(il film si chiude con il funaerlae di uno sporivo gay, mroto di tumore in piscina mentre sta"giocando"la partita), con relativa esibizione di canto e ballo.
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"Les crevettes pailletées"(Cédrci Gallo e Marxime Govare, soggetto e scneggiatura delgli stessi registi del film, 2019)parla di campione di nuoto che, avendo offeso un telcronista con affermazioni omofobe, deve allenare , come risarcimento, una squadra di pallavolo rigorosamente gay. Difficoltà iniziali)anche perché deve tirarsi dietro, molto spesso, la figlia preadolescente che, invece, seguirà poi mlto volentieri il papà nelle sue scorribande con l'équipe)dove anche i gay avranno probelmi tra loro, con i trans, ma soprattutto con una squadra avversaria, composta unicamente da lesbiche), saranno gardualmente superate, tra battute e problemi vari(il film si chiude con il funaerlae di uno sporivo gay, mroto di tumore in piscina mentre sta"giocando"la partita), con relativa esibizione di canto e ballo. Bella la contrapposizione tra "seri borghesi compassati", insopportabilmente chiusi nei loro pre-giiudizi e nel loro"corazzamento carattertiale"e chi è considerato"diverso"perché non sta alle regole del gioco o meglio le interpreta diversamente, senza risparmiare quelle espresisoni, in uso anche presso la comunità LGTB , quali"pedé", "tapette"etc., la cui traduzione credo sia facile immaginare, ossia il radicamento del pregiudizio anche in chi dovrebbe esserne immune. Belli i momenti di gioco, belle le discussioni, con alcuni momenti"apicali"nella storia partita gay versus lesbche, bella ancho anche l'inserimento di quella partentesi dtrammatica(anzi tragica, a dire il vero)che comunque non si conclude con la tristitia-mestizia che p generalemnte presente in queste situaizoni ma in maniera, come si è accennnato", "dionisiaca". Decisamente un film che ripropone con intelligenza il tema della necessità di sueprare le discriminazioni che, a ormai piùdii 40 di ditanza da"La cage aux folels"mostra come gli sciocchi pregiduzii si combattono meglio con commedie e film di questo tipo piuttosto che con disposizioni legislative che rischiano di rifocolare pre-giduzidizi da sradaicare, magari portando a una lotta"ideologica"che non ha /non avrebbe alcun serio fondamentom culturale. Decisamente il rischio c'è con i disegni di legge"in pista", , mentre la elggerezza di un film come questo, con interpreti notevolissimi Nicolas Gob(il coach occasionmael), Alban Lenoir(quasi il caposquadra dei gay)e tutti gli altri, con un team attorale ben difficilmente superabile, Se"La cage aux folles"andava bene all'epoca, ora"Les crevettes..."va bene per ll nostro tempo. EL Gato
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