Uragani e alligatori nel seminterrato ma in "Crawl" la paura è al minimo
di Federica Gregori Il Piccolo
Un uragano di categoria 5 sta per provocare un'inondazione in piena Florida e la polizia avvia l'evacuazione delle aree che saranno più colpite? Niente paura: c'è la giovane Haley, che nel disastro che si sta per scatenare si fa beffe dei blocchi di polizia andandosi a infilare nel cuore del disastro al grido di «Conosco le strade: vado e torno». Inizia così, in barba a ogni criterio di verosimiglianza, scricchiolando dalle prime battute nel mettere a nudo un purtroppo non episodico ridicolo involontario, "Crawl", il tanto atteso quanto deludente nuovo lavoro di Alexandre Aja, uno che ci ha abituato a un tipo di horror condito da giochi psicologici sottili e complessi - il suo superbo, inquietante esordio "Alta tensione" l'ha reso uno dei portabandiera francesi del genere - come di saper calare un tocco personale anche quando si trattava di metter mano, realizzandone il remake, a cult assoluti del genere come "Le colline hanno gli occhi" di Wes Craven. [...]
di Federica Gregori, articolo completo (3395 caratteri spazi inclusi) su Il Piccolo 17 agosto 2019