Ad Astra

Sebbene sia un'opera di fantascienza realistica, l'ultima pellicola di James Gray prova ancora ad indagare il senso delle relazioni familiari, evidenziando il senso della ricerca ossessiva e del desiderio oltre le mancanze, i traumi del passato, e i dilemmi conflittuali. 'Ad Astra' è un film intimistico e dolente, greve ed ambizioso, dallo stile meditativo e lirico, ricco di un apparato tecnico-estetico di alta qualità, che unisce per la prima volta anche i bravi Brad Pitt e Tommy Lee Jones, ed è spettacolare, travolgente ed ipnotizzante. Ma sono il buio del silenzio cosmico e dell'animo del protagonista ad essere più interessanti e struggenti dell'epopea interplanetaria. E' la traccia del rapporto padre-figlio, con la sua visione umanista ed emozionale a prevalere sull'avventura, in un'esperienza che evoca i film di Malick e le atmosfere di film d'autore introspettivi. Cinema di matrice intellettuale, con tempi dilatati e uno sviluppo a tesi, non ha però dalla sua una realizzazione congrua alla materia che tratta, e, soprattutto, trova uno sbilanciamento tra il trattamento tematico e la cura formale. Tra pregi e difetti, però, resta comunque un interessante monologo interiore, una sincera e visionaria auto-psicoanalisi, un bel viaggio verso l'angolo più buio del sistema solare e dell'essere umano...