Dio è donna e si chiama Petrunya

Una donna messa in croce

Perché non ho diritto, anch'io, a un anno di fortuna?, domanda Petrunya (Zorica Nusheva) al pope (Suad Begovski) che in un commissariato macedone le ordina di ridargli una certa croce miracolosa. La giovane donna l'ha ripescata da un fiume, dopo che lui ce l'aveva buttata secondo un rito diffuso in molti Paesi ortodossi. Chi la trova, così vuole la tradizione, avrà un intero anno fortunato. Per "chi" si intende sempre e comunque un maschio, poiché dal rito le donne sono escluse. Il 19 gennaio di un anno imprecisato - ma la storia vera da cui la quarantacinquenne Teona Strugar Mitevska ha tratto il suo film è del 2014 -, quel 19 gennaio, dunque, Petrunya s'è buttata nell'acqua gelida ed è stata più veloce e più brava dei maschi. [...]

di Roberto Escobar, articolo completo (3464 caratteri spazi inclusi) su Il Sole-24 Ore 15 dicembre 2019